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La vigilia di Santa Lucia, la coccia, le tredici cose e i giorni contati: inizia il periodo più bello dell'anno

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il 13 dicembre, Santa Lucia è il giorno più importante che ci sia, cantava Albano in una sua famosa canzone e Santa Lucia è stata onorata anche da Francesco De Gregori oltre che da Alfie Boe nel 1849 per quella che sarebbe poi diventata un classico della canzone napoletana. Chi non ricorda i primi versi “Sul mare luccica l'astro d'argento”?

Ma perché Santa Lucia è così importante?

Santa Lucia, originaria di Siracusa, è considerata la protettrice della vista, degli occhi e degli oculisti. Si narra che le furono strappati gli occhi o addirittura che lei stessa se li fosse strappati per non cedere alle lusinghe del peccato. Il 13 dicembre, il giorno più corto dell'anno, è festa in molte città.

Un quadro della Santa siracusana si trova anche nella navata di destra della cattedrale di Rossano nella sua iconografia tradizionale raffigurata con i suoi due occhi su un vassoio.

Sono tante le tradizioni legate a Santa Lucia. Forse quella più conosciuta è quella del grano cotto,  ('a coccia)dolce dalle parti di Rossano e Corigliano, salato dalle parti della Sila e presila cosentina, cotto spesso insieme a carni di capra.

Il grano cotto probabilmente ricorda la forma degli occhi dei quali Santa Lucia è la protettrice, ma tante altre sono le tradizioni di questo giorno di metà dicembre.

Alla vigilia assieme all’immancabile grano cotto con mosto cotto o cioccolato, nei tempi passati era importante mettere in tavola le tredici cose, tredici pietanze diverse. Non potevano mancare i cibi della tradizione: baccalà fritto, cavolfiore fritto, salsiccia e rape, broccoli soffritti, olive in padella (a ra fressuredda) e quando non si giungeva a tredici, si sommava il pane, la frutta (arance e mandarini) e le immancabili arachidi e noci.

Nel passato c’era anche la credenza popolare dei giorni contati.

Secondo tradizione dal giorno successivo alla festa in cui si ricorda Santa Lucia, dal 14 dicembre per ogni giorno si associa un mese dell’anno, fino al Natale. Quindi il 14: gennaio; il 15: febbraio; il 16: marzo e così via. Se in quel giorno piove, tutto il mese abbinato sarà piovoso, se farà caldo lo farà anche nel mese abbinato.

Una credenza popolare che nessuno ha però mai ricordato di controllare nei mesi di riferimento.

Una filastrocca recita che il giorno di Santa Lucia sia il più corto che ci sia, ma sarà vero?

Contrariamente a quanto si pensa non è Santa Lucia (il 13 dicembre) il giorno più corto dell’anno, ma, ragionevolmente, quello in cui si verifica il solstizio invernale.

Il detto “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” risale a quando, prima del 1582, la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 rendendo quindi questo il giorno più corto dell’anno. Riformando il calendario secondo accurate osservazioni astronomiche, Papa Gregorio XIII decretò che si passasse direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, togliendo quindi i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il solstizio passò così al 21-22 dicembre (come oggi) ma la festa della santa rimase sempre al 13. Ma questa è un'altra storia, legata sempre alla Calabria jonica, che vi abbiamo raccontato qui (clicca e leggi)

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide