4 ore fa:Danza paralimpica, a Co-Ro Bruzzese e Frumento per l'evento de "I Figli della Luna"
2 ore fa:Amendolara, tutto pronto per la seconda edizione del Premio Nazionale "L'Albero della Vita" in memoria di Ilaria Gentile
3 ore fa:Fondi non spesi, Longobucco dovrà restituire più di 150 mila euro: «L’ennesima vergogna della Giunta Pirillo»
5 ore fa:Vite appese al vento: storie di lavoratori che resistono
1 ora fa:Santa Barbara, Vigili del Fuoco e Capitaneria insieme per celebrare la Patrona del Coraggio
2 ore fa:Orsomarso incontra FdI Corigliano: focus su candidatura Unesco del Castello Ducale e sicurezza in città
13 minuti fa:I bimbi di Magnolia riscoprono l'autunno attraverso «un percorso di apprendimento vivo»
4 ore fa:«La dignità delle persone con disabilità non può aspettare»
5 ore fa:Violenza tra mura domestiche, due arresti a Corigliano-Rossano
42 minuti fa:Tirocinanti, Incarnato (Psi) chiede garanzie sulle risorse finanziarie

Stiamo andando lì dove c'è la guerra, a raccogliere dolore e speranze

1 minuti di lettura

Stiamo andando lì dove c'è la guerra, a “raccogliere” dolore e speranze a testimoniare gli effetti orribili di una guerra. Un viaggio a cui non potevamo rinunciare. Destinazione Polonia, precisamente Cracovia, parte sud-ovest del paese confinante con l’Ucraina.

La scelta è ricaduta sulla via più lunga da percorrere, quella su strada. Ventisette ore di viaggio, per capire cosa si prova a fare un tragitto così lungo per i profughi che intervisteremo appena arrivati lì, dove molti fuggiaschi trovano riparo e forse certezza di arrivare in un Paese accogliente lontani dalle bombe.

Vogliamo attraversare le frontiere di Austria, Repubblica Ceca e Polonia per capire cosa sta succedendo in questi confini, se c’è già il caos registrato in Romania e Moldavia o ancora si può trovare una situazione più tranquilla.

Vedremo anche che aria si respira in Polonia, Paese tra quelli su cui grava di più la minaccia russa, dopo avere piegato definitivamente l’Ucraina, sempre se questo dovesse realmente accadere.

Faremo interviste che porteranno i nostri lettori, quelli dell’Eco dello Jonio, - questa è l’intenzione - direttamente nei luoghi in cui il conflitto produce estreme conseguenze.

Certo, le notizie che ci arrivano non sono confortanti, Leopoli, città ad ovest ucraina è sotto completo assedio, in procinto di cadere.

La maggior parte degli analisti e degli esperti di geopolitica si chiedono se dopo l’Ucraina, saranno attaccate la Moldavia o, come dicevamo prima, la Polonia.

Intanto andiamo spediti verso il primo confine, quello austriaco, dove sappiamo già che incontreremo altri italiani tra convogli di aiuti o bus con a bordo profughi che tentano di trovare un rifugio, lontano dalle loro case, non più sicure.

Segui il mio viaggio:

1. Verso Cracovia, mi preparo ad attraversare le frontiere austriache e ceche

2. Arrivata in Polonia, la solidarietà per il popolo Ucraino corre anche sulle autostrade

3. Quella Calabria solidale che ho trovato in prima linea sul fronte della guerra

4. Cadono le bombe ma per noi è una domenica di speranza: riportiamo a casa Yuri
5. Yuri sta tornando a casa. L’Eco dello Jonio resta ancora sul fronte della guerra

6. Una marea umana di profughi al confine: è la grande guerra d'Europa

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive