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Co-Ro, si avvicina l'appuntamento con l'imprenditore salva-borghi Daniele Kihlgren

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CORIGLIANO-ROSSANO – Siamo cresciuti in un paradigma culturale in cui la cultura è stata spesso un costo, possibilmente per nobili progetti ma sempre a un costo. In questo caso la cultura, nello specifico la tutela di questo patrimonio vernacolare, di un patrimonio senza architetti, di un patrimonio povero o minore in concerto col suo paesaggio, ha già portato a conseguenze manifestamente economiche per il territorio locale. Un progetto culturale e di economia sociale da riproporre in tanti luoghi storici abbandonati o quasi che, per quantità e tipologia, solamente l'Italia può offrire. Forse siamo un Paese che ha perso competitività in molti settori ma sul nostro patrimonio storico e su questo specifico patrimonio storico non sempre considerato come tale, nessun altro Paese ci può fare concorrenza.

È, questo, uno dei passaggi chiave della visione e della militanza di Daniele Kihlgren che sabato 26 aprile, nel Teatro Paolella, nel Centro Storico di Rossano, alle ore 17.30, sarà protagonista assoluto di uno speciale-evento intervista, di portata nazionale. Promossa dall’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano in partnership con la storica associazione europea Otto Torri sullo Jonio e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale, la manifestazione è finalizzata a contribuire a raccontare ed a misurare i 30 anni dall’avvio dell’esperimento di recupero del patrimonio minore attraverso un’idea di ricettività diffusa applicato nel piccolo borgo all’epoca a rischio estinzione, di Santo Stefano di Sessanio, in provincia de L’Aquila in Abbruzzo, oggi diffusamente considerato un modello di successo replicabile in Italia, soprattutto al Sud.

Ad intervistare Kihlgren saranno Lenin Montesanto, ideatore del progetto regionale dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) per Calabria Straordinaria e Giuseppe Brindisi, vicedirettore della testata VideoNews e soprattutto volto noto al grande pubblico, in particolar modo quello che segue con fedeltà i programmi Mediaset; giornalista e conduttore di telegiornale, che nel corso della propria carriera ha alternato anche incarichi come speaker radiofonico e presentatore; passato da Canale 5 a Rete 4 dove oggi conduce Zona Bianca

Nel corso dell’evento verrà anche presentato il progetto di albergo diffuso nei due centri storici di Corigliano-Rossano attraverso gli interventi di Salvatore Tavernise, Presidente della Commissione consiliare Strategie e Integrazione e del Sindaco Flavio Stasi.

«In tutto il Paese – ricorda Kihlgren – sono stati calcolati da 2000 a 6000 borghi completamente abbandonati che tra 50 anni saranno un ammasso di ruderi, quelli semi-abbandonati sono di un numero logaritmicamente maggiore, ma solitamente hanno qualche detrattore architettonico e qualche edificio della modernità. Tutta questa architettura vernacolare o povera o minore è abbastanza assimilabile almeno all’interno di una singola regione geografica e il vero e solo valore aggiunto culturale, estetico e quindi economico di questi borghi è la mancanza dei detrattori architettonici della modernità che ne abbiano violato l'integrità dal dopoguerra ad oggi».

«Ecco perché – aggiunge – se il modello sperimentato a Santo Stefano di Sessanio dovesse prendere piede, vista l’enorme quantità di siti potenziali, una maggiore offerta dovrebbe limitare il fenomeno della sovraesposizione turistica (overtourism) che, per quanto reversibile, arriva anche in queste lande marginali, almeno in alta stagione, con la conseguente decadenza dell'accoglienza turistica e di tutti i suoi prodotti, dal cibo all’artigianato. Per le aree interne, quel modello di sviluppo dovrebbe essere il più competitivo».

«Se poi – prosegue – si affronteranno con il massimo impegno possibile le varie declinazioni del complesso concetto di identità, si auto-selezionerà il turismo più interessante. La replicabilità di questo progetto è verosimile. Mentre le consuete strutture turistiche tradizionali sono spesso “capital intensive”, con costi elevati di avvio e gestione, e molte destinazioni turistiche famose convivono con uno scarso ritorno per la popolazione locale, i borghi rappresentano un modello completamente diverso. Qui, la struttura media si compone di poche stanze (generalmente tra 4 e 8) ed è spesso già di proprietà familiare o di un parente emigrato, riducendo significativamente i costi iniziali. Gli investimenti necessari per restaurare e adattare questo genere di proprietà alla ricettività turistica sono solitamente accessibili alla maggior parte delle famiglie italiane. Inoltre, esistono opportunità di finanziamento pubblico, attraverso programmi regionali, nazionali o europei, che in alcuni casi possono coprire fino al 50% dei costi dell’investimento».

«Questo modello – conclude Daniele Kihlgren – non solo democratizza l’accesso all’imprenditoria turistica, ma favorisce anche lo sviluppo di economie locali più equilibrate. Le strutture a gestione familiare tendono a reinvestire nel territorio, promuovendo un turismo più sostenibile e attento alla comunità, evitando così il fenomeno del “tourism leakage” (drenaggio economico), tipico delle grandi catene alberghiere. Di conseguenza, i borghi possono diventare un volano di sviluppo economico per le aree interne, garantendo al contempo la tutela del patrimonio e il miglioramento della qualità della vita per la popolazione residente».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.