14 ore fa:Quando la solidarietà non fa rumore
Ieri:Quel Natale che suonava al camino... ricordando Salvatore Romanello
Ieri:Il monito della pedagogista Renzo: «La scuola ha perso voce, autorevolezza e coraggio»
Ieri:Anche i Marcatori Identitari Distintivi nel calendario dell’Ente Parchi Marini Regionale della Calabria
Ieri:Eco dello Jonio, quando i numeri diventano comunità: ecco il 2025 del glocal che ha scelto di restare libero
13 ore fa:Cropalati in lutto: è scomparsa Annina Falbo, madre del sindaco Domenico Citrea
18 ore fa:Natale non è per tutti: la Caritas che resta aperta mentre la povertà cresce
19 ore fa:Natale di solidarietà a Cariati: doni e sorrisi per i bambini delle famiglie più fragili
Ieri:Bimbi, sorrisi e partecipazione vera per il Natale di Saracena
Ieri:Ricerca e tutela, il 2025 si chiude con un bilancio positivo per le Riserve di Tarsia e Foce del Crati

Lungro Capitale europea del Mate raccontata sulle pagine del quotidiano argentino Clarìn

1 minuti di lettura

LUNGRO - Sul quotidiano argentino Clarìn è stata raccontata la particolare tradizione del Mate che il paese arbëreshë di Lungro ha fatto propria ed ha conservato negli anni grazie alla popolazione immigrata in Argentina, giunta ​​in Sud America tra il XIX e il XX secolo.

Gli italiani, arrivati in Argentina in cerca di fortuna, mandarono l'infuso in dono in Europa, e coloro che tornarono ne diffusero le tecniche di preparazione. Una tradizione radicata che oggi viene ricordata e custodita anche grazie alla Festa del Mate che quest’anno è giunta alla sua decima edizione. La maggior parte delle attività di questo importante evento si svolgono nella Piazza del Mate, di fronte al Palazzo Stratigò, una Casa Museo che appartiene alla Famiglia di Anna Stratigò da più di 15 generazioni.

Anna Stratigò è la grande ambasciatrice del mate di Lungro. È la presidente dell'Accademia del Mate che organizza la tradizionale Festa che si tiene ogni primo agosto. Lei è anche l’artista lungrese che qualche anno fa ha composto una canzone dedicata proprio all’infuso sudamericano grazie al quale ha fatto conoscere a tutti la “piccola Argentina” del Pollino. Un evento emozionante con spettacoli di musica, danza e commedie dove si possono trovare anche diversi prodotti in vendita, tutti legati al mate.

«Quello di Lungro per il mate è stato amore a prima vista» ha raccontato Anna Stratigò. «La mia è stata sempre una casa aperta a tutti, dove si veniva a qualunque ora a prendere il mate. Fa parte dei ricordi di tanti. Io al mate devo tanto. Devo una parte della mia formazione e anche del rapporto con la mia famiglia. Seduti in cerchio a bere il mate la famiglia si riuniva e condivideva».

Per tanti calabresi, questa bevanda ha l’odore e il sapore della famiglia. L’infuso di yerba mate porta con sé il ricordo di quelle estati in cui ci si ricongiungeva con gli zii e i parenti emigrati in Argentina e che, una volta a casa, nel loro borgo natale, condividevano il rito del mate con i propri cari. In questo luogo calabrese, però, il mate non ha nulla di esotico e straniero, ma è parte della vita quotidiana.

«Il mate – ha raccontato Stratigò al Clarìn - fa parte della nostra identità. È presente in questi luoghi da più di un secolo. Noi nasciamo in case dove si beve mate attorno al fuoco tutti insieme. Pensavo fosse giusto far sapere al mondo che è presente un po’ di Argentina anche in Calabria».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.