Interporti, via libera dal Senato alla legge quadro
Il Senatore Rapani: «Se il porto ha i requisiti previsti dalla nuova norma, si può parlare di autostrada del mare»

ROMA - È stata approvata oggi in Senato la legge quadro sugli interporti, un provvedimento che definisce per la prima volta i criteri strutturali e funzionali per individuare e realizzare nuovi nodi logistici intermodali nel Paese. Una legge attesa da anni che apre prospettive concrete per lo sviluppo infrastrutturale, soprattutto nei territori che oggi non sono serviti da una rete logistica efficace.
Tra questi, lo sguardo del Senatore Ernesto Rapani si concentra sul porto di Corigliano Rossano: «Se il porto rispetterà i criteri previsti dalla legge quadro – afferma Rapani – potrà essere inserito nella nuova programmazione nazionale all’interno del sistema interportuale» Questo significa aprire la possibilità di immaginare un’autostrada del mare, capace di intercettare i flussi mercantili del Mediterraneo».
Il senatore evidenzia l’importanza strategica della norma appena licenziata da Palazzo Madama: «Non si tratta solo di norme tecniche – spiega – ma di una visione chiara su dove e come investire per rafforzare la rete logistica italiana, oggi troppo sbilanciata verso Nord. Il Mezzogiorno può finalmente diventare protagonista». La legge individua una serie di condizioni precise per la nascita di nuovi interporti. Tra queste: disponibilità di un territorio libero da vincoli paesaggistici, presenza di collegamenti stradali e ferroviari con la rete nazionale e con almeno un porto o un aeroporto, coerenza con i corridoi transeuropei di trasporto, sostenibilità economico-finanziaria, previsione di interventi in aree già bonificate, e adeguati flussi di merci attuali e stimati.
Secondo Rapani, il porto di Corigliano Rossano potrebbe possedere diverse di queste caratteristiche. «Siamo già in presenza di un'infrastruttura portuale operativa, con potenzialità di ampliamento – afferma – e in prossimità di direttrici stradali e ferroviarie, pur se da potenziare. La zona è libera da vincoli pesanti e potrebbe integrarsi in un sistema di logistica leggera e di cabotaggio costiero».
La norma impone anche requisiti di progettazione ben precisi: dal terminale ferroviario intermodale all’area di sosta per i veicoli pesanti, dal centro doganale agli spazi per i servizi logistici, con attenzione a sicurezza, risparmio energetico, energie rinnovabili e valutazione degli impatti economici. «L’obiettivo – chiarisce Rapani – è creare infrastrutture che non siano cattedrali nel deserto, ma inserite in una visione di sistema, capaci di generare lavoro, occupazione e competitività per i territori. Per Corigliano Rossano questa può essere una grande occasione».
Il porto jonico, pur penalizzato da anni di ritardi infrastrutturali, può ora tentare un rilancio. L’approvazione della legge quadro rappresenta infatti una cornice normativa chiara, su cui Comuni, Regioni e attori economici potranno avviare progettualità concrete. «È arrivato il momento di crederci – conclude Rapani – e di lavorare affinché il nostro porto possa rispondere ai requisiti e rientrare nel sistema interportuale. Parliamo di logistica, trasporto merci, sviluppo industriale: il territorio deve cogliere questa possibilità. Autostrada del mare non è più solo uno slogan».