Valorizzazione della comunità arbëreshë: la Regione approva lo Statuto della Fondazione
Un documento che darà nuovo impulso alla tutela del patrimonio e delle tradizioni linguistiche, letterarie, artistiche e demo-antropologiche della comunità

CATANZARO - Le linee guida sono state delineate nell’ultimo Defr, il Documento di Economia e Finanza per il triennio 2’025-27: la Regione punta sulle minoranze linguistiche attraverso l’azione di tre fondazioni, Fondazione Arbëreshë, Fondazione Occitana, Fondazione Grecanica, già Istituti di cultura trasformati anni fa in Fondazioni.
Nel Defr si specifica che «queste fondazioni saranno oggetto di ulteriori progettualità, nel prossimo triennio, atte a salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale delle minoranze linguistiche presenti sul territorio regionale calabrese». Un passo avanti in particolare è stato fatto per la Fondazione Istituto regionale per la comunità Arbëreshë di Calabria, con l’approvazione in Consiglio regionale di una proposta di provvedimento della Giunta contenente varato il nuovo Statuto della Fondazione. Nella delibera di Giunta, proposta dall’assessore con la delega alle minoranze linguistiche, Gianluca Gallo, si è rilevato che «la Fondazione si pone come un punto di riferimento per la valorizzazione delle tradizioni linguistiche, letterarie, artistiche e demo-antropologiche della comunità arbëreshë, promuovendo iniziative che spaziano dall’archiviazione e documentazione scientifica all’educazione scolastica e alla cooperazione nazionale e internazionale» con l’obiettivo primario di «tutelare e promuovere il patrimonio culturale, storico e linguistico delle comunità arbëreshë attraverso attività di studio, ricerca e valorizzazione in ambito locale, nazionale e internazionale».
Lo Statuto
Secondo quanto riporta il nuovo Statuto, la Fondazione, che ha sede legale a San Demetrio Corone, presso il Collegio di Sant’Adriano e ha come socio fondatore e unico socio la Regione Calabria, tra le varie finalità può «istituire un centro di documentazione, di ricerca e di elaborazione scientifica riguardante le varietà linguistiche locali, la letteratura, la storia, l’economia, le scienze sociali ed etnomusicali; promuovere e realizzare iniziative e produzioni editoriali, musicali, teatrali e cinematografiche, in lingua arbëreshë o bilingue; dotare la Fondazione di un proprio sito web, nonché organizzare e promuovere attività di informazione, promozione e divulgazione quali: convegni, conferenze, seminari, corsi di formazione, mostre, eventi musicali ed artistici; favorire le azioni di recupero della toponomastica originaria in lingua arbëreshëe; garantire l’uso delle lingua di minoranza per lo svolgimento delle attività educative e come strumento di insegnamento nelle scuole dell’obbligo delle aree soggette a tutela, impegnandosi, con una normativa coerente ed una sinergica azione concertate con l’Istituto scolastico regionale e le sue articolazioni territoriali e il sistema universitario regionale, a realizzare una adeguata formazione primaria dei docenti operanti in contesti linguistici minoritari ed un efficace insegnamento scolastico delle lingue e delle culture arbëreshë nelle comunità tutelate». Il presidente della Fondazione è nominato dal presidente della Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente in materia di minoranze linguistiche, preferibilmente tra i sindaci delle comunità arbëreshë (a lui spetta un’indennità annua pari a 20mila euro). Altro organo della Fondazione Arbëreshë è il consiglio di amministrazione, composto, oltre che dal presidente, da sei sindaci di cui quattro della Provincia di Cosenza, uno della Provincia di Catanzaro, e uno della Provincia di Crotone, nominati dall’Assemblea dei sindaci e senza che spetti loro alcuna indennità.
fonte: corrieredellacalabria.it