«Si interrompe finalmente una condizione inaccettabile di degrado»
Plauso del circolo FdI "Tatarella" di Calopezzati ai Carabinieri forestali dopo l'operazione che ha portato al sequestro di una discarica abusiva: «È evidente l'imbarazzante disconnessione dell'amministrazione comunale rispetto al territorio»

CALOPEZZATI - Il circolo "Giuseppe Tatarella" di Fratelli d'Italia esprime la propria «più profonda e sincera gratitudine» ai carabinieri del nucleo Forestale di Rossano, che nella giornata odierna hanno posto sotto sequestro un ex impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi in località Sferracavallo, nel comune di Calopezzati.
Si tratta di un intervento di straordinaria importanza - scrivono in una nota - a tutela della salute pubblica e della legalità, «che interrompe - sottolineano - finalmente una condizione di inaccettabile degrado ambientale e rischio igienico-sanitario che, per troppo tempo, è stata tollerata con colpevole indifferenza».
L'area posta sotto sequestro, di oltre 12.800 metri quadri, è situata in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale e all'interno della Zona di Protezione Speciale "Fiumara Trionto". Sferracavallo, nonostante la sua vicinanza al fiume Trionto, rientra nel pieno territorio comunale e «negli anni scorsi - dicono - è stata interessata da importanti interventi di riqualificazione urbana e ambientale promossi proprio dal Comune. La sua posizione, lungo la Statale 531, e la presenza di una sorgente salina naturale, da sempre patrimonio locale, rendono ancora più grave e inaccettabile l'abbandono e l'inquinamento perpetrati in quell'area».
Il circolo di FdI confida pienamente nell'operato della magistratura e auspica che sia fatta piena luce sui responsabili dei gravi reati ambientali, affinché siano identificati e chiamati a rispondere davanti alla giustizia.
Questa vicenda impone, però, anche una seria riflessione politica. «È evidente la profonda, imbarazzante disconnessione dell'amministrazione comunale attuale rispetto al territorio che dovrebbe governare. La retorica dell'ambientalismo di facciata non può più sostituire l'assenza di controllo, vigilanza e prevenzione. La propaganda pseudo-ecologista, spesso alimentata da associazioni ambientaliste compiacenti, si sgretola davanti alla realtà di un crimine ambientale che, se non fosse stato per l'intervento delle forze dell'ordine, avrebbe continuato a contaminare il nostro territorio nell'indifferenza generale. Ora è il tempo del coraggio e della coerenza. Sarà interessante vedere se queste stesse associazioni, così pronte a sventolare bandiere verdi, avranno il dovere civile e morale di costituirsi parte civile nel processo penale che ne seguirà. Il nostro impegno - concludono - resta chiaro e intransigente: difendere il territorio, tutelare la salute pubblica, pretendere verità e giustizia».