Torna l’allarme erosione sulle coste di Capo Trionto, alla foce del grande fiume che solca la Sila Greca. Nell’ultimo fine settimana, funestato da eventi meteorologici violenti,
lo Jonio ha eroso oltre 15 metri di litorale sulle coste di località Pantano e Pantano Martucci, a confine tra i comuni di Corigliano-Rossano e Crosia. Un danno enorme e anche un pericolo per
un intero abitato che ormai rischia di essere spazzato via dal mare. Soprattutto in
località Pantano, infatti, nell’area ricadente nel comune di Crosia, la zona è
abitata stabilmente e da anni da gruppi di famiglie che domenica mattina si sono risvegliate con il mare a due passi da casa.
Un intero territorio in preda all’erosione: i casi di Calopezzati e Corigliano-Rossano Quello dell’erosione costiera
lungo l’area ionica compresa tra la foce del Crati e il fiume Nicà, tra Corigliano-Rossano e Cariati è un
fenomeno che negli ultimi trent’anni ha portato via decine di metri di spiaggia.
Emblematico il caso di Calopezzati dove, tra il 2012 e il 2018, sono "spariti" quasi 30 metri di costa, con
le acque del mare che adesso ormai si infrangono sui muri di recinzione delle numerose villette residenziale che sorgono in quell’area. Anche a Corigliano-Rossano nell’inverno scorso le forti mareggiate sono ritornate a rosicchiare, metro dopo metro,
il tratto di costa tra Galderate e Torrepinta. E quanto sia stata forte la forza abrasiva del mare lo si nota dai segni lasciati e che sono ancora visibili. Si pensi
a quello che resta dello scivolo per la pesca sportiva realizzato appena 6 anni, nato in riva al mare e che
adesso si trova, invece, piazzato in mare, a 5 metri dal bagnasciuga. A Pantano servono interventi urgenti di ripascimento della costa Oggi, invece,
si riapre il caso alla foce del Trionto, già interessato negli anni scorsi da interventi di messa in sicurezza proprio frenare l’avanzata impetuosa dello Jonio.
I pennelli di pietra longitudinali installati hanno fatto la loro parte per frenare l’ultima mareggiata di sabato e domenica scorsa ma evidentemente non basta. Sarebbero necessari, ora, dei
nuovi interventi risolutivi di ripascimento e consolidamento della costa per evitare che alla prossima burrasca il mare entri definitivamente nelle case.