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Svelare Bellezza: 34 milioni di euro per lo sviluppo turistico nel deserto dei servizi

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CORIGLIANO-ROSSANO – “Svelare Bellezza” è il programma di investimento che il Ministero per il Sud ha attuato per finanziare il sostegno allo sviluppo turistico e culturale dei comuni della Calabria attraverso i Contratti istituzionali di sviluppo. Sono 226milioni di euro per 110 progetti con “priorità alta” (qui l'elenco) che appartengono ad una prima trance di interventi che riguardano quasi 900 progetti in tutta la Calabria. Quasi 34 milioni di euro sono destinati al vasto comprensorio della Sibaritide-Pollino per il finanziamento di importanti progetti - alcuni dei quali sicuramente innovativi - “studiati” per tracciare una nuova linea di sviluppo turistico-culturale dei territori in modo sostenibile. Almeno la metà di questi, però, rischiano di diventare piccole cattedrali nel deserto dei servizi.

Si va dal Parco avventura di Mandatoriccio (1,234 mln di euro) alla via dei Mulini di Canna (3 mln di euro), dal Museo della cultura contadina di Campana (1,2 mln di euro) alla Casa della cultura arbëreshë di Lungro (1,2 mln di euro), dal polo museale di Crosia (1,080 mln di euro) al percorso Skanderberg di San Basile (2,5 mln di euro) e tantissime altre idee sparse su tutto il vasto territorio compreso tra il Parco del Pollino e la Sila Greca. Progetti che entusiasmano. Che sicuramente dimostrano il dinamismo delle piccole amministrazioni comunali e la voglia di fare dei sindaci, nonostante le difficoltà che hanno legate soprattutto alla carenza di personale e nel far quadrare i bilanci (ne abbiamo parlato qui).

A che serve, però, realizzare attrazioni straordinarie in luoghi irraggiungibili? Del resto, non è che adesso manchino storie, contesti e pretesti per raggiungere gli angoli più belli e suggestivi dell’entroterra della Calabria del nord-est. Ma senza una strategia di promozione e di marketing vera quei marcatori e attrattori identitari non se li filerà mai nessuno. Né ora né mai: nemmeno con i progetti Cis.

Ad esempio, per vedere e vivere l’emozione di stare sotto le Pietre dell’Incavallicata a Campana, in un’altra parte del mondo ci sarebbero file chilometriche di turisti. E stesso si potrebbe dire per l’Arma dei Gatti di Nocara o per le Grotte di Cerchiara e Cassano o ancora per il suggestivo centro storico di Pietrapaola. E invece sono in pochi, pochissimi a conoscere queste destinazioni uniche e a loro modo irripetibili all’interno del nostro globo. Perché? (ne abbiamo parlato qui).

Ammesso, però, che (finalmente) ci fosse una nuova strategia per promuovere queste unicità e anche i nuovi presidi che saranno realizzati attraverso i Contratti istituzionali di sviluppo, resterebbe un altro grandissimo limite; che è quello delle connessioni. La mobilità, soprattutto nell’area ionica, rimane all’anno zero. I collegamenti con gli aeroporti sono pochi e spesso male organizzati; lungo la ferrovia orientale viaggiano appena 15 treni al giorno tra Sibari e Reggio Calabria, vecchi, puzzolenti e quasi sempre in ritardo; mentre di strade nemmeno a parlarne.

Qualcuno sostiene che un’attrazione quando è unica e bella si raggiunge a tutti i costi, anche senza strade. Sicuramente. Servono, però, i servizi. In Costiera Amalfitana si arriva male con le strade ma ci sono centinaia di corriere al giorno, nel periodo estivo ci sono persino i traghetti passeggeri. Quanti bus di linea ci sono per raggiungere Campana o Bocchigliero dalla stazione di Sibari (hub ferroviario dello Jonio)? Nessuno a meno di coincidenze che, però, non sono coordinate. L’unico strumento restano le strade poco manutenute, buie, dissestate e pericolose sia di notte che di giorno.

Insomma, è difficile pensare che senza servizi si possano creare le giuste condizioni per rilanciare le aspettative di sviluppo di questo territorio.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.