8 ore fa:Ricerca e tutela, il 2025 si chiude con un bilancio positivo per le Riserve di Tarsia e Foce del Crati
7 ore fa:Eco dello Jonio, quando i numeri diventano comunità: ecco il 2025 del glocal che ha scelto di restare libero
7 ore fa:Il monito della pedagogista Renzo: «La scuola ha perso voce, autorevolezza e coraggio»
6 ore fa:Quel Natale che suonava al camino... ricordando Salvatore Romanello
10 ore fa:Castrovillari presenta "Civita Nova – Winter Edition" tra i paesi del Pollino
9 ore fa:Nei piccoli Comuni la politica esplode in piazza e a Pietrapaola lo scontro diventa pubblico
11 ore fa:Il Sindaco di Morano e gli Zampognari in visita ai reparti del "Ferrari" di Castrovillari
10 ore fa:Barbieri al Tg3 per raccontare i piatti tradizionali della Vigilia in Calabria
8 ore fa:Anche i Marcatori Identitari Distintivi nel calendario dell’Ente Parchi Marini Regionale della Calabria
9 ore fa:Bimbi, sorrisi e partecipazione vera per il Natale di Saracena

Verso Cracovia, mi preparo ad attraversare le frontiere austriache e ceche

1 minuti di lettura

Continuiamo il nostro viaggio verso la Polonia, destinazione Cracovia. Prima, però, dobbiamo superare ben due nazioni, che separano l’Italia dal territorio polacco: Austria e Repubblica Ceca.

Secondo la tabella di marcia, dovremmo lasciare l’Italia alle nostre spalle, questa notte, per poi arrivare domattina a Cracovia. In questo tragitto attraverseremo il confine Italia-Austria, di seguito Austria-Repubblica Ceca ed infine Repubblica Ceca-Polonia.

Fin qui niente di nuovo, ma strada facendo, cerchiamo di reperire informazioni sulla situazione che attualmente c’è presso i confini da attraversare.

Foglio di viaggio alla mano, controlliamo se qualifiche ad autocertificazioni da esibire, se richieste da polizia di frontiera o forze dell’ordine, siano apposto. Dopodiché le nostre fonti ci assicurano che il passaggio tra un confine e l’altro avviene senza problemi e soprattutto senza controlli, eccetto nel tratto di transito per entrare dall’Austria in Italia, tappa del nostro viaggio di ritorno, che sembra essere l’unica zona davvero monitorata dalle autorità.

Veniamo inoltre a sapere che, attraversata l’Austria, la dogana Ceca presenta una stranezza, infatti i mezzi di viaggio devono dotarsi, attraverso il rilascio di una cauzione di 187 euro, del cosiddetto golden box, una piccola scatola che deve essere tenuta e accesa in macchina per tutto il percorso, che ha tutta l’aria di essere un geo-localizzatore, da restituire al ritorno, presso la stazione doganale in cui è stata assegnata.

Sembra proprio che le frontiere siano molto più che libere, senza controlli.

In serata arriveremo al Passo del Tarvisio e potremo realmente dire come stanno le cose. Sicuramente questa libertà di circolazione ci lascia stupiti, in un momento in cui dall’est, il flusso dei profughi si sposta ahimè sempre più a sud-ovest. Ma le frontiere, lo sappiamo bene, non le attraversano solo i profughi, soprattutto nei momenti in cui la situazione geopolitica di un confine diventa instabile, e subisce le conseguenze caotiche di una nazione limitrofa, coinvolta in un conflitto armato.

Inoltre sappiamo che la Polonia è anche l’avamposto Nato per eccellenza, rispetto a tutti i paesi che non lo sono, guardando ad est. Dalle informazioni che otteniamo, a Varsavia si è già in piena militarizzazione delle basi, perché oltre che ai convogli umanitari, transitano anche quelli militari alleati, europei e non.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive