Le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione cadono davanti al GUP: assolti due imprenditori
Antonio Miniaci di Trebisacce e Raffaele D'Elia di Cassano Jonio erano finiti nella rete della DDA di Salerno nel corso di una recente operazione: il Giudice del Tribunale di Salerno ha riconosciuto l'errore giudiziario

SALERNO - In data 9 luglio 2025, il Giudice dell'Udienza preliminare del Tribunale di Salerno ha dichiarato non luogo a procedere nei confronti di Antonio Miniaci, imprenditore di Trebisacce nel settore della rivendita d’autovetture, e del 25enne imprenditore agricolo Raffaele D’Elia di Cassano Jonio, ma residente a Castrovillari.
In particolare, Antonio Miniaci, difeso di fiducia dall’avvocato Claudio Roseto del Foro di Castrovillari, era stato accusato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, di aver avuto il ruolo di procacciatore «fra l'organizzazione criminale e i cittadini extracomunitari aspiranti ad ottenere un titolo legittimante l'ingresso nel territorio dello Stato, dai quali acquisiva nominativi e passaporti necessari per l'inserimento nelle domande di nulla osta da inoltrare alle Prefetture».
A seguito di tale contestazione, all'imprenditore trebisaccese era stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
Il Gup di Salerno, accogliendo totalmente la tesi difensiva dell’avvocato Roseto, ha riconosciuto l’errore giudiziario commesso a carico di Antonio Miniaci, decretandone il proscioglimento da ogni accusa.
Stessa identica vicenda giudiziaria anche per l'imprenditore D'Elia: per lui non luogo a procedere rispetto a tutte le contestazioni addebitategli dalla Procura salernitana.