La magia di Babbo Natale incanta grandi e piccini. Ma da dove nasce la sua storia?
L'atmosfera natalizia ci riempie il cuore di gioia. Le case si affollano di luce e di colore, e per i bambini è una vera festa da spacchettare... e se incontrassero davvero l'omone barbuto della Lapponia?
CORIGLIANO-ROSSANO - Come ogni anno ci luccica un po' il cuore pensando ad un nuovo Natale. È proprio così, perché - aldilà dell'essere romantici e sdolcinati - l'atmosfera Natalizia, davvero ci riempie il cuore di gioia.
Le case si affollano di luce e di colori perché il calore che emana il mese di dicembre è una dolce melodia che risuona nei ricordi di ognuno, grandi e piccini. È il periodo in cui raffiorano per i più grandi i ricordi di infanzia, per i più piccini - invece - rappresenta una festa da spacchettare, grazie all'incontro magico con... Babbo Natale
E se i bimbi lo incontrassero davvero? Cosa succederebbe se si trovassero davanti l'ormone barbuto e tutto rosso con un sacco pieno, zeppo di pensierini. Sarebbe bello... ma da dove nasce il tanto atteso Babbo Natale?
Il mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di San Nicola, che si festeggia tradizionalmente il 6 dicembre: secondo la tradizione, san Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi e - in un'altra occasione - salvò tre fanciulli.
Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del santo. L'usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia (nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige): la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallino fa concorrenza a Babbo Natale. I bambini cattivi se la devono vedere con il suo peloso e demoniaco servitore, mentre il pio uomo lascia doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei più meritevoli. Nei Paesi protestanti san Nicola perse l'aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus.
I festeggiamenti si spostarono alla festa vicina più importante, Natale. L'omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo. Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cinquanta conquistò anche l'Europa diventando, in Italia, Babbo Natale!
Ma perché è così speciale il suo rapporto con i bambini? Questo rapporto speciale nasce da una truce storia medioevale degna delle fiabe dei fratelli Grimm: una notte tre ragazzi chiedono ospitalità in una locanda; l'oste e sua moglie li accolgono volentieri perché hanno finito la carne in dispensa, poi li fanno a pezzi con l'accetta e li mettono in salamoia. Finito il massacro, san Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne. Al rifiuto dell'oste si fa portare in dispensa, dove estrae dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti.
Dalla fine del XIII secolo, il 6 dicembre diventò il giorno in cui i “vescovi Nicola” salivano sui loro scranni: la tradizione raggiunse il culmine nel XVI secolo (ma in alcuni luoghi persistette fino al XIX). E anche quando la Chiesa, scandalizzata, iniziò a vietare queste carnevalate pagane, Nicola sopravvisse nelle scuole e nelle case grazie ai bambini, che continuarono a festeggiarlo e a ricevere i suoi regali.
Negli ultimi anni si è ampliata la credenza secondo la quale Babbo Natale, il personaggio fantastico più amato dai bambini, viva proprio in Lapponia, tant’è vero che oggi, nel paese di Rovaniemi è stato ricostruito un villaggio dedicato al vecchietto panciuto in rosso.
Andiamo?
(Fonte foto nostrofiglio.it)