Porto e Enel, le "regole auree" di Pacenza. E sul nuovo ospedale? «È sicuro, si farà!»
BH nella darsena jonica? «L'investimento di una multinazionale è sempre una buona notizia». Enel? «Non vorrei che il nostro progetto fosse realizzato altrove». Ospedale di Insiti? «È meno complicato di quanto sembra». E Stasi in tutto questo?
CORIGLIANO-ROSSANO – Continuiamo a parlare di territorio, di grandi vertenze e di bilanci politici in vista delle prossime amministrative del 2024. Ad accompagnarci in questa disamina, oggi, è l’ex Consigliere Regionale Franco Pacenza, maggiorente silenzioso del Partito democratico a Corigliano-Rossano, discretamente vicino alle posizioni del sindaco Stasi e già consulente del governatore Oliverio sulle vicende del nuovo ospedale di Insiti.
È un Pacenza a tutto tondo che parla, ovviamente, del nuovo ospedale della Sibaritide e – quasi con cultura e piglio liberale – dà un parere autorevole sulla questione Enel e sulle prospettive del Porto.
E proprio delle dinamiche che avvolgono la struttura del nuovo nosocomio della Sibaritide iniziamo a parlare con Pacenza. Un’opera che alterna, a forti accelerate, brusche frenate: «Io – afferma - sono fiducioso. Credo che a breve riprenderanno i lavori che, mi sembra,
«Penso che nel giro di poche settimane si ripartirà a pieno regime» |
procedano ad un ritmo ordinario. La variante, da un punto di vista tecnico, è già in fase istruttoria avanzata, se non definitiva. Manca solo un accordo sulle questioni prettamente economiche tra il concessionario e la Regione, ma anche questo aspetto verrà risolto. Penso che nel giro di qualche settimana (o pochi mesi) si ripartirà a pieno regime, anche perché non c'è una sola ragione che possa far pensare al contrario. La variante in sede tecnica è stata necessaria a seguito dei nuovi parametri Covid. Non è, pertanto, una circostanza inventata o strumentale, ma un fatto oggettivo. Nessuno in sede di approvazione del progetto esecutivo, avvenuta a maggio del 2019, poteva immaginare un tale imprevisto».
Una battuta d’arresto forzata, quindi, dettata da cause inaspettate. Poi precisa: «C'è da sottolineare che la variante non riguarda la struttura nel suo insieme ma si è resa indispensabile per dare spazio ad alcune attività legate, lo ripeto, alle nuove disposizioni sanitarie e alla nuova infrastrutturazione energetica di tipo rinnovabile».
In più di 4 anni la Regione ha accumulato un tesoretto sui nuovi ospedali di 450 milioni di euro
Un’altra questione che ha sicuramente inciso sui rallentamenti registrati in questi mesi riguarda i costi dell’energia e delle materie prime: «Sul fabbisogno finanziario non mi permetto di fornire numeri perché non ne ho competenza e contezza ma mi pare che anche questo sia un fatto acclarato: dal 2019 al 2023, nel mondo produttivo, è accaduto di tutto e anche questo è un dato oggettivo. Sulla questione relativa all’ aumento dei costi delle materie prime, poi, c’è un aspetto da sottolineare. Già il governo Draghi istituì un fondo allocato al Ministero delle Infrastrutture legato l'aumento dei costi. La stessa struttura del nuovo ospedale ha goduto di questo fondo. Come funziona il fondo? La direzione lavori, quando fa gli stati di avanzamento (per poi pagare il concessionario), è chiamato ad usare una sorta di doppio binario. Da un lato ci sono i prezzi riguardanti la gara d’appalto, dall’altro i prezzi aggiornati a quelli che sono stati i costi correnti, anche alla luce di quello che è il nuovo preziario regionale».
«Con questa sorta di doppio canale, poi, - spiega Pacenza - la stazione appaltante (quindi la Regione) trasmette al Ministero la quota eccedente il capitolato di gara, e già una prima tranche sul nostro ospedale è stata pagata. Nel frattempo è stata superata anche un'altra contraddizione. Ad un certo punto l’Anac sosteneva che solo gli appalti avevano diritto a questa rivalutazione prezzo mentre le concessioni no (la nostra è una concessione) ma il Ministero ha risposto riconoscendo anche alle concessioni il diritto al sovrapprezzo. Al netto di tutte queste valutazioni, quindi, la strada appare già segnata. In più, negli ultimi 4 anni la Regione ha accumulato un tesoretto sull’articolo 20 piuttosto importante. C’è chi parla di 400, chi di 450 milioni, insomma, risorse significative che l’ente non ha impegnato in altre opere e che si rendono disponibili qualora ce ne fosse bisogno. Ripeto, sono fiducioso».
