Natale a luci spente, il lamento dei commercianti di viale dei Normanni che si sentono «dimenticati»
A Rossano Scalo una delle vie centrali resta senza luminarie pubbliche. Tra decine di attività commerciali e servizi, la strada esclusa dal piano natalizio accende una riflessione su equità, scelte amministrative e di una città a più velocità
CORIGLIANO-ROSSANO - «Qui da noi non è Natale». È una frase pronunciata con ironia, ma che restituisce bene il clima che si respira in queste settimane lungo viale dei Normanni, a Rossano Scalo. Una constatazione raccolta sul posto, tra i commercianti della zona, che riassume una sensazione diffusa: l’assenza totale di atmosfera natalizia in una delle vie centrali dell’area urbana.
Viale dei Normanni, infatti, è una delle poche strade di rilievo della grande città jonica a non essere stata interessata da alcuna installazione di luminarie pubbliche. Nessuna decorazione, nessun addobbo, nessun segno visibile del Natale. Eppure parliamo di un’arteria attraversata quotidianamente da cittadini, pendolari e famiglie, sulla quale insistono numerose attività commerciali e diversi servizi pubblici.
«Basta farsi un giro per rendersene conto – racconta un commerciante – qui non c’è nulla. Non una luce, non un richiamo, niente che faccia pensare alle feste. È come se questa strada non esistesse». Un altro esercente aggiunge: «Non siamo una via secondaria, siamo in pieno centro. E vedere altre strade illuminate mentre qui resta tutto spento fa riflettere».
A rafforzare il senso della denuncia ci sono anche i numeri. Nella centralissima via Nazionale si contano 42 attività commerciali, mentre su viale dei Normanni sono 36. Una differenza minima, che rende difficile comprendere le ragioni di un’esclusione totale dal piano delle luminarie natalizie. «Non chiediamo privilegi – sottolineano – ma semplicemente lo stesso trattamento riservato ad altre strade centrali».
Va detto, per completezza, però, che le luminarie natalizie interamente finanziate dai Comuni sono ormai un’abitudine sempre più rara. In molte città, anche di grandi dimensioni, l’atmosfera delle feste è spesso costruita grazie all’impegno diretto dei commercianti, delle associazioni di categoria o dei comitati di via, talvolta con un contributo pubblico limitato. La crisi economica che si avverte a Rossano Scalo non è un’eccezione, ma una condizione diffusa che attraversa il commercio locale un po’ ovunque.
Ed è proprio qui che si innesta la riflessione. Dal momento in cui un’Amministrazione decide di intervenire con risorse pubbliche, garantendo luminarie e addobbi in alcune zone della città, il principio di equità dovrebbe valere per tutte le strade centrali. Non possono esistere aree illuminate e altre completamente escluse, soprattutto quando parliamo di vie con una forte presenza commerciale e una funzione urbana ben definita. Altrimenti il rischio è quello di trasmettere – anche simbolicamente – l’idea di una città a più velocità, dove non tutti vivono lo stesso Natale.
Una critica pacata e costruttiva, che nasce dall’osservazione del territorio e dal confronto diretto con chi, ogni giorno, tiene aperte le serrande. Un confronto con il tessuto economico della città che dovrebbero avere anche il sindaco e i suoi collaboratori ma che - evidentemente - non fanno. Perché anche l’atmosfera, soprattutto sotto le feste, è parte integrante della vita economica e sociale di una città. E quando manca, il vuoto si vede.