4 ore fa:Omicidio a Seggio, la confessione: «Ho reagito per paura, non pensavo potesse finire in tragedia»
3 ore fa:Fermare lo spopolamento delle aree interne, a Longobucco un incontro per "costruire futuro”
4 ore fa:Festa della Mandorla ad Amendolara: la "Pizzutella" guarda anche alla cosmetica
2 ore fa:L'Unical lancia un programma di sostegno per studenti palestinesi
25 minuti fa:Lunedì partono i lavori di riqualificazione nel centro storico di Corigliano
2 ore fa:Da Cariati a Bologna per l'Assemblea annuale dell’Anci
3 ore fa:Gravi criticità al porto di Cariati, Lampare: «Situazione d’emergenza, servono interventi immediati»
5 ore fa:Villapiana, al via i lavori ai sottoservizi del Centro Polivalente “Misasi”
55 minuti fa:A Castrovillari parte la 23esima stagione teatrale di Primafila
1 ora fa:Corigliano-Rossano, il Polo Liceale insegna la pace: «Il conflitto si studia, non si semplifica»

Verso Cracovia, mi preparo ad attraversare le frontiere austriache e ceche

1 minuti di lettura

Continuiamo il nostro viaggio verso la Polonia, destinazione Cracovia. Prima, però, dobbiamo superare ben due nazioni, che separano l’Italia dal territorio polacco: Austria e Repubblica Ceca.

Secondo la tabella di marcia, dovremmo lasciare l’Italia alle nostre spalle, questa notte, per poi arrivare domattina a Cracovia. In questo tragitto attraverseremo il confine Italia-Austria, di seguito Austria-Repubblica Ceca ed infine Repubblica Ceca-Polonia.

Fin qui niente di nuovo, ma strada facendo, cerchiamo di reperire informazioni sulla situazione che attualmente c’è presso i confini da attraversare.

Foglio di viaggio alla mano, controlliamo se qualifiche ad autocertificazioni da esibire, se richieste da polizia di frontiera o forze dell’ordine, siano apposto. Dopodiché le nostre fonti ci assicurano che il passaggio tra un confine e l’altro avviene senza problemi e soprattutto senza controlli, eccetto nel tratto di transito per entrare dall’Austria in Italia, tappa del nostro viaggio di ritorno, che sembra essere l’unica zona davvero monitorata dalle autorità.

Veniamo inoltre a sapere che, attraversata l’Austria, la dogana Ceca presenta una stranezza, infatti i mezzi di viaggio devono dotarsi, attraverso il rilascio di una cauzione di 187 euro, del cosiddetto golden box, una piccola scatola che deve essere tenuta e accesa in macchina per tutto il percorso, che ha tutta l’aria di essere un geo-localizzatore, da restituire al ritorno, presso la stazione doganale in cui è stata assegnata.

Sembra proprio che le frontiere siano molto più che libere, senza controlli.

In serata arriveremo al Passo del Tarvisio e potremo realmente dire come stanno le cose. Sicuramente questa libertà di circolazione ci lascia stupiti, in un momento in cui dall’est, il flusso dei profughi si sposta ahimè sempre più a sud-ovest. Ma le frontiere, lo sappiamo bene, non le attraversano solo i profughi, soprattutto nei momenti in cui la situazione geopolitica di un confine diventa instabile, e subisce le conseguenze caotiche di una nazione limitrofa, coinvolta in un conflitto armato.

Inoltre sappiamo che la Polonia è anche l’avamposto Nato per eccellenza, rispetto a tutti i paesi che non lo sono, guardando ad est. Dalle informazioni che otteniamo, a Varsavia si è già in piena militarizzazione delle basi, perché oltre che ai convogli umanitari, transitano anche quelli militari alleati, europei e non.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive