Nuova Provincia della Sibaritide, per Dima (FdI) la discussione dev'essere «proficua, aperta e senza pregiudizi»
Interviene sul tema anche il componente dell'assemblea nazionale di Fratelli d'Italia, che sottolinea come «questa è un'antica aspirazione del nostro territorio. Cosenza, evidentemente, deve fare qualche "mea culpa" rispetto al rapporto storico con la Piana di Sibari»
CORIGLIANO-ROSSANO - Dopo il "caso" scoppiato in seguito alla pubblicazione del volantino pro Città Unica, nel quale si legge che «Se Cosenza, Rende e Castrolibero non diventano città unica, il rischio è che il Capoluogo di Provincia si sposti a Corigliano-Rossano», e dopo il commento del primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e quello del vicepresidente di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi, è tornato più vivo che mai il dibattito attorno alla possibile nascita della Provincia della Sibaritide.
Si torna a parlare di Nuova Provincia, dunque, ed è opportuno sentire a tal proposito diverse voci, anche di quanti negli anni passati sono stati tra i promotori di questa battaglia.
Nell'ultimo messaggio di Giovanni Dima, componente dell'assemblea nazionale di Fratelli d'Italia, si sottolinea che «la questione provincia di Corigliano-Rossano-Sibaritide è una questione che ha fatto aprire una discussione non di poco conto. Ma una cosa è certa, se a destra la discussione si è aperta, è evidentemente perché ci sono delle diverse vedute sulla gestione del territorio di questa vasta provincia di Cosenza».
Il politico ricorda come «questa storia di Corigliano-Rossano-Sibaritide non sia una cosa nata oggi, è un'antica aspirazione del nostro territorio. Probabilmente anche un pò in contrapposizione a Cosenza, e perché non dirlo, la contrapposizione che ha segnato questo territorio con Cosenza è una cosa antica, di cui Antoniozzi certamente ricorderà; è una vecchia aspirazione la nostra, è mai riuscita, mal riuscita, ma comunque ha i presupposti non solo di carattere storico culturale, ma anche di carattere numerico territoriale e paesaggistico eccetera».
Poi getta le basi per una discussione ad ampio spettro: «Comunque la discussione va affrontata ma non va preclusa a prescindere. Immaginare questa grande provincia come una provincia armoniosa significa che Cosenza evidentemente deve fare qualche "mea culpa" rispetto al rapporto storico con la Piana di Sibari e in modo particolare con Corigliano-Rossano. Evidentemente la discussione si deve aprire anche all'interno di Fratelli d'Italia facendo sì che diventi non una discussione di Stasi, ma piuttosto una discussione ampia del territorio; e a proposito della discussione ampia del territorio mi viene da sorridere quanto sento dire in giro "ma Stasi perché non prendi la questione provincia con maggiore avvedutezza? Perché altrimenti c'è il rischio che qualcuno anziano della politica ne possa parlare"... quasi come se il dato anagrafico fosse un limite temporale al quale sottostare o comunque come se questo tema non debba essere affrontato da uomini che in passato hanno avuto funzioni politiche attive».
Nelle parole usate per chiudere il suo messaggio, Dima ribadisce in maniera chiara il concetto: «Questo lo dico per far sì che la discussione sulla Provincia diventi una discussione proficua e aperta, senza pregiudizi e senza contrapposizione; alla non contrapposizione che propone Antoniozzi io dico "va bene", ma nello stesso tempo bisogna affrontare i temi che affliggono questo territorio con maggiore attenzione».