Ritardi nella pubblicazione del bando Fna dell'Asp: centinaia di famiglie in attesa di risposte
Il bando, la cui pubblicazione avviene ogni anno ad aprile, è destinato alle persone con disabilità gravissime. Quest'anno, però, non è venuta nei tempi previsti creando disagi e incertezza tra i destinatari del contributo

CORIGLIANO-ROSSANO – Quest’anno molte famiglie che hanno a carico persone con disabilità gravissime - che necessitano di assistenza continua nelle 24 ore per servizi assistenziali e per l’attività di caregiver dei familiari - sono alle prese con i ritardi della pubblicazione del bando Fna (Fondo non autosufficienza) da parte delle Asp.
Tali risorse, che ogni anno vengono stanziate dalla regione e il cui bando viene pubblicato ad aprile, si sommano alle risorse destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle Regioni nonché da parte delle autonomie locali.
È inutile dire che la mancata erogazione del sussidio destinato alle persone non autosufficienti sta creando innumerevoli disagi alle famiglie che contano sul supporto economico derivante da questa tipologia di sussidio (si tratta di cifre che vanno da 600 euro a 1000 euro al mese per 12 mensilità). Il contributo, infatti, rappresenta un aiuto economico essenziale, pensato per garantire dignità e assistenza a chi vive in condizioni di estrema fragilità, spesso senza alcuna possibilità di autonomia.
Il ritardo o l’assenza del sostegno economico – lo ricordiamo - non solo compromette la qualità della vita delle persone direttamente interessate, ma grava ulteriormente sulle famiglie, spesso già provate dal carico fisico ed emotivo dell'assistenza quotidiana. Un’inefficienza istituzionale, questa, che alimenta il senso di abbandono che purtroppo colpisce chi si trova in condizioni di vulnerabilità.
Al momento pare che i ritardi relativi alla pubblicazione del suddetto bando siano da attribuirsi ad un cambiamento delle linee guida per l’assegnazione dei contributi che potrebbero non essere più di natura economica ma che potrebbero tradursi in servizi di assistenza. Il problema, però, è che non esite ancora una data e ciò lascia le famiglie nell’incertezza, in attesa di indicazioni ufficiali.
L’auspicio è che gli enti preposti intervengano con tempestività e trasparenza per chiarire ufficialmente le cause del ritardo e per fornire un’indicazione certe sui tempi di pubblicazione. La tutela dei diritti fondamentali dei più fragili non può essere oggetto di ritardi burocratici e di silenzi che confondono.