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Ritrovarsi

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Tutto è iniziato da uno dei primi discorsi di Renzi nell'aula del Senato: "Complimenti, i risultati si sono visti!"- dice il senatore fiorentino riferendosi al PD e strappando le risate della Premier Meloni e di tutti i volti più noti della destra. 

Sono partito da questo momento della settimana perchè proprio questo discorso ha conquistato i feed di tanti social, primo su tutti Tik Tok, il famigerato social dei giovani nel quale i politici, di destra e di sinistra, hanno dato spettacolo durante la campagna elettorale. 

Nel discorso di Renzi, in cui la capacità oratoria, le scelte delle pause, il tono di voce del narratore, segnano un ruolo di fondamentale importanza comunicativa, la sinistra viene sostanzialmente presa in giro sull'incapacità di analisi e di opposizione. La poco lungimiranza dei temi su cui far emergere contraddizioni, la blanda forza di una campagna elettorale con episodi tragicomici, la distanza con la realtà, la confusione tra le parole. Sostanzialmente Renzi usa una dialettica incalzante per prendere in giro una sinistra che incassa. 

C'è comunque dell'ironia a far da sfondo a tutto, perchè il fatto che sia proprio Renzi a far la ramanzina è ironia in quanto tale. Quello che però interessa a me, è la reazione sui social di un certo tipo di target: gli under 35.

Sembra (e son convinto che sia ancora così) che se Facebook è diventato il social "dei nonni", Tik Tok sia ancora quello dei giovani e se scegliamo di usarlo come campione di una certa fascia di popolazione, facciamo un'operazione non del tutto corretta, ma non del tutto errata. Per lo meno possiamo provare a tirar fuori un sentiment. 

Quello che mi vien da pensare è che ai giovani interessi un certo tipo di forma: c'è bisogno di una capacità di narrare non indifferente per riuscir a coinvolgere su un social veloce; poi si passa alle reazioni, cioè si costruisce dialetticamente una situazione che si fa crollare con l'ironia e questo crea un effetto "shock" (non a caso!) nell'uditore che porta alla risata, che spesso e nel mondo più superficiale, diventa sinonimo di consenso. 

Questa sinistra deve guardarsi allo specchio allora: per conoscere, o riconoscersi, per trovarsi o ritrovarsi. 

Purtroppo per sua natura, se la sinistra non è lungimirante non esiste; se la sinistra non è visionaria, non esiste; se la sinistra non è immersa nelle istanze della gente, allora non è. 

Si aprono autostrade di possibilità nel mondo liquido ch viviamo, ma si aprono solo per chi sa navigare nel mondo. 

I temi non mancano, ma mancano i narratori, manca la coerenza, manca a volte anche la sapienza. Così per forza di cose, anche Renzi può permettersi di prendere in giro il PD. 

E la Meloni ride. Di gusto.

Andrea Costantino Levote
Autore: Andrea Costantino Levote

Andrea Costantino Levote nasce come giornalista sportivo. Frequenta il corso di Reporting alla Scuola Holden, ma si imbuca anche alle lezioni di Cinema e di digital marketing. Vince il Premio Phoebe di Scuola Holden con il teaser Democracia. Racconta i ritratti dei giornalisti sportivi che lo hanno ispirato nel podcast "I Cantastorie", all'interno del programma Eutropia su Spotify. Diventa CEO di Jugaad Produzioni e con il cortometraggio FAME vince diversi premi internazionali, oltre a una menzione speciale al festival Ermanno Olmi. Oggi è CEO e founder di DIEZ- CREATIVE AGENCY, agenzia di comunicazione con la quale racconta il talento, occupandosi del digital marketing di start-up e di imprese.