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Viaggio tra i Feudi della Sila Greca - Le successioni in casa Sambiase del Principato di Campana

6 minuti di lettura

Dopo la prima parte del Viaggio tra i Feudi della Sila Greca intitolato "Il Principato di Campana, Regno indiscusso dei Sambiase per oltre un secolo" pubblichiamo di seguito la seconda e ultima parte, dedicata al Paese dell'Elefante di pietra


Ulteriori informazioni sulle Significatorie dei relevi attinenti le varie successioni feudali dei Sambiase, Principi di Campana e Duchi di Crosia, ancora una volta si ricavano dalle ricerche del Pellicano Castagna che così riferisce. «Bartolo Sambiase, patrizio cosentino, acquistò le terre di Campana e Bocchigliero con la catapania per la vendita libera fattagli, per la somma di D. 50.639, da D. Alessandro Labonia predetto, con R. Assenso 9 dicembre 1694, che fu registr. nel Quintern. 167, al f. 191t; e ne prese intestazione il 18 agosto 1695 nel Cedol. 74, al f. 581t. Fu figlio di Giuseppe e di Vittoria Mandatoriccio, duchessa di Crosia (v.) per la cui morte, avvenuta in Calopezzati il 4 maggio 1696, ereditò come suo figlio primogenito lo Stato di Crosia con Caloveto, Calopezzati e Pietrapaola con le dipendenze, di cui si intestò il 18 settembre 1698 nel Cedol. 75, f. 48t. Fu il 1° principe di Campana, conte di Bocchigliero per privilegio dato sicuramente da Re Carlo 2° nel 1696, ma non si conoscono gli estremi precisi della concessione. Nato a Calopezzati (nel cui castello dimorano di preferenza tanto i Mandatoriccio che i Sambiase fino alla fine del ʼ700) il 6 luglio 1673, vi morì il 30 agosto 1705, senza aver avuto figli dalle due mogli: Francesca Pignone Del Carretto dei marchