15 ore fa:Infrastrutture e mobilità, l’allarme di Fullone e Mazza: «Così la Calabria resta scollegata»
2 giorni fa:Quel Natale che suonava al camino... ricordando Salvatore Romanello
14 ore fa:Gaza, la voce di Corigliano-Rossano contro il silenzio: Umberto Romano scrive al ministro Tajani
Ieri:Natale non è per tutti: la Caritas che resta aperta mentre la povertà cresce
Ieri:Cropalati in lutto: è scomparsa Annina Falbo, madre del sindaco Domenico Citrea
13 ore fa:Capodanno a Cassano con Samurai Jay per una notte con i giovani protagonisti
17 ore fa:Un binario a senso unico: a Villapiana il talk sulla mobilità negata nell’Alto Jonio
Ieri:Quando la solidarietà non fa rumore
16 ore fa:Il nord-est al centro della seconda legislatura di Occhiuto che vuole risolvere anche la questione della Sibari-Sila
Ieri:Natale di solidarietà a Cariati: doni e sorrisi per i bambini delle famiglie più fragili

Arrivata in Polonia, la solidarietà per il popolo Ucraino corre anche sulle autostrade

1 minuti di lettura

Sono arrivata in Polonia. Proprio ora sto entrando a Cracovia. Dopo una nottata trascorsa a stare attenti ai posti di confine tra uno stato e l'altro lungo le strade polacche si percepisce pace e solidarietà. I cartelli stradali ci dicono, però, quanto la guerra non sia molto lontana e i messaggi di solidarietà al popolo ucraino vengono rilanciati anche sui monitor autostradali. Questa, del resto, è la terra di Solidarność, quel movimento sociale e di solidarietà che tanto fece parlare di se negli anni '80.

Traffico intenso per raggiungere il centro. Siamo diretti verso il centro di accoglienza, uno dei tanti, in cui confluiscono gli aiuti inviati dall'Italia e da smistare verso l'Ucraina. Inoltre ci aspettano i responsabili della gestione dei profughi. Tamponi e vaccinazioni, destinazioni assegnate, per la maggior parte a donne e bambini.

L'eco dello jonio entrerà con le proprie telecamere in queste realtà.

Ci fermiamo alle porte di cracovia a fare rifornimento, a prezzo bassissimo, 1,60 euro a litro. Chiediamo al commesso cosa pensa della guerra. Diciamo che siamo di un giornale italiano. Adom questo il suo nome che leggiamo sulla targhetta, smette di parlare. Neanche in inglese. Dice solo "it' a bad situation" e poi ci fa segno di lasciarlo stare...

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive