La Piazza di Schierarsi Co-Ro interviene sulla vicenda Lo Moro
Il segretario comunale è stato condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, per falso ideologico. Schierarsi si interroga sul silenzio da parte dell'Amministrazione e del Sindaco

CORIGLIANO-ROSSANO – La Piazza di Schierarsi di Corigliano Rossano interviene sulla questione della condanna del segretario comunale Paolo Lo Moro.
«La vicenda – dichiarano in una nota - è ormai ben nota all’opinione pubblica: Paolo Lo Moro, segretario comunale di Corigliano-Rossano, figura apicale dell’apparato amministrativo del Comune, è stato condannato tempo fa a due anni di reclusione, con pena sospesa, per il reato di falso ideologico commesso nell’esercizio delle sue funzioni».
«Nonostante la gravità del fatto, che coinvolge direttamente un alto dirigente dell’Ente, - proseguono - l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Stasi ha mantenuto (salvo dichiarazioni a dir poco democristiane) un silenzio assordante. Nessuna presa di posizione, nessun atto concreto è stato messo in campo per chiarire ai cittadini una vicenda tanto delicata quanto rilevante per la trasparenza e la credibilità dell’azione amministrativa».
«A distanza di tempo, emerge un ulteriore tassello: secondo notizie recenti, sembrerebbe quasi certo che il segretario Lo Moro sia stato destinatario di un provvedimento disciplinare di sospensione per 30 giorni da parte del Ministero dell'Interno, a seguito della condanna penale ricevuta. Ma la vera notizia, a nostro avviso, non risiede tanto nell'arrivo del provvedimento disciplinare, quanto piuttosto nell’attuale e perdurante silenzio dell’Amministrazione comunale. Una vicenda che tocca il cuore stesso del funzionamento dell’ente locale non è stata affrontata pubblicamente. Né il Consiglio comunale è stato messo nelle condizioni di discuterne, né la cittadinanza è stata adeguatamente informata».
E dunque si chiedono: «Ma perché questo silenzio? Cosa si vuole nascondere o minimizzare? E soprattutto, che idea di trasparenza e legalità si vuole trasmettere alla comunità?»
«Chiediamo anche – si legge ancora - un sussulto di responsabilità da parte dei consiglieri comunali a conoscenza dei fatti che hanno il dovere di informare correttamente i cittadini che li hanno eletti e di non restare in silenzio su una vicenda tanto rilevante. Ci preme sottolineare che qui non si tratta di giustizialismo o garantismo, non si tratta di puntare il dito, ma di esercitare un preciso dovere politico: denunciare le zone d’ombra, informare correttamente l’opinione pubblica, soprattutto quando si ha l'impressione che si voglia evitare che certe notizie arrivino ai cittadini».
«La Piazza di Corigliano-Rossano – concludono - ritiene indispensabile fare chiarezza. I cittadini hanno il diritto di sapere, di essere informati e di poter valutare con piena consapevolezza l’operato di chi governa».