Verso Cracovia, mi preparo ad attraversare le frontiere austriache e ceche
Il foglio di viaggio non è dei più semplici. I controlli saranno serratissimi. Stanotte lasceremo l'Italia dal Passo del Tarvisio e domani all'ora di pranzo dovremmo arrivare a destinazione. Sarà una lunga notte
Continuiamo il nostro viaggio verso la Polonia, destinazione Cracovia. Prima, però, dobbiamo superare ben due nazioni, che separano l’Italia dal territorio polacco: Austria e Repubblica Ceca.
Secondo la tabella di marcia, dovremmo lasciare l’Italia alle nostre spalle, questa notte, per poi arrivare domattina a Cracovia. In questo tragitto attraverseremo il confine Italia-Austria, di seguito Austria-Repubblica Ceca ed infine Repubblica Ceca-Polonia.
Fin qui niente di nuovo, ma strada facendo, cerchiamo di reperire informazioni sulla situazione che attualmente c’è presso i confini da attraversare.
Foglio di viaggio alla mano, controlliamo se qualifiche ad autocertificazioni da esibire, se richieste da polizia di frontiera o forze dell’ordine, siano apposto. Dopodiché le nostre fonti ci assicurano che il passaggio tra un confine e l’altro avviene senza problemi e soprattutto senza controlli, eccetto nel tratto di transito per entrare dall’Austria in Italia, tappa del nostro viaggio di ritorno, che sembra essere l’unica zona davvero monitorata dalle autorità.
Veniamo inoltre a sapere che, attraversata l’Austria, la dogana Ceca presenta una stranezza, infatti i mezzi di viaggio devono dotarsi, attraverso il rilascio di una cauzione di 187 euro, del cosiddetto golden box, una piccola scatola che deve essere tenuta e accesa in macchina per tutto il percorso, che ha tutta l’aria di essere un geo-localizzatore, da restituire al ritorno, presso la stazione doganale in cui è stata assegnata.
Sembra proprio che le frontiere siano molto più che libere, senza controlli.
In serata arriveremo al Passo del Tarvisio e potremo realmente dire come stanno le cose. Sicuramente questa libertà di circolazione ci lascia stupiti, in un momento in cui dall’est, il flusso dei profughi si sposta ahimè sempre più a sud-ovest. Ma le frontiere, lo sappiamo bene, non le attraversano solo i profughi, soprattutto nei momenti in cui la situazione geopolitica di un confine diventa instabile, e subisce le conseguenze caotiche di una nazione limitrofa, coinvolta in un conflitto armato.
Inoltre sappiamo che la Polonia è anche l’avamposto Nato per eccellenza, rispetto a tutti i paesi che non lo sono, guardando ad est. Dalle informazioni che otteniamo, a Varsavia si è già in piena militarizzazione delle basi, perché oltre che ai convogli umanitari, transitano anche quelli militari alleati, europei e non.