Il romanticismo del pianoforte e del violino
Si è svolto nella Cattedrale della Santissima Achiropita, il concerto dei Ludwig Duo che ha incantato il pubblico per un paio d'ore. Il pianista Lorenzo Bevacqua e il violinista Alessandro Acri convincono e conquistano tutti
Come in ogni opera d'arte, come in un buon vino, o in un buon libro, è tutto un gioco di contrasti: luce ed ombra; lento e veloce; soave ed irruento; dolce e amaro. Tutta la partita si gioca sul tener vivo un equilibrio da custodire con cura, da ricercare nelle sfumature delle cose del mondo, che restano dentro e aprono porte di sensazioni e ricordi.
Questa è la sapienza del pittore, quando dal buio fa emergere un viso che lacrima; è la sapienza di un ballerino, quando dal movimento di un piede o di una mano, arriva fino ad ricordo agganciato all'anima; è la sapienza di un musicista, quando crea, con la dinamica del tocco, con la velocità dell'esecuzione e con l'intensità del vivere, un'idea di mondo in cui rifugiarsi durante l'ascolto.
Sicuramente in questo gioco di contrasti e sapienza, di luci ed ombre, ieri sera i Maestri Lorenzo Bevacqua e Alessandro Acri, rispettivamente impegnati al pianoforte e al violino, si sono destreggiati meravigliosamente, riuscendo a creare un piccolo mondo nel mondo in cui rifugiarsi, in cui tutto sembrava essere più denso, più importante, più vissuto.
All'interno della Cattedrale riempita di pubblico appassionato, attento, stupito e coinvolto, si è svolto il concerto per pianoforte e violino, con il quale i due Maestri hanno raccontato un'idea di romanticismo che viaggiava tra il tempo e lo spazio; un concerto in cui nessuno si sovrasta, dove non ci si spinge, dove si viene presi per mano e accompagnati; non un protagonista, non un eroe, ma due metà che si completano; così violino e pianoforte si migliorano: quando c'è bisogno di lasciar spazio all'altro si cerca di prendere il buio, poi quando si va in avanti per primi ti viene conservata la luce. Insieme si aggiungono i colori, si sottolineano gli accenti; si evidenziano gli stati d'animo.
Si passa dalle sonate di Gabriel Faurè, a Maurice Ravel, fino ai miti di Karol Szymanowski, il tutto eseguito con trasporto, equilibrio, tecnica e coinvolgimento.
Quando lo spettacolo si conclude, restano gi applausi a riempire le navate della Cattedrale in penombra, così il bis dell'Ave Maria arriva per ringraziamento e giustapposizione.
L'evento è stato organizzato dall'associazione Terra e Popolo, per promuovere la crescita culturale e sociale del territorio, coadiuvati da Diez Creative Agency nel ruolo di media partner.