Amendolara, Bilancio sotto accusa: scontro in Consiglio su conti "opachi" e aumento TARI
I gruppi di minoranza lanciano una dura accusa nei confronti dell'Amministrazione comunale: «Ritardi, omissioni documentali, irregolarità nella gestione finanziaria e anticipazioni di tesoreria non restituite»

AMENDOLARA - Un acceso scontro politico ha infiammato l'ultimo Consiglio Comunale di Amendolara, dove l'approvazione del bilancio consuntivo 2024 e delle tariffe TARI 2025 ha sollevato forti critiche da parte della minoranza. I consiglieri comunali Antonio Calienni, Salvatore Rinaldi e Vincenzo Gaetano hanno votato contro, denunciando una «gestione finanziaria opaca e inadeguata» che ignorerebbe - a loro dire - gravi rilievi mossi dal Revisore dei Conti.
Il quadro che emerge dai lavori consiliari, e dalle accuse della minoranza, è allarmante: «ritardi, omissioni documentali, irregolarità nella gestione finanziaria e anticipazioni di tesoreria non restituite». Secondo i consiglieri di minoranza del Gruppo Il Coraggio di Cambiare, il bilancio si reggerebbe solo su «vecchi avanzi mai utilizzati», definendolo un atto che «non rispetta né i numeri né la verità amministrativa». Il voto contrario della minoranza è stato presentato come un chiaro segnale politico contro una gestione che, al di là delle narrazioni del Sindaco, rischierebbe di «portare l'Ente fuori rotta».
Le criticità segnalate dal Revisore dei Conti non lasciano spazio a interpretazioni, stando a quanto evidenziato dalla minoranza. Si parla di gestione opaca, previsioni irrealistiche, mancanza di trasparenza e assenza di misure correttive concrete.
In particolare, il Revisore avrebbe espresso un giudizio negativo sul Fondo crediti di dubbia esigibilità e avrebbe sottolineato la mancata quantificazione corretta del Fondo garanzia debiti commerciali, con il rischio concreto di futuri disavanzi. Anche la gestione della liquidità è finita sotto accusa: l'amministrazione non avrebbe restituito l'anticipazione di tesoreria né programmato un piano di riduzione, nonostante le richieste. L'invito esplicito del Revisore sarebbe stato quello di emettere i ruoli ordinari per garantire la cassa e coprire le spese.
Un altro punto dolente, evidenziato dal Revisore, è la mancata tempestività nei pagamenti. Il Comune non rispetterebbe i parametri dell'indicatore di tempestività e non avrebbe adottato misure organizzative per migliorare la puntualità dei pagamenti verso fornitori e appaltatori. Preoccupanti anche le previsioni di cassa del bilancio 2024, che non rifletterebbero l'andamento reale delle entrate e delle spese, con «sovrastime pericolose» che potrebbero autorizzare spese non coperte, ritardare ulteriormente i pagamenti e generare debiti fuori bilancio, in violazione dell'art. 183, comma 8, del TUEL.
La minoranza ha ribadito le puntuali segnalazioni del Revisore: il mancato caricamento del rendiconto sulla BDAP, la mancata restituzione dell'anticipazione di tesoreria e l'assenza di trasparenza nel risultato di amministrazione.
Ma la vera "stangata" per i cittadini di Amendolara sembra arrivare con la TARI 2025, che registra un aumento incontrollato delle tariffe domestiche, basato, secondo la minoranza, su dati incoerenti e un impianto contabile penalizzante per le famiglie.
I dati ufficiali presentati in Consiglio mostrerebbero anomalie significative: la quantità di rifiuti non domestici scende drasticamente (da oltre 645 mila kg a 261 mila), mentre quella dei rifiuti domestici cresce "inspiegabilmente" del 160% (da 233 mila a 370 mila kg). Contestualmente, le entrate domestiche subiscono un aumento di oltre il 500% (da 28 mila a 176 mila euro), mentre quelle non domestiche crollano del 23%.
Le tariffe variabili a carico delle famiglie sarebbero, dai conti fatti dai consiglieri di minoranza, quintuplicate: 1 componente: da € 8,68 a € 70,70; 2 componenti: da € 15,63 a € 98; 3 componenti: da € 19 a € 127; 4 componenti: da € 26 a € 155; 5 componenti: da € 31 a € 205;6 componenti e oltre: da € 29 a € 240.
Secondo la minoranza, il Comune incasserà così 100 mila euro in più, senza alcun miglioramento del servizio. Anzi, la gestione della raccolta rifiuti verrà esternalizzata per tre mesi, contraddicendo quanto scritto nella Relazione PEF, che escludeva variazioni gestionali o incrementi di qualità.
Gravi discrepanze emergerebbero anche nei dati tecnici: campeggi e distributori di carburante risulterebbero avere una superficie ridotta da 25 mila mq a 400, con una produzione stimata di rifiuti che crolla da 161 mila a 1.500 kg. Il coefficiente di produzione per ortofrutta e pescherie passerebbe da 95 a 3, facendo "sparire" tonnellate di rifiuti commerciali, il tutto senza passaggi in Commissione o chiarimenti pubblici.
Infine, è stata applicata una deroga al limite di crescita del gettito TARI, che supera il massimo consentito del 9,6%, una decisione politica che, secondo la minoranza, comporta un ulteriore aggravio per i cittadini, senza benefici reali. «Qui si gioca con i numeri. Ma a rimetterci saranno i cittadini e le imprese che aspettano i pagamenti», hanno dichiarato i consiglieri di minoranza, lasciando ai posteri «l'ardua sentenza».