Sanità, dopo Castrovillari anche Cariati scende in piazza: sit-in di Capodanno davanti al “Vittorio Cosentino”
Domani, 31 dicembre, in programma una manifestazione per “alzare l’asticella dell’attenzione” su un ospedale che resta simbolo di promesse mancate e servizi solo sulla carta
CARIATI – Dopo Castrovillari, anche Cariati decide di trasformare l’ultimo giorno dell’anno in un atto pubblico di denuncia. Il 31 dicembre, alle ore 18, cittadini, operatori sanitari e associazioni si ritroveranno davanti all’Ospedale Vittorio Cosentino per il sit-in dal titolo eloquente “Capodanno per la sanità pubblica”. Un’iniziativa che nasce dal basso e che ha un obiettivo chiaro: riportare al centro dell’agenda politica il diritto alla salute in uno dei territori più fragili della Calabria jonica.
A promuovere la protesta sono Nursind Cosenza e il movimento civico Le Lampare – Basso Jonio Cosentino, che parlano apertamente di una sanità ridotta ad «annuncio permanente», mentre nei fatti i servizi continuano a mancare. Nel mirino finiscono la Regione Calabria e l’intero sistema decisionale che, secondo i promotori, avrebbe favorito il privato lasciando scoperti i presìdi pubblici di prossimità.
Il quadro denunciato è quello di un ospedale che, pur formalmente riaperto e riconosciuto come struttura di Zona Disagiata e Ospedale di Comunità, resta incompleto nella sua funzione essenziale. Vengono segnalate gravi carenze di personale negli ambulatori, nel servizio di dialisi, nel laboratorio analisi e in radiologia; un Pronto Soccorso e un reparto di Medicina riattivati solo sulla carta; e soprattutto la totale assenza di informazioni operative sull’elisoccorso H24, elemento cruciale in un’area caratterizzata da distanze e collegamenti difficili.
Non è solo una protesta, ma una richiesta puntuale di trasparenza e impegni verificabili. Il Comitato chiede un cronoprogramma pubblico sui lavori e sull’attivazione reale dei servizi previsti dai decreti regionali, oltre all’immediata assunzione di medici e infermieri necessari a rendere l’ospedale realmente funzionante. Cinque, in particolare, i nodi su cui vengono invocate risposte ufficiali da Regione, ASP e Comune: la copertura H24 del laboratorio analisi; i tempi e le modalità di reclutamento del personale; lo stato dell’Ospedale di Comunità; la realizzazione della piattaforma per l’elisoccorso; l’attivazione effettiva del Pronto Soccorso e dei reparti collegati.
Il linguaggio scelto è duro, senza mediazioni: «Basta propaganda e megafoni del potere: qui si muore di malasanità e malapolitica». Una frase che fotografa un sentimento diffuso lungo tutta la fascia jonica e che si salda idealmente alle mobilitazioni già viste nelle ultime settimane in altri centri, da Castrovillari alla Sibaritide, contro il progressivo indebolimento della sanità pubblica territoriale.
In Calabria, sotto la guida del presidente Roberto Occhiuto, il tema della sanità resta il banco di prova più sensibile. E proprio per questo il sit-in di Cariati assume un valore che va oltre i confini comunali: è il segnale di una comunità che sceglie di non rassegnarsi e di iniziare il nuovo anno chiedendo ciò che dovrebbe essere scontato – ospedali funzionanti, prevenzione, servizi certi e personale sufficiente.
Il 31 dicembre, mentre altrove si festeggia, davanti al “Vittorio Cosentino” si chiederà conto del futuro. Un Capodanno diverso, nel segno della salute come diritto e non come promessa.