Ospedale Chidichimo, al via le gare d'appalto per gli adeguamenti strutturali. Le gestirà Invitalia
Un piccolo passo avanti nell'arzigogolata vicenda del presidio di Trebisacce. Con determina 521 dell'Asp è stata affidata ad Invitalia la gestione degli appalti per i lavori di adeguamento
TREBISACCE - "Eppur si muove!" disse, forse, Galileo parlando della Terra. Questa stessa frase potrebbe essere adattata benissimo al percorso, lento, ma forse inesorabile, che l'Ospedale Chidichimo di Trebisacce sta compiendo verso la propria riapertura, o quanto meno verso un potenziamento dei servizi e delle prestazioni che può dispensare.
L'ulteriore passettino in avanti è concretizzato dalla determinazione dell'Azienda Sanitaria Provinciale n. 521 che porta data del 3 novembre 2022.
La delibera prevede, in relazione al Giudizio di ottemperanza della sentenza del consiglio di stato n. 87/220 inerente la riapertura del presidio ospedaliero di Trebisacce, l'affidamento dei servizi attinenti alla progettazione.
Due sono i principali attori protagonisti di questa piccola, ma importante svolta. Da un lato il direttore facente funzioni dell'unità operativa complessa Gestione Tecnico Patrimoniale, Antonio Capristo, dall'altro il Commissario Straordinario dell'Asp Antonio Graziano.
Cosa prevede in sostanza la determina 521?
Sostanzialmente di dare mandato ad Invitalia, sulla scorta di una convenzione stipulata, per procedere alle gare di appalto relative agli interventi di Progettazione, Direzione lavori e collaudo inerenti all'adeguamento strutturale, funzionale e impiantistico del Presidio Ospedaliero G. Chidichimo.
Nello specifico si fa riferimento ai "Servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura, ristrutturazione edilizia con adeguamento sismico, strutturale e impiantistico".
Questo passaggio, che può sembrare scontato e di poco conto, era atteso da almeno due anni, e finalmente trova concretizzazione.
Basta a dire che il Chidichimo ritornerà a piena funzionalità? O a parziale funzionalità? O che non verrà annichilito nella sua essenza?
Non ancora. Le problematiche da affrontare sono tantissime, dalle sale operatorie al personale, ma obiettivamente un passo avanti è stato fatto.
E se non si volesse essere ottimisti, mortificati dall'esperienza che in tutti questi anni ha caratterizzato la vicenda dell'ospedale punto di riferimento per un vasto territorio composto da 16 comuni, si potrebbe dire che se proprio un passo avanti non è stato fatto, quanto meno si sono indossate le scarpe, per continuare un percorso.
Tenendo conto che ad oggi si è avanzato a piedi nudi, sul gelido pavimento di un'irrazionale e incomprensibile realtà scoraggiante e mortificante, per gli animi e per il buon senso, non è poco.
Anzi, ad oggi è tutto quello che chi immagina che il Chidichimo possa tornare a svolgere la sua essenziale funzione, possiede.