Lungro Capitale europea del Mate raccontata sulle pagine del quotidiano argentino Clarìn
Ogni anno ad Agosto la città di Lungro celebra la Festa dedicata a questo infuso di origine Argentina che gli immigrati importarono dal Sud America tra il XIX e il XX secolo, diventato simbolo del paese arbëreshë
LUNGRO - Sul quotidiano argentino Clarìn è stata raccontata la particolare tradizione del Mate che il paese arbëreshë di Lungro ha fatto propria ed ha conservato negli anni grazie alla popolazione immigrata in Argentina, giunta in Sud America tra il XIX e il XX secolo.
Gli italiani, arrivati in Argentina in cerca di fortuna, mandarono l'infuso in dono in Europa, e coloro che tornarono ne diffusero le tecniche di preparazione. Una tradizione radicata che oggi viene ricordata e custodita anche grazie alla Festa del Mate che quest’anno è giunta alla sua decima edizione. La maggior parte delle attività di questo importante evento si svolgono nella Piazza del Mate, di fronte al Palazzo Stratigò, una Casa Museo che appartiene alla Famiglia di Anna Stratigò da più di 15 generazioni.
Anna Stratigò è la grande ambasciatrice del mate di Lungro. È la presidente dell'Accademia del Mate che organizza la tradizionale Festa che si tiene ogni primo agosto. Lei è anche l’artista lungrese che qualche anno fa ha composto una canzone dedicata proprio all’infuso sudamericano grazie al quale ha fatto conoscere a tutti la “piccola Argentina” del Pollino. Un evento emozionante con spettacoli di musica, danza e commedie dove si possono trovare anche diversi prodotti in vendita, tutti legati al mate.
«Quello di Lungro per il mate è stato amore a prima vista» ha raccontato Anna Stratigò. «La mia è stata sempre una casa aperta a tutti, dove si veniva a qualunque ora a prendere il mate. Fa parte dei ricordi di tanti. Io al mate devo tanto. Devo una parte della mia formazione e anche del rapporto con la mia famiglia. Seduti in cerchio a bere il mate la famiglia si riuniva e condivideva».
Per tanti calabresi, questa bevanda ha l’odore e il sapore della famiglia. L’infuso di yerba mate porta con sé il ricordo di quelle estati in cui ci si ricongiungeva con gli zii e i parenti emigrati in Argentina e che, una volta a casa, nel loro borgo natale, condividevano il rito del mate con i propri cari. In questo luogo calabrese, però, il mate non ha nulla di esotico e straniero, ma è parte della vita quotidiana.
«Il mate – ha raccontato Stratigò al Clarìn - fa parte della nostra identità. È presente in questi luoghi da più di un secolo. Noi nasciamo in case dove si beve mate attorno al fuoco tutti insieme. Pensavo fosse giusto far sapere al mondo che è presente un po’ di Argentina anche in Calabria».