Risolto il giallo tamponi al “Giannettasio”. I reagenti erano finiti a Palermo! Da stamani laboratorio nuovamente ok
Problemi su problemi: la seconda fornitura era arrivata senza contenimento termico. Ieri sono arrivati i nuovi reattivi ma senza materiale di consumo
CORIGLIANO-ROSSANO – Ritorna a lavorare da oggi, a pieno regime, il laboratorio tamponi del Polo Covid del “Giannettasio” di Corigliano-Rossano. Dopo una settimana di stop dovuti a problemi logistici sulla consegna dei reagenti, di cui vi parlavamo nell’edizione di ieri (leggi anche Covid, problemi sui reagenti: in tilt il laboratorio di Rossano. Rischia di saltare il tracciamento), oggi pare che la questione sia ritornata alla normalità.
Anche se è una normalità pagata a caro prezzo. Già, perché il fermo di circa una settimana dell’attività di laboratorio ha fatto nuovamente saltare il tracciamento dei nuovi casi. Risultato: l’impossibilità di poter individuare i positivi (che ci sono e ci dicono siano di nuovo tanti) ed intervenire tempestivamente per isolarli.
Cosa è successo? Pare che la fornitura dei reagenti e del materiale di consumo (piani di lavoro, puntali e altro materiale plastico monouso) per il mese di febbraio, destinata al “Giannettasio” sia finita nientemeno che in un laboratorio di Palermo. Alla base ci sarebbe stato un difetto di consegna da parte del corriere. Allorché il responsabile del centro di elaborazione dei test molecolari per sopperire alla mancanza di materiale ha dato fondo alle scorte che diligentemente erano state messe da parte. Questo fino alla settimana compresa tra l’8 ed il 14 febbraio.
Dopo San Valentino, però, anche le scorte (una fornitura di circa 1.500 kit) sono andate decimandosi fino a lunedì scorso quando l’armadietto del laboratorio è rimasto praticamente vuoto. Tanto che la responsabile del centro, la dottoressa Lucia Petrelli, per sopperire alla necessità impellente di processare i tamponi decide di chiedere qualche kit in prestito ad un laboratorio di Taranto così da procedere nel lavoro. In loco se ne riescono ad esaminare qualche decina mentre tutto il resto dei tamponi viene trasferito all’ospedale di Cosenza.
Come se non bastasse, però, considerato che i “guai” non arrivano mai da soli, alla mancata consegna dei reagenti e del materiale di consumo pare si sia aggiunto un altro problema. Martedì di questa settimana, infatti, in ospedale arriva finalmente l’ordine di febbraio (atteso per lunedì). Ma all’apertura del “pacco” il personale sanitario trova all’interno i reattivi (che dovrebbero essere conservati a -20 gradi centigradi) mal confezionati e con l’involucro non più in temperatura. Parte subito la segnalazione e la consegna in urgenza viene effettuata nuovamente il giorno appresso (ieri). Altra sorpresa. Nel nuovo collo non c’è il materiale di consumo e senza quello non si può procedere ad esaminare i tamponi.
Ancora una volta, la capacità di fare scorte e “conserve” è stata salvifica. Tant’è che stamattina la macchina del laboratorio, seppur dopo tanti stenti, è ripartita. Speriamo solo che ora ritorni a macinare test “come se piovesse” – diceva Chuck a Larry in “Vi dichiaro marito e… marito” – e che si possa riprendere subito il tracciamento dei casi Covid. Atteso che dal Pronto soccorso del “Giannettasio” giunge voce che non solo ci siano pazienti in fila per avere l’esito di un tampone ed essere ricoverati ma da stamattina stanno arrivando tantissime persone con sintomi da Sars-Cov-2.