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Sempre più fitto il mistero a Insiti, irrompe la D'Agostino: «Petrone non si è mai dimesso»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Non basta la rincorsa su oltre dieci anni di ritardi e attese per il nuovo ospedale dalle Sibaritide. Ora, ad arricchire una vicenda già di per sé carica di polemiche, omissioni, innumerevoli questioni e problemi, si ci mette anche il mistero. Quello che aleggia sempre più con le sue ombre attorno ai cantieri del grande nosocomio di Insiti, nel cuore baricentrico di Corigliano-Rossano. C'è una guerra di nervi in campo - questo lo si sà da tempo. Soprattutto da quando la stessa società avellinese, lo scorso 31 maggio, ha presentato alla Regione Calabria la variante tecnica e sanitaria al grande progetto del nosocomio. Un piano di riassetto della struttura con un aggravio di spesa di oltre 140 milioni di euro. Troppi per un ospedale che alla fine - con queste cifre - verrebbe a costare quasi 250 milioni di euro (sempre che la stessa Regione si accolli le spese di allestimento del nosocomio per un valore di circa 50 milioni di euro). 

Quindi, una variante, quella di D'Agostino, che così come strutturata non va bene. E non va bene alla Regione che, alla fine, deve togliere i soldi. E questo, implicitamente lo aveva detto, appena ieri sera, la presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface

C'è una lotta di strategia, dicevamo, che coinvolge tutti: politica, uffici, burocrazia e la stessa azienda. Tutti invischiati nella selva della polemica con il rischio, concreto, di sparigliare le carte.

L'unico ad oggi a non aver proferito parola sulle ultime vicende è il governatore Roberto Occhiuto. Le ultime parole del capo della sanità in Calabria rispetto all'ospedale di Insiti sono del maggio scorso (il presidente non presenziò all'evento di luglio sui cantieri) e anche in quella circostanza l'inquilino del decimo piano della Cittadella ribadì la volontà della Regione Calabria di portare a compimento una delle opere più attese in Calabria. Al momento, quelle parole di Occhiuto sono l'unica buona notizia di tutta questa vicenda

Anche perché inizia a venir meno anche la credibilità di tutti gli altri attori interessati. Sabato scorso, sulle pagine dell'Eco dello Jonio anticipammo la notizia che oggi rappresenta il tema di discussione cardine: le dimissioni del project manager dell'azienda concessionaria, l'ing. Domenico Petrone. Contattato telefonicamente, l'interessato ha confermato le indiscrezioni, e quindi di aver depositato la sua formale richiesta di dimissioni dagli incarichi lo scorso 18 agosto e che l'azienda non aveva ancora ratificato questa volontà. 

Oggi la posizione, anche questa inaspettata, della D'Agostino: «La notizia riportata da alcuni organi di informazione secondo la quale l’ingegnere Domenico Petrone avrebbe rassegnato le dimissioni dal ruolo di project manager del costruendo Ospedale della Sibaritide è del tutto priva di fondamento». Insomma, tutto smentito. Cosa sta accadendo attorno al grande cantiere di Insiti? È soltanto una grande bolla polemica? Da cittadini di questo territorio, ci auguriamo che sia davvero e solo questo!

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.