Baraccopoli del ponte Almirante: un pugno allo stomaco nel cuore della città
A denunciare questa situazione di degrado è il Movimento del Territorio con Pasqualina Straface che si fa portavoce del malcontento dei residenti «che convivono da tanto tempo con questa situazione»
CORIGLIANO-ROSSANO – Da tempo persone senza fissa dimora cercano riparo nell'accampamento di fortuna tra le campate del ponte situato nei pressi di Torre Pisani, in condizioni igienico sanitarie di estremo degrado e pericolo. Già nel 2021 si era proceduto all'operazione di bonifica dell'insediamento informale scoperto sul greto del fiume Citrea, sotto il ponte Almirante, ma oggi la situazione è nuovamente critica e apre una riflessione sul tema dell’accoglienza, che deve poter garantire riparo dignitoso e sicuro a tutti coloro che vivono in condizioni di povertà.
A denunciare questa situazione di degrado è il Movimento del Territorio con Pasqualina Straface che si fa portavoce del malcontento dei residenti «che convivono da tanto tempo con questa situazione». La distrazione dell’Esecutivo Stasi rispetto a questa emergenza sociale – dicono - è imperdonabile.
«Sono almeno 7 o 8 – segnalano – le persone di nazionalità straniera e senza fissa dimora che vivono sotto il Ponte in condizioni igieniche precarie e nel degrado più assoluto. Hanno costruito un giaciglio di fortuna con materiali diversi; si riscaldano alla meno peggio accendendo fuochi e bruciando qualsiasi tipo di rifiuto. In questi giorni di pioggia e freddo sferzante la loro sistemazione è toccata anche dalle acque del Torrente. Possibile che nessuno veda, senta, parli o intervenga in qualche modo?».
A questa situazione si aggiunge il problema delle discariche a cielo aperto. «È frequente, infatti – riporta il Movimento del Territorio - ritrovarsi all’alba con un nuovo elettrodomestico abbandonato lì da incivili, che preferiscono posizionarlo in quell’area incustodita, dove una volta erano attivi i campetti di calcio, piuttosto che portarlo all’isola ecologica che non è nemmeno troppo distante».