La Provincia ha abbandonato le strade per la Sila: condizioni al limite della praticabilità | FOTO
Sia la SP187 che la SP188 versano in una condizione di manutenzione vergognosa: voragini che si aprono sull'asfalto, frane e nessuna segnalazione. Eppure su quelle arterie viaggia un pezzo dell'economia del nord-est della Calabria

CORIGLIANO-ROSSANO - Le immagini che vi mostriamo parlano da sole: dicono di uno scenario desolante e pericoloso per chiunque si avventuri lungo queste strade. Ci troviamo tra Piana dei Venti, Piana Caruso, Baraccone, Serra della Castagna e il bivio di Paleparto: un pentagono quasi perfetto a confine tra il dorso orientale della Sila greca e l’altopiano della Sila. Siamo sulle Strade Provinciali 187 e 188, arterie vitali per la Calabria del nord-est. Una situazione che grida vendetta, una condizione vergognosa soprattutto se si considera il ruolo cruciale di queste vie di comunicazione non solo per il turismo, ma anche per la vita quotidiana di tantissime persone che vivono attorno a queste strade e che sono costretti a disagi immani. Eppure su quelle strade viaggia un pezzo dell'economia del territorio.
Le fotografie allegate mostrano inequivocabilmente una rete stradale ridotta a un colabrodo: buche profonde, crateri che si allargano e un manto stradale completamente dissestato, segnaletica orizzontale e verticale inesistente, frane che si aprono all’improvviso sulla carreggiata delimitate da nastri rossi ormai sbiaditi, vegetazione foltissima e senza cura, guardrail inesistenti che aprono su dirupi pericolosissimi. Sono, questi, il triste biglietto da visita di un territorio che, sulla carta, dovrebbe attrarre visitatori e garantire servizi essenziali ai suoi cittadini.
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Il fattore di rischio più alto, senza dubbio, è rappresentato dalle condizioni del manto stradale che probabilmente non vede manutenzione vera da oltre un ventennio. Le buche che si vedono e si sentono sotto le sospensioni delle auto non sono semplici crepe, ma di veri e propri ostacoli che mettono a rischio l'incolumità di automobilisti, motociclisti e ciclisti. In alcuni punti, le buche sono così ampie e profonde da essere state "segnalate" in maniera rudimentale con pietre: un gesto disperato di abbandono lasciato al “fai-da-te” di qualche malcapitato che quella strada è costretta a farla tutti i giorni.
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Le conseguenze dell'ultimo inverno, particolarmente rigido e caratterizzato da abbondanti nevicate, sono evidenti. Tuttavia, la totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria rende la situazione intollerabile. Eppure, per quello che può restituire la percezione che si ha all’interno delle stanze del palazzo di Piazza XV Marzo, le provinciali 187 e 188 non sono affatto strade secondarie o di scarso interesse. Al contrario, rappresentano un nodo cruciale che connette la popolosa costa jonica calabrese con l'entroterra montano e quindi con l’altopiano della Sila. Sono la porta d'accesso per il turismo.
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Ma non è solo una questione turistica. Queste strade sono il cordone ombelicale che lega la grande città di Corigliano-Rossano, con i suoi 80mila abitanti, al resto dell'entroterra provinciale. Sono le vie che permettono ai residenti di centri montani di raggiungere servizi, scuole, ospedali e luoghi di lavoro. Ecco perché quelle due strade non sono solo un disagio, ma una vera e propria limitazione alla libertà di movimento e allo sviluppo economico e sociale di intere comunità.
Ci si chiede, a questo punto, dove sia l'ente preposto alla gestione e alla manutenzione di queste infrastrutture. Dov’è la Provincia di Cosenza? E la domanda è rivolta direttamente alla Presidente della Provincia, Rosaria Succurro. È inaccettabile che nel 2025 arterie di tale importanza versino in uno stato di così grande degrado. La giustificazione delle carenze di risorse non regge più perché qui siamo di fronte a scelte coraggiose (che non vengono fatte) e a connessioni fondamentali che non possono sottostare alla regola del bilancino.
È urgente che la Provincia di Cosenza intervenga con un piano di ripristino immediato e capillare. Non bastano interventi tampone, non basta il rattoppo che salta dopo due giorni ma è necessaria una riqualificazione profonda e duratura.