Vertenza Tis, Stasi: «I lavoratori non meritano prese in giro»
Il sindaco di Corigliano-Rossano: «La procedura fa acqua da tutte le parti»

CORIGLIANO-ROSSANO- Il Consiglio Comunale di Corigliano-Rossano, nella seduta dello scorso 30 giugno, ha affrontato anche la vertenza riguardante i 53 tirocinanti TIS del Comune di Corigliano-Rossano. Dopo il dibattito in aula, il Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, è intervenuto chiarendo definitivamente ogni aspetto.
«Sono sempre stato dalla parte di questi lavoratori, ennesimo bacino di precariato creato dalla classe dirigente regionale, per ragioni sociali ma anche elettorali – ha dichiarato il Primo Cittadino – mentre ora, per le stesse ragioni elettorali, si prova a scaricarli sui Comuni. Sia chiaro: le Amministrazioni Comunali non hanno mai sfruttato nessuno, ma hanno dato la loro disponibilità, ormai più di dieci anni fa, ad ospitare questi lavoratori»
«Queste persone servono ai Comuni, dilaniati da anni di blocco del turn-over e che per altro hanno formato i lavoratori, ed è la ragione per la quale va detto che si sta attuando un regime derogatorio straordinario, perché si sta consentendo l'accesso al Pubblico Impiego senza concorso. A questa misura straordinaria, però, non è seguita la necessaria copertura finanziaria ed è davvero impensabile pensare di risolvere un problema del genere scaricandolo sugli enti finanziariamente più deboli, cioè i Comuni».
«Si tratta di un percorso nato malissimo. La Regione piuttosto di confrontarsi con coloro che ben conoscono il problema, cioè i Sindaci, ha preferito per convenienza confrontarsi coi sindacati. Ne è uscita fuori una procedura che fa acqua da tutte le parti. Ad oggi sono garantiti dal Governo solo 5 milioni di euro di fondi storicizzati – ha continuato Flavio Stasi –che sono una cifra ridicola, mentre la Regione vanta di aver stanziato risorse che però sono fondi di coesione. Significa due cose: la prima è che erano risorse già destinare ai territori, la seconda è che sono risorse geneticamente temporanee mentre la programmazione del personale dei Comuni è forse la voce di spesa più rigida che c'è negli enti locali. Fare dei contratti a tempo indeterminato con delle risorse a tempo determinato sarà ricordato come una demenza amministrativa».
«Sentiamo come amministrazione il dovere di fare tutto il possibile per stabilizzare tutti – ha concluso il sindaco – anche perché le procedure di selezione si baseranno su criteri economici, non di merito. Per farlo serve che nella manovra finanziaria i 5 milioni di euro previsti diventino molti di più, tenendo conto che nell'ambito del bilancio dello Stato stiamo parlando di cifre irrisorie, soprattutto se si intende risolvere veramente il problema di circa 3600 famiglie. Per ottenere questo risultato lotteremo fino all'ultimo, perché a differenza di altri, noi non vogliamo morti e feriti».
L'intervento del Sindaco ha risposto a tutti gli interrogativi posti nel corso dell'Assise Civica, tracciando con chiarezza la linea dell'Amministrazione nei confronti di questa importante e delicata vertenza.