Tridico federatore, ecco come il centrosinistra giocherà la partita nella Calabria del nord-est | I NOMI
Con Tridico candidato presidente, il centrosinistra si prepara alla sfida decisiva. Dai riformisti ai 5 Stelle fino alla sinistra movimentista, tutti i riflettori ora puntano sulla Sibaritide-Pollino

CORIGLIANO-ROSSANO - La scelta di Pasquale Tridico, figlio di Scala Coeli (piccolo centro dell'entroterra della Sila Greca), per il complesso e spesso litigioso mondo del centrosinistra calabrese, è con ogni probabilità la più giusta.
Tre i motivi che la rendono tale. Primo. È un personaggio noto e già pronto alla campagna elettorale, non ha bisogno di presentazioni né di farsi conoscere dalla gente. Secondo. È un federatore naturale, l’unico nome che sin dall’inizio è riuscito a mettere d’accordo tutti, dal centro moderato di Azione e Italia Viva fino all’estrema sinistra di Verdi e Sinistra Italiana. Terzo. Ha un paio di cartucce programmatiche non da poco. E una in particolare rischia di scuotere la campagna elettorale: l’idea di replicare su scala regionale l’esperimento del Reddito di cittadinanza di cui ne è stato teorico, attuatore e padre ai tempi della presidenza dell’INPS. Una proposta dirompente che, se entrerà nel programma, diventerà il bersaglio principale del centrodestra, ma anche il tratto distintivo della sua candidatura.
I riformisti moderati e socialisti
Da qui, inevitabile, si apre il toto-nomi della Sibaritide-Pollino per il Consiglio regionale. Tridico federatore porterà con sé anche Azione, e dunque quasi scontata la candidatura del presidente regionale del partito, Giuseppe Graziano, capolista nella circoscrizione Nord. Nell’area riformista moderata ci sarà anche la segretaria regionale di Italia Viva, l’ex sindaco di Cariati, Filomena Greco. Mentre sul fronte socialista prende quota, più che mai, la candidatura dell’ex sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso.
Il Pd senza ricambio, l’asse Madeo-Bevacqua
In casa Pd la situazione è più complicata. L’unico nome consolidato resta quello di Mimmo Bevacqua, figlio di Longobucco e onnipresente sulla scena politica regionale. Ma una novità c’è: si chiama Rosellina Madeo, presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano e prima eletta alle ultime amministrative con oltre mille preferenze. L’accoppiata Bevacqua–Madeo, sfruttando la doppia preferenza di genere, potrebbe diventare un binomio vincente sul territorio. Da non escludere, inoltre, che bussino alla porta dei democratici due sindaci: Mimmo Lo Polito da Castrovillari e Paolo Pappaterra da Mormanno.
La prova di maturità dei 5 Stelle
Molto più complesso, ma anche più affascinante, il quadro nel Movimento 5 Stelle. Perché qui non si può sbagliare: rivendicare la presidenza significa dover dimostrare di saper trainare l’intera coalizione. Tre certezze ci sono già: la doppia lista, con il simbolo del Movimento e con quella del Presidente; la corsa del capogruppo uscente Davide Tavernise, chiamato a raddoppiare il consenso, e soprattutto la candidatura di Elisa Scutellà. Ed è lei, oggi, a rappresentare l’elemento dirompente, la testa di ariete della campagna elettorale pentastellata.
«Sarò ovunque sarà Forza Italia per ricordare l’attentato alla democrazia che hanno compiuto»
La sua storia è nota: nel 2022 fu estromessa dalla Camera dei Deputati per effetto di un ricorso presentato dal forzista Andrea Gentile. La Giunta per le elezioni assegnò il seggio al candidato di Forza Italia, privando il Movimento di una parlamentare eletta. Una ferita che la Scutellà non ha mai nascosto e che oggi si trasforma in benzina politica. «Sarò la voce ostile e contraria – promise allora – e ovunque il centrodestra terrà una manifestazione ci sarò anch’io a ricordare l’attentato alla democrazia che hanno compiuto». Quelle parole, gridate con rabbia, oggi risuonano come un programma elettorale e fanno della Scutellà la punta d’ariete di un Movimento che vuole marcare differenza.
E poi c’è l’attesa per capire cosa faranno Anna Laura Orrico e Vittoria Baldino: entrambe ventilate a lungo come papabili presidenti, è difficile immaginare che non si mettano in lista per dare manforte a Tridico ma soprattutto per andare a rastrellare preferenze in ogni angolo della Calabria.
La sinistra movimentista e l’incognita Stasi
Sul fronte movimentista, Ferdinando Laghi, uscente capogruppo di DeMa, si ripresenterà quasi certamente, forse da indipendente nella lista collegata al presidente. AVS, invece, punta su due figure precise: Angelo Broccolo, storico dirigente della sinistra e già assessore provinciale, e Domenico Rotondo, fedelissimo del sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi.
Ma qui si apre un capitolo delicato: se Tridico, per costruire davvero una squadra di governo, chiederà un impegno diretto ai top player della coalizione, allora anche Flavio Stasi potrebbe essere chiamato a scendere in campo. In quel caso, il sindaco di Corigliano-Rossano diventerebbe il nome forte della sinistra movimentista, soffiando di fatto la candidatura a Rotondo e portando con sé un peso politico e amministrativo di ben altra scala. I prossimi giorni saranno interessanti per capire come si smuoveranno le dinamiche interne al centro sinistra e soprattutto quello che avverrà nella Calabria del nord-est. Sicuramente uscirà una caterva di altri candidati del territorio… o forse no. È tutto un divenire.