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Stasi è l'anti-Occhiuto? Il sindaco di Co-Ro catalizza l'attenzione del centro-sinistra calabrese

4 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Flavio Stasi parla da leader e dopo il comizio di ieri a Catanzaro, in una pizza non proprio gremita che rivendicava un diritto - quello alla salute - che in Calabria è una chimera da sempre, le chance di vederlo candidato alla presidenza della Regione Calabria, alle prossime elezioni del 2026, sono notevolmente aumentate. Il diretto interessato continua a minimizzare e a rifuggire da questa ipotesi («sono stato eletto per fare il sindaco di Corigliano-Rossano e… questo farò» ha detto di recente ai microfoni dell’Eco in Diretta).

Il fatto, però, che su di lui si stia catalizzando l’attenzione di alcune aree del centro-sinistra calabrese è un fatto noto. Verdi e Sinistra Italiana, in particolare, che anche dall’alto del loro 5,93% ottenuto su scala regionale alle ultime elezioni europee del 2024, sembrano aver individuato in Stasi il candidato ideale per sfidare Occhiuto, che rimane ad oggi il candidato unico del centro-destra (salvo ripensamenti dell’ultimo momento).

Angelo Bonelli, leader di Europa Verde-Avs, nell’ultimo congresso regionale del partito celebratosi a Lamezia Terme, il 3 maggio scorso, aveva lanciato un messaggio inequivocabile: «Non siamo più disponibili a fare da spettatori». La sua rivendicazione di un ruolo attivo nella scelta del candidato governatore, con la proposta di «uomini e donne che hanno capacità, risorse e cultura di governo», è sembrato a tutti un chiaro segnale dell'intenzione di puntare su Stasi.

Anche perché proprio Bonelli e la direzione regionale dei Verdi, in quella occasione, hanno fatto tantissima leva sull’esperienza di “buon governo” dei sindaci calabresi riproponendo come modello appunto l’esperienza Stasi. Ma se l’opzione che potrebbe mettere sul tavolo l’alleanza radicale di Verdi/Sinistra Italiana e che dovrebbe vedere il sostegno anche dell’area di Mimmo Lucano, da sola, sembrare debole, dall’altra parte potrebbe trovare un nuovo alleato.

Anche il Movimento 5 Stelle, tradizionalmente restio a coalizioni, infatti, sembra guardare con interesse al sindaco di Corigliano-Rossano. Fonti vicine al partito riferiscono di recentissimi incontri riservati (addirittura delle cene a cerchio stretto) in cui il nome di Stasi è emerso come possibile candidato unitario del centro-sinistra. L'eurodeputato Pasquale Tridico, figura di spicco dei 5 Stelle calabresi, avrebbe espresso apprezzamento per la capacità di Stasi di parlare alle istanze popolari e di rappresentare un'alternativa credibile.

A questo punto, con la rinnovata forza dei Verdi/Sinistra unita a quella dei pentastellati che in Calabria godono ancora di un traino elettorale fortissimo, si arriverebbe ad un potenziale 22% al quale lo stesso PD, nonostante i suoi apparati regionali (apparentemente) fortissimi, non potrebbe dire di no. Soprattutto se, nei prossimi mesi, i primi sondaggi elettorali nella proiezione delle regionali dovessero confermare un’intenzione di voto proiettata verso il centro-destra.

Stasi a quel punto potrebbe essere l’opzione “bomba” che accontenterebbe tutta l’area sinistrorsa.

Il perché è presto detto. Qualora, infatti, il centro-sinistra dovesse perdere le regionali, gli apparati dei grandi partiti (PD e M5S su tutti) non avrebbero “bruciato” la candidatura dei loro big (che effettivamente sono sempre meno) e quindi si salverebbero in calcio d’angolo.

Ma Stasi - è anche vero - è un animale da campagna elettorale capace di ribaltare sui palchi qualsiasi esito. Lo ha dimostrato in chiave glocal a Corigliano-Rossano e nessuno può dire che non possa farlo anche su scala regionale. Senza dubbio - lo diciamo da tempo e senza alcun timore di smentita - il sindaco della Terza città della Calabria, in qualche modo, si ritaglierà uno spazio nella campagna elettorale delle regionali. È sicuro e ieri ne ha dato prova. Perché a lui quei palchi di popolo piacciono e lo gasano all’ennesima potenza.

Da candidato presidente sarebbe capace di salire su tutti i palchi dei 404 comuni calabresi con l’unico e solo obiettivo di far saltare il banco. 404! come lo è l’errore inaspettato che appare sui monitor quando il server non riesce a trovare la destinazione. Quasi un segno del destino, come se nessuno lo vedesse arrivare.

E la manifestazione di ieri, seppur - lo ribadiamo - in una piazza preparata dai sindacati e dai partiti ma con pochissimo piglio popolare (del resto i guai della sanità non nascono con Occhiuto e non finiranno con Occhiuto e la gente lo sa!) ha dato saggio delle capacità dialettiche dello stasismo.

L'eco delle parole di Stasi - capace di vendere il ghiaccio anche agli eschimesi - che ha denunciato lo «smantellamento sistematico» della sanità e la «centralizzazione del potere» nelle mani del governatore Occhiuto, ha risuonato ben oltre i confini della sua città. La sua capacità di mobilitare le piazze e di parlare al cuore dei calabresi, stanchi di «viaggi della speranza» e di una sanità privatizzata, lo ha reso un punto di riferimento per chi cerca un'alternativa all'attuale governo regionale. Già, perché lui, al contrario di tanti altri che ieri erano sopra e sotto a quel palco, può sicuramente dire di non aver mai avuto le mani in pasta. Si presenta ai calabresi, insomma, come una “sardina” isolata che sguazza nel mare magnum delle grandi e innumerevoli difficoltà di questa regione.

La partita per le regionali del 2026 è appena iniziata, per Stasi - per quanto ci riguarda - è iniziata ufficialmente ieri dopo il primo round delle comunali di Corigliano-Rossano nel 2024, e la sua figura si staglia già come un protagonista di primo piano. La sua capacità di infiammare le piazze lo rende un candidato populisticamente spendibile e di grande impatto. Poi sulle capacità di governo se ne discuterà, anche perché ai partiti non interessa tanto questo ma cristallizzare e capitalizzare consensi. E quelli che partono dal dissenso fanno gola a tutti… e su questo Stasi è un fulmine di guerra.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.