Molinaro (FdI) chiede il rafforzamento dei controlli interni alle aziende sanitarie per frenare la corruzione
«L’obiettivo di cambiare la sanità calabrese impone tolleranza zero e la misurazione degli obiettivi di prevenzione sui rischi legati alle pratiche opache e distorte raggiunti nei diversi ruoli di responsabilità»

CATANZARO - «Quanto emerso dall’inchiesta “Liste d’attesa privatizzate” nella sanità catanzarese rappresenta l’ennesimo segnale d’allarme su un sistema che, troppo spesso, si scopre vulnerabile e permeabile a pratiche opache e distorte. È il momento di agire con determinazione: non possiamo lasciare che siano solo la magistratura e gli organi inquirenti ad accorgersi e intervenire. Serve da parte del management delle aziende provinciali sanitarie e dalle aziende ospedaliere un investimento deciso nella prevenzione e nel rafforzamento dei controlli interni». Così in una nota il consigliere regionale e Presidente della Commissione Consiliare Contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa, Pietro Molinaro.
«Non basta - dice - affidarsi al buon senso e all’etica di chi opera nel sistema sanitario regionale, né solo fermarsi alla redazione formale dei piani anticorruzione. Come presidente della Commissione Consiliare “Contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa” in un sistema sanitario complesso dove ruotano ingenti risorse serve facilitare e incentivare l’uso di uno strumento fondamentale previsto dalla legislazione: il whistleblowing (rivelazione di illeciti)».
«È la pratica di segnalare attività illegali o non etiche all'interno di un'organizzazione, sia essa pubblica che privata. Offre la possibilità a chi lavora dentro il sistema e conosce criticità, sprechi o pratiche scorrette di segnalare irregolarità in modo sicuro e protetto. Questi episodi – accentua Molinaro - minano la reputazione e la credibilità del sistema sanitario regionale pubblico, offendono il personale onesto e mortificano i cittadini, che oltre a subire ritardi e inefficienze, vengono privati del diritto alla salute. L’obiettivo di cambiare la sanità calabrese impone tolleranza zero e la misurazione degli obiettivi di prevenzione sui rischi di corruzione e illeciti in generale raggiunti nei diversi ruoli di responsabilità».