Regionali, Flavio Stasi candidato Presidente? Non è più solo una suggestione
I movimenti delle ultime settimane a sinistra rafforzano il potere contrattuale di SI-Verdi che spinge per il sindaco di Corigliano-Rossano e che è pronta a fare squadra con il M5S per mettere in minoranza il PD

CORIGLIANO-ROSSANO – L’idea di vedere Flavio Stasi candidato alla presidenza della Regione Calabria alle prossime competizioni elettorali di fine 2026 (forse inizio 2027) non è più un’idea così peregrina. Non lo è per diversi motivi e fattori. Il primo perché lo stesso sindaco di Corigliano-Rossano di fondo ha consapevolezza di volersi giocare questa chance (del resto, una volta esaurito il secondo mandato da sindaco vorrà continuare la sua scalata politica), gli altri – invece – sono legati alle dinamiche regionali dei partiti che afferiscono al grande, eterogeneo e imprevedibile quadro del centro sinistra calabrese.
Nei giorni scorsi, la penna arguta del collega Antonio Cantisani, probabilmente il più esperto dei giornalisti di politica che abbiamo nella nostra regione, ha fatto un’analisi chiara, quanto lucida, ricostruendo le ultime dinamiche si stanno consumando proprio nell’agone politico dei democratici-riformisti-movimentisti di sinistra.
Tutti i tasselli del mosaico che si starebbero raccogliendo negli ultimi tempi ricomporrebbero proprio l’immagine di Stasi, quale figura spendibilissima per insidiare lo strapotere della destra che, a conti fatti, sta avendo vita facile anche per un’opposizione regionale pressoché impalpabile. Lo stesso “cambio di casacca” del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, capogruppo del Misto a Palazzo Campanella dopo aver lasciato il gruppo DeMa (la lista a sostegno del candidato governatore Luigi de Magistris nell’ottobre 2021), che è traghettato di recente in Sinistra Italiana, riporterebbe alla soluzione dello stasismo in formato XXXL regionale.
L’adesione a SI-Verdi del consigliere tropeano sarebbe la prima e più eccellente di altre che dovrebbero giungere nei prossimi giorni e che saranno rese note tra una decina di giorni alla presenza del leader nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. «Lo Schiavo – scrive Cantisani sul Corriere della Calabria - che ha un passato anche da dirigente del Pd, è sicuramente uno dei volti più importanti nel panorama delle forze progressiste in Calabria: da mesi era dato in contatto fitto e costante con diverse forze del centrosinistra – lo stesso Pd, il M5S – ma quello con Sinistra Italiana era considerato il contatto più “caldo”».
L’entrata di Lo Schiavo rende, quindi, il collettivo SI-Verdi ancora più forte di quanto in realtà, sul territorio regionale, già non lo sia, grazie proprio «a nuovi innesti che hanno anche contribuito al “boom” elettorale delle Europee (nella circoscrizione Sud Si ha eletto a esempio Mimmo Lucano e bene è andata anche Maria Pia Funaro, anche lei ex Pd), sia anche come un messaggio agli alleati, e segnatamente al Pd, con l’occhio (e non solo) rivolto alle future elezioni, le Regionali in primo luogo».
La lettura che fa Cantisani è chiarissima: «Lo stop al terzo mandato per i presidenti di regione cambia gli scenari non solo nel centrodestra ma anche nel centrosinistra, a esempio libera spazio al M5S Roberto Fico qualche candidato governatore in Campania. Se così è, nello scacchiere nazionale del fronte progressista – accuratamente si evita di parlare di campo largo – la Calabria diventa pedina “contendibile”, e da questo punto di vista – dice più di un osservatore – al Pd arriverebbe una “minaccia” proprio da sinistra».
E nella nostra regione la minaccia più importante per il PD arriverebbe, a questo punto, proprio dall’asse Verdi-Sinistra Italiana: «e allora non sembra un caso o una semplice boutade propagandistica – si legge ancora sul Corriere della Calabria - che qualche mese fa, proprio in Calabria, uno dei leader di Avs con Fratoianni, Angelo Bonelli, senza mezzi termini abbia detto che Avs è pronta a proporre per la Calabria un proprio nome alla coalizione come candidato presidente della Regione. Tra l’altro, non è un mistero nemmeno il fatto che Avs sembra dialogare con il M5S con molta più facilità che non con il Pd, impastoiato dalle correnti interne».
E quale sarebbe questo nome? Beh, uno su tutti, è quello appunto di Flavio Stasi. A riguardo c’è da ricordare una cena, di qualche mese fa a Mandatoriccio, tra l’eurodeputato del M5S Pasquale Tridico, e lo stesso Stasi, durante la quale il maggiorente del Movimento e plenipotenziario dei pentastellati in Calabria avrebbe espresso parole al miele per il sindaco di Corigliano-Rossano, definendolo capace di parlare alle istanze popolari e di rappresentare un'alternativa credibile al governo della regione. Stasi a questo punto potrebbe essere l’opzione “bomba”, perché come scrivevamo qualche settimana fa, il Sindaco coriglianorossanese è un animale da campagna elettorale, capace di ribaltare sui palchi qualsiasi esito. Lo ha dimostrato in chiave glocal a Corigliano-Rossano e nessuno può dire che non possa farlo anche su scala regionale.
Da candidato Presidente – lo scrivevamo qualche settimana fa - sarebbe capace di salire su tutti i palchi dei 404 comuni calabresi con l’unico e solo obiettivo di far saltare il banco. Ha i numeri per farlo e questo fa paura a parti della sinistra (apparati del PD inclusi che non lo vogliono in gioco) ma fa paura anche alle Destre perché si presenterebbe all’elettorato immacolato dal sistema.
E poi c’è il grande evento regionale del 18 luglio prossimo, organizzato e promosso dal Gruppo europeo The Left, dal titolo “Solidarietà e Legalità” che si terrà proprio a Corigliano-Rossano, in piazza Steri, a “casa” di Flavio Stasi. Una serata di politica e consapevolezza, moderata dalla giornalista Antonella Grippo, alla quale interverranno l’europarlamentare Pasquale Tridico; il Procuratore di Napoli e simbolo dell’antimafia nel Mondo, Nicola Gratteri; ed il direttore del Fatto Quotidiano on-line, Peter Gomez. Che sarà un segnale anche questo?