Baracca a fuoco sotto il Ponte Almirante «emblema di una città che sta bruciando nel degrado»
I consiglieri Bosco e Caravetta: «È ora di dire basta alla politica delle frasi di circostanza. Chi amministra non deve raccontare le emergenze; deve prevenirle»

CORIGLIANO-ROSSANO – «Quell’ennesima baracca andata a fuoco ieri sera sotto il Ponte Almirante, nel cuore di Rossano Scalo, è l’emblema di una città intera che sta bruciando nel degrado, nell’abbandono e nell’indifferenza istituzionale. È l’immagine plastica di una comunità lasciata marcire, dove i problemi sociali non si affrontano, si procrastinano o, peggio ancora, si nascondono facendo finta di niente. In tutto questo c’è un sindaco, vero e proprio artefice di questa distruzione, che ancora una volta ha provato a trasformare anche questa ennesima situazione drammatica in una passerella. Ma la verità è una sola: Corigliano-Rossano è oggi una città senza guida, vittima dell’incuria e del disinteresse di chi dovrebbe governarla».
È quanto denunciano con forza i consiglieri comunali del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface, Giancarlo Bosco e Marisa Caravetta, che ricordano come la situazione di abbandono e degrado sotto il Ponte Almirante fosse già stata denunciata pubblicamente mesi fa, con appelli rimasti inascoltati.
«Avevamo segnalato – affermano – le condizioni disumane in cui versano decine di persone costrette a vivere in baracche improvvisate, tra rifiuti, topi e pericoli costanti. Nessuno ha mosso un dito. Nessun intervento strutturale, nessuna risposta concreta. Ora che il fuoco ha nuovamente illuminato quel luogo simbolo di degrado, il sindaco arriva per farsi fotografare. È una sceneggiata indegna».
Il Movimento sottolinea come «il rogo di ieri sera non sia un episodio isolato, ma il sintomo di un collasso sociale e amministrativo. Sotto i ponti, nelle periferie, nei quartieri popolari – dicono i tre Consiglieri comunali - regna il degrado più assoluto. Nessuna strategia di inclusione, nessun piano per il disagio abitativo, nessuna prevenzione. Solo silenzi, improvvisazione e passerelle mediatiche. Stasi è diventato il sindaco dell’abbandono, capace solo di commentare i disastri che lui stesso non ha saputo evitare».
«Ogni volta che la città precipita nel caos – aggiungono – il sindaco si presenta sul posto con l’aria di chi cade dalle nuvole, mentre i cittadini sono esasperati. È ora di dire basta alla politica delle frasi di circostanza. Chi amministra non deve raccontare le emergenze: deve prevenirle. Ma Stasi, ancora oggi impegnato a inseguire le proprie ambizioni personali e politiche in una perenne campagna elettorale, ha dimenticato la sua città, i suoi problemi, le sue persone. Sotto il Ponte Almirante, come in tanti altri luoghi del nostro Comune, non ci sono solo fiamme, sporcizia e degrado, c’è la vergogna di un fallimento politico e umano».
«Questa gestione amministrativa – concludono Bosco e Caravetta – ha perso ogni credibilità. Non governa, non ascolta, non programma. L’evento drammatico di ieri che per poco non si è tramutato in tragedia non è altro che la cartina di tornasole di una città in ginocchio. Corigliano-Rossano merita rispetto, non un sindaco svogliato, distratto che arriva sempre quando ormai è troppo tardi».