Ricordando Gennaro Scura
In questo desiderio di percorrere sempre nuove strade; di incontrare nuovi paesaggi; di abbeverarsi di sempre nuovi panorami; di incrociare nuove genti era l’animo da grande viaggiatore del nostro Gennaro

Eravamo partiti, di buon ora, da Scutari alla volta della valle di Thethi, sei fuoristrada e due camion Unimog, alla scoperta di una valle di cui, allora, si favoleggiava: era il 25 maggio del 2015.
Dopo oltre un’ora di una magnifica strada che, tornante dopo tornante, si inerpicava verso vette che parevano miraggi, immerse com’erano in un’acquerugiola impalpabile, giungemmo su un’altura dove l’asfalto ci abbandonava e con esso la modernità. Ci fermammo ad ammirare il paesaggio, di violenta bellezza, delle Alpi albanesi.
Alle nostre spalle la strada di asfalto, difficile ma comoda; dinanzi ai nostri occhi, verso la valle ed i picchi in fondo, un tratturo appena accennato, reso ancora più evanescente dalla nebbiolina che tutto avvolgeva. Un cartello ci rassicurò della correttezza del cammino: indicava timidamente: “Thethi”. Un giovanissimo e preoccupatissimo Francesco chiese, con molta prudenza e la speranza di essere nel giusto, se saremmo dovuti tornare indietro. Gennaro, il nostro Gennaro, sorridendo alla sua maniera pacata, replicò che proprio in quel momento, con quel tratturo ignoto, con quelle vette che sembravano irraggiungibili stava realmente iniziando il nostro viaggio.
In questo desiderio di percorrere sempre nuove strade; di incontrare nuovi paesaggi; di abbeverarsi di sempre nuovi panorami; di incrociare nuove genti era l’animo da grande viaggiatore del nostro Gennaro. Un sereno quanto inappagabile desiderio di scoprire nuovi mondi. Sempre pronto ad affrontare percorsi sconosciuti, senza timore ma con la gioia, sempre viva e rinnovata, della scoperta.
Non facevamo in tempo a rientrare nelle nostre case dalle nostre balcaniche avventure, a smaltire le emozioni del viaggio appena concluso che già ci stimolava alla prossima partenza: «Mi raccomando! Molta avventura, moltissima natura e pochissimo asfalto». Erano le sue coordinate. E che gioia accontentarlo, condividendo le proposte, viaggiando occhi negli occhi, con la fantasia ed il desiderio, prima ancora di incamminarci realmente.
Gennaro ha incarnato profondamente lo spirito di questo gruppo che si è coagulato nel club “Magna Grecia Off-road”. Il viaggio quale scoperta di sempre nuove strade, di nuovi luoghi, di nuove genti. Il viaggio alla scoperta di se stessi, in definitiva.
Non conosciamo quali panorami, quali tornanti stia affrontando il nostro Gennaro in questo suo viaggio solitario (a ciascuno la propria speranza) ma certamente sarà con noi, in ciascuno di noi in ogni prossimo ignoto tratturo che ci sarà dato di esplorare; in ogni prossima alba che ci attende in ogni dove; in ogni prossima difficoltà da dover affrontare e superare. E noi sempre con lui.