Tarsia ricorda l'anelito di libertà dei giovani di Ferramonti
Di fronte a quella tragedia epocale c’è stato chi è stato capace di reagire con la forza delle idee, con la forza della cultura e con la visione ideale dell’uomo e dei suoi diritti
TARSIA - Per quanto privati della propria libertà, costretti a vivere all’interno di uno spazio recintato dal filo spinato e a rispettare il coprifuoco suonato da una sirena, i giovani internati nel Campo di Ferramonti, il più grande campo di concentramento per ebrei d’Italia, avevano le idee molto chiare su come reagire a quella situazione: con la determinazione e la chiarezza dell’impegno di fronte alle emergenze. L’anelito di libertà e la resistenza di cui furono capaci rappresenta un altro momento distintivo della storia di questo luogo il cui messaggio e valore può essere trasferito con tutta la sua forza alle nuove generazioni: di fronte a quella tragedia epocale c’è stato chi è stato capace di reagire con la forza delle idee, con la forza della cultura e con la visione ideale dell’uomo e dei suoi diritti.
Non poteva esserci occasione migliore di quella ospitata dall’aula Giovanni Paolo II dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e condivisa ancora una volta con gli studenti delle scuole superiori, per rafforzare, in aderenza alla mission portata avanti dal Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti con l’Amministrazione Comunale di Tarsia, il valore intergenerazionale e universale di questo messaggio.
L’evento ha concluso la sei giorni di appuntamenti, I Giorni della Memoria ospitata, dalla vigilia del 27 gennaio, anniversario della librazione di Auschwitz, all’interno del Campo di Ferramonti. Coordinati dalla docente Annarita Trotta, dopo gli indirizzi di saluto del Magnifico Rettore Giovanni Cuda che ha sottolineato l’importanza di eventi come questo per promuovere la memoria, sono intervenuti la direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia Aquila Villella, il dirigente del Polo Tecnico Professionale (PTP) Grimaldi – Pacioli, Petrucci, Ferraris, Maresca di Catanzaro Elisabetta Zaccone, il componente del Comitato Tecnico Scientifico Umberto Filici e Paola Chiarella, docente del dipartimento di Giurisprudenza. Gli studenti presenti, per l’occasione, hanno prodotto composizioni artistiche e letterarie. È stato presentato, inoltre, un lavoro in ferro battuto, realizzato dai ragazzi del PTP, che sarà donato a Ferramonti durante una visita didattica nei prossimi mesi.
Sono seguite le relazioni di Teresina Ciliberti, direttrice del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia che si è concentrata sugli ultimi studi relativi al secondo periodo storico di Ferramonti, dal 1943-45 e quelli di Massimo Iiritano, docente dell’Istituto Universitario Pratesi e del Liceo Classico Gallupi di Catanzaro che ha focalizzato l’attenzione sul valore della responsabilità.