Il rilancio del Porto ad una fase cruciale: «Sbagliato fare barricate preventive»
Un altro importante capitolo di possibili investimenti ha interessato, invece, nei giorni scorsi, il Porto di Corigliano. Il colosso americano Baker Hughes pare voglia mettere piede sul nostro territorio: «Sono ancora notizie marginali perciò è difficile fare una valutazione. Mi stupiscono quelli che, senza carte in mano e senza avere chiara la situazione, già alzano le barricate. Io sono abituato ad esprimermi sui contenuti. Ero presente all’assemblea fatta nei giorni scorsi alla presenza dell’Ammiraglio Agostinelli e penso che ciò che ha espresso sia compatibile con il
«Avere una realtà del genere che porta con sé grandi numeri penso sia una delle migliori garanzie» |
contesto territoriale in cui dovrebbe sorgere. Certo, i numeri hanno un senso e vanno esaminati, ma non bisogna farsi condizionare solo da questa variabile. Il punto è se l’investimento è compatibile o meno con le aspirazioni del territorio e con il contesto che lo ospiterà. Il problema scottante riguarda il fatto che è una multinazionale? Ma magari, dico. O c’è chi preferisce una S.r.l. con mille euro di capitale sociale? Avere una realtà del genere che porta con sé grandi numeri penso sia una delle migliori garanzie. Ovviamente è bene che l’eventuale progetto tenga conto di tutte quelle attività preesistenti ma anche possibili, e mi riferisco alla vocazione peschereccia e croceristica. Detto questo bisognerà confrontarsi sull’oggetto reale dell’investimento e non sui pregiudizi».
«L'idrogeno è il futuro, perché Enel si è tirata indietro?»
Tornando alla compatibilità territoriale sorge spontaneo chiedersi se anche la questione Enel non rientri in questo tipo di valutazioni. La società energetica ha fatto dietro front rinunciando alla possibilità di riconvertire la centrale per la produzione di idrogeno: «È ovvio che questo discorso è applicabile a qualunque grande opera. Enel ha partecipato ad una gara, l’ha vinta e poi “per fattori strategici” si è ritirata. Io ho molti dubbi al riguardo perché l’idrogeno è una delle poche produzioni energetiche che risultano destinate a crescere. Io credo, piuttosto, che qui ci siano delle responsabilità attribuibili non solo ad Enel ma anche al Governo. È cambiata la strategia? È cambiato l’asset? Ma qual è
«Io non vorrei ritrovarmi, tra qualche giorno, con la notizia che il progetto saltato a Corigliano Rossano verrà attuato altrove in Italia» |
l’alternativa? Io non vorrei ritrovarmi, tra qualche giorno, con la notizia che il progetto saltato a Corigliano Rossano verrà attuato altrove in Italia. Questo non sarebbe giusto! Non entro nel merito di ciò che Enel ha dato e/o ricevuto dal territorio, non sono tra quelli che vedono nella centrale il male assoluto. Io sono del parere che questa vertenza non debba essere trascurata, anche alla luce dei fondi Pnrr. Enel è destinatario di una misura che potrebbe far ripesare al progetto rendendolo ancora più corposo in termini di investimenti».
La prospettiva Stasi e la necessaria virata del Pd sull'area riformista
Poi un commento finale sugli obiettivi della politica locale e sullo stato di salute del Pd di Corigliano-Rossano, recentemente attraversato da tumulti interni: «Il Pd è in fibrillazione un po’ ovunque. Io dico che è meglio un partito in fibrillazione che un partito eterodiretto, padronale o senza mai un briciolo di attività democratica. Il Pd, con tutte le sue contraddizioni, rimane comunque un partito plurale con organismi democratici. Poi non c’è dubbio che difronte alle assunzioni di responsabilità di carattere istituzionale il gruppo dirigente deve avere la capacità di fare sintesi. Su quale traiettoria? Il Pd dovrà lavorare facendo alleanze con forze progressiste».
«A questo punto – prosegue – bisognerà misurarsi con programmi che guardino ad attività strategiche vitali per la città. L’ attuale amministrazione ha, purtroppo, risentito dell’emergenza pandemica che ha reso tutto molto complicato. Quando si tracciano bilanci è necessario tener conto di questi fattori, altrimenti diventano valutazioni strumentali. La nuova stagione politica e amministrativa dovrà avere come obiettivo i grandi appuntamenti e dovrà assumere una visione, su questi temi, condivisa. Il processo di alternanza, vitale per la democrazia, non dovrà rappresentare un ostacolo per il perseguimento di tali obiettivi comuni».