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Verba Volant- Radici

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Tutto inizia da un rapporto personale di stima e di affetto, ma poi tutto continua cercando visioni comuni, o perlomeno vicine, esperienze di formazione, volontà di crescita. Con Paolo Iabichino è stato questo.

Paolo è un comunicatore, lo è da sempre e lo è per davvero. Il suo lavoro è arte. 

Alla sua penna e alla sua creatività, vengono affidate campagne di comunicazione che posizionino un brand nel mondo e lui non scappa da questa mission. Lo fa però, solo quando crede davvero nei progetti che gli vengono proposti, e lo fa costruendo identità definite, narrazioni profonde, non puntando direttamente alla vendita ma facendo il "giro lungo" e soprattutto non puntando al profitto come unica stella da inseguire nel mare in tempesta. 

Per provare a dipingere il professionista, posso dirvi che Paolo è stato per vent'anni direttore creativo di Ogilvy, oggi si dedica a nuovi progetti di comunicazione, al servizio di realtà che sentono la necessità di voltare pagina. I suoi libri sono manifesti e punti di riferimento per il mondo della comunicazione, da "Invertising" a "Ibridocene".

Due volte giurato al Festival di Cannes, si occupa di creatività e nuovi linguaggi nella costruzione di contenuti fuori e dentro la Rete. È tra i Maestri della Scuola Holden di Alessandro Baricco per i corsi di Story Design e Holden Pro, ed è stato premiato dal Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia come Comunicatore dell’anno 2018; Laurea Magistrale Honoris Causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni, conferita dall'Università di Urbino.

Iabicus, come viene chiamato nel mondo della comunicazione, ha incontrato i grandi brand della Calabria, giorno 22, nell'Auditorium della Fabbrica Amarelli, chiacchierando proprio con me di quali siano le responsabilità civili dei brand. 

Poi siamo passati alla narrazione dei luoghi, come si racconta un luogo e come si potrebbe raccontare la Calabria. 

Lasciate stare il mare, la montagna, l'Italia è conosciuta in tutto il mondo per quella roba là. Non fa niente se il vostro è più bello o no. Raccontate le vostre radici. Perchè quella è la vostra vera identità. Le storie che vi rendono unici. Il vostro orgoglio. Le cartoline con il mare, o con la montagna, le hanno già fatte. Rinnegate l'overtourism, che alla fine distrugge il territorio e non porta nessun rispetto alla natura, siate consapevoli delle vostre radici. 

Paolo Iabichino è stato premiato poi il giorno successivo, come Comunicatore dell'Anno 2022 per il Premio Ausonia ed anche in quell'occassione, sul palco, ha confermato le tesi del giorno precedente: a me non piacciono i testimonial, gli influencer, preferisco la gente che ci crede davvero, che si innamora delle luoghi, perchè magari può vederli da una prospettiva diversa. 

Ecco che la mia bussola ora è puntata, perchè proprio tutti i torti non li ha. Anzi, io dopo averlo ascoltato ho concluso con un amen.

Andrea Costantino Levote
Autore: Andrea Costantino Levote

Andrea Costantino Levote nasce come giornalista sportivo. Frequenta il corso di Reporting alla Scuola Holden, ma si imbuca anche alle lezioni di Cinema e di digital marketing. Vince il Premio Phoebe di Scuola Holden con il teaser Democracia. Racconta i ritratti dei giornalisti sportivi che lo hanno ispirato nel podcast "I Cantastorie", all'interno del programma Eutropia su Spotify. Diventa CEO di Jugaad Produzioni e con il cortometraggio FAME vince diversi premi internazionali, oltre a una menzione speciale al festival Ermanno Olmi. Oggi è CEO e founder di DIEZ- CREATIVE AGENCY, agenzia di comunicazione con la quale racconta il talento, occupandosi del digital marketing di start-up e di imprese.