Finché potrò vedere la luce
Si è svolta al The Kick la presentazione dell'ultimo libro di Valerio Manisi, "Finchè potrò vedere la luce". L'evento organizzato da Terra e Popolo ha trovato una numerosa partecipazione di pubblico, creando dibattito e discussione sui temi attuali
Quando l'ultimo bicchiere del primo giro viene versato, tutto è pronto ad iniziare: siamo al The Kick, l'ospite della serata è Valerio Manisi, autore pugliese che presenta la sua ultima fatica letteraria "Finchè vedrò la luce", chiacchierando con Carmen Zangaro, rappresentante di Terra e Popolo, associazione che organizza l'evento.
Manisi, già autore di diverse opere teatrali, poetiche, musicali e cinematografiche, parte da tre inchieste del giornalista Leonardo Palmisano (Ghetto Italia, Mafia Caporale, Ascia Nera) per raccontare la storia di migrazione e sofferenza della sua opera.
Una storia inventata dalla sofferenza reale.
All'urgenza narrativa si aggiunge la volontà di trasmettere disagio, sofferenza, difficoltà; nelle intenzioni di chi scrive infatti esiste la volontà di creare empatia tra i protagonisi della storia e i lettori, anche attraverso sensazioni dure e difficili, che potrebbero risultare spiazzanti.
La bussola all'interno dell'opera è proprio la luce, di una candela, dalla fiamma viva ma traballante come la speranza, o come la vita se ci affidiamo alla poesia di Konstantinos Kavafis, in cui:
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Nella ricerca della luce, della speranze e delle candele, si aprono discorsi sul futuro, che si allontanano dal libro per abbracciare il presente e il dibattito si accende sui temi della migrazione, della politica e della partecipazione giovanile alla vita politica.
L'evento si trasforma quasi in un'assemblea, dove si incontrano voci e sguardi, futuri e passati, idee e visioni. Questa, forse, era la vera speranza di chi organizzava l'evento, ma anche dell'autore, che nel tema scelto ha individuato un protagonista collettivo (il nostro presente) in cui tutti noi possiamo ritrovarci.