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Stasi su chiusura Tribunale: «È stata volontà politica. Ora basta scuse»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Nei locali dell’ex Tribunale di Rossano è stato inaugurato, questa mattina, l’Ufficio di Prossimità, un servizio pensato per avvicinare i cittadini alla giustizia attraverso attività di orientamento e assistenza. Ma, oltre al valore pratico, l’iniziativa ha assunto un significato più profondo e simbolico: riaccendere i riflettori sulla vertenza per la riapertura del Tribunale di Rossano, un presidio che il territorio rivendica da ormai più di un decennio.

A rilanciare con forza la battaglia è stato il sindaco Flavio Stasi che ha voluto trasformare il taglio del nastro in un momento politico: «Questa occasione ci offre l’opportunità per sottolineare, ancora una volta, l’esigenza di riaprire il Tribunale, dando modo a tutti di vedere che è pronto ed ospita altri servizi come quello che oggi inauguriamo».

L’ufficio di prossimità – realizzato grazie all'adesione a un bando ministeriale – rappresenta un piccolo passo avanti verso una giustizia più accessibile ma per Stasi non può e non deve bastare: «Il bando ci ha consentito di aprire uno sportello che garantisce servizi minimi rispetto alle reali esigenze del territorio che invece merita un vero e proprio presidio di giustizia», ha spiegato.

Il sindaco ha parlato di «strumento» e «occasione», ma il messaggio è stato chiaro: «Il vero obiettivo resta la riapertura del Tribunale, una battaglia che la città non ha mai smesso di combattere».

La riflessione del primo cittadino si è poi allargata alle scelte operate dalla politica nazionale: «Ho espresso, qualche mese fa, preoccupazione per il provvedimento del Governo che prevedeva la riapertura del Tribunale di Bassano del Grappa, perché credo che la “vicinanza” del Ministro a quel presidio di giustizia abbia fatto la differenza», ha detto Stasi richiamando il tema della rappresentanza e dell’opportunità di alcune soppressioni.

E, in effetti, le richieste avanzate da Corigliano-Rossano, tra le realtà più popolose della Calabria, con un bacino d’utenza che supera quello di molte altre sedi giudiziarie salvate dalla chiusura, restano inascoltate. Una contraddizione che continua a bruciare, soprattutto perché – come ha ribadito il sindaco – il Tribunale è in buone condizioni, anche grazie ai «sacrifici» compiuti del Comune in questi anni: «Non c’entrano – ha precisato - le condizioni strutturali dell’immobile perché oggi è in grado di offrire nuovi servizi».

Dietro il tono fermo di Stasi emerge, però, la frustrazione di un'intera comunità, penalizzata da scelte politiche imposte dall’alto: «Il nostro Tribunale è stato chiuso per volontà politica e non si inventino scuse – ha detto – perché sono stati salvati presidi che erano probabilmente meglio rappresentati politicamente rispetto al nostro».

«L’Amministrazione Comunale continua ad esserci – ha concluso Stasi – ma serve la volontà politica. Noi siamo al fianco di tutte le nostre rappresentanze affinché il Governo lo capisca».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.