7 ore fa:Approvato il progetto di messa in sicurezza della strada Calano-Ferulia a Caloveto
5 ore fa:Il Comprensivo Rossano 1 è tra le 13 scuole in Italia del progetto "A scuola di OpenCoesione"
6 ore fa:Il Revisore boccia il documento della Giunta Minò, L'Alternativa C'è: «Contiene dati falsati»
5 ore fa:Rincaro biglietti ferroviari, il Gruppo Pd: «La Calabria rischia di restare isolata per le festività»
6 ore fa:Regolamento sui dehors a Trebisacce, l'opposizione incalza: «Nulla di nuovo sotto il sole»
10 ore fa:Morano presenta il cartellone di eventi natalizi "Vivi il Natale nel Borgo 2024"
9 ore fa:Sport, affettività e multiculturalità: gli asset educativi del Polo per l'Infanzia Magnolia
10 ore fa:Straface su sospensione neuropsicomotricità a Cariati: «A dicembre avviso per il reclutamento»
9 ore fa:Disastro ambientale alla discarica di Pipino, due tecnici sospesi dall'attività
7 ore fa:Depotenziamento centrale Mercure, territori del Pollino sul piede di guerra

Bufera sul nuovo ospedale della Sibaritide: si dimette nel silenzio il Project manager Petrone

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Che il grande cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide stesse attraversando il primo vero momento critico, dopo l'avanzamento impressionante dei lavori che si è avuto da quel 4 novembre 2020, lo si era capito da tempo. Prima il rallentamento delle attività una volta terminata l'opera strutturale; poi i dubbi su tutto il complesso dei sottoservizi e dei servizi collaterali alla struttura (che sta sorgendo nel nulla); e poi ancora l'insorgenza della necessità di una variante tecnica per adeguare l'ospedale ai nuovi standard del Piano sanitario nazionale che ha triplicato il costo dell'opera, avevano insinuato più di qualche dubbio sul futuro nel costruendo nosocomio, in nome del quale – occorre ribadirlo sempre – nel 2010 vennero soppressi due ospedali del territorio (Trebisacce e Cariati). Oggi arriva una nuova notizia che si aggiunge al lungo seguito di indizi, alimentando nuove perplessità: il 18 agosto scorso il Project manager della società D'Agostino Costruzioni, concessionaria dell'opera, l'ingegnere Domenico Petrone, ha rassegnato le sue dimissioni dall'incarico.

Non si sa di più e l'interessato contattato telefonicamente, oltre a confermare la notizia non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito.

C'è qualcosa che bolle in pentola. È inevitabile immaginarlo, considerato che proprio il cantiere di Insiti si trova oggi in un guado in cui si decideranno le sorti del suo futuro. Dall'esito della variante tecnica e della sua consistenza reale dipendono tutte le prospettive del nuovo ospedale, anche quella – mai remota – che a Insiti, nel cuore baricentrico di Corigliano-Rossano, possa rimanere un mostro di ferro e cemento incompiuto.

Certamente la notizia, che si apprende solo oggi, della defezione di uno dei componenti essenziali dell'iter, sicuramente provoca più instabilità, ancor più perché l'azienda pare non si sia determinata sulla decisione del suo manager, e apre ad un futuro con ulteriori interrogativi e carico di perplessità. Anche perché è stato lo stesso Petrone, che dal 2021 ha seguito l'evolversi di tutte le fasi del cantiere, a elaborare quella grande modifica progettuale che ha scompaginato tutti i piani. Soprattutto quelli della Regione Calabria che sul presidio sanitario della Sibaritide aveva preventivato un costo, oggi del tutto rivoluzionato in netto rialzo.

Cosa significhino le dimissioni di Petrone e cosa ci sia sotto, nessuno lo sa. È certo però, che da adesso si aprono nuovi scenari. Spetterà innanzitutto alla Regione Calabria chiarire e sgombrare il campo da ogni dubbio, magari portando a conoscenza i calabresi del nord-est dello stato dell'iter di avanzamento progettuale della variante e del futuro dei cantieri.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.