Bang sonici sulla Sibaritide, boati scuotono le case. Paura lungo tutta la costa jonica
Da giorni la costa jonica è scossa da potenti esplosioni generate dal superamento della barriera del suono da parte di aerei in volo. Vetri che tremano, arredi che cadono e tutti a porsi un'unica e sola domanda: perché?

CORIGLIANO-ROSSANO – Non è un terremoto, anche se la sensazione è la stessa: case che tremano, infissi che vibrano, arredi che sobbalzano all’improvviso. Da giorni lungo la costa jonica della Sibaritide si ripetono bang sonici, boati potentissimi generati dal superamento della barriera del suono da parte di aerei in volo. Non v'è dubbio alcuno che siano aerei perché puntualmente, dopo il "boato" si sente il rombo dei propulsori dei velivoli.
Per fortuna non accade di notte, ma soprattutto nelle ore del pomeriggio, quando la vita scorre piena tra le strade e in questo periodo anche sulle spiagge. L’ultimo episodio, però, è arrivato questa mattina, attorno alle 9, sorprendendo ancora una volta i cittadini nel pieno della loro quotidianità.
«È stato come un’esplosione – racconta un residente di Corigliano-Rossano – i vetri hanno tremato e subito dopo si è sentito il rombo di un aereo». Stesse scene a Mirto, Villapiana, Trebisacce: famiglie spaventate, neonati in lacrime, gente uscita di casa per capire se ci fosse stato un incidente.
In teoria la legge parla chiaro. In Italia e in Europa i voli supersonici sono vietati sul territorio civile, con deroghe solo per i velivoli militari e in aree prestabilite o per esigenze operative e comunque non in direzione della terra ferma. Negli Stati Uniti vige addirittura un divieto assoluto, mentre l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, ha avviato studi e consultazioni sul tema ma non ha ancora adottato regole definitive. Anche l’organismo internazionale, sta lavorando a standard globali sull’impatto acustico dei voli supersonici, ma al momento non esistono norme univoche e vincolanti.
Difficile, dicevamo, pensare a cause diverse: i cittadini, subito dopo i boati, vedono e sentono distintamente velivoli muoversi nel cielo. Tutto lascia supporre che si tratti di esercitazioni o voli militari supersonici. Ma se è così, perché la popolazione non viene informata? Perché non c’è una comunicazione preventiva che possa evitare panico e telefonate ai centralini delle forze dell’ordine?
La ripetizione degli episodi nelle ultime ore riporta con forza il tema al centro del dibattito: chi vigila sul rispetto delle regole? Chi decide dove e quando è consentito superare il muro del suono? I cittadini, intanto, restano ostaggi di boati che squarciano il cielo e la serenità, senza alcuna spiegazione ufficiale.
E mentre la vita quotidiana prosegue tra paura e rassegnazione, una certezza resta: il diritto alla sicurezza non è solo questione di protezione fisica, ma anche di trasparenza. Perché nessuno dovrebbe sentirsi minacciato da un rumore che piomba dall’alto senza preavviso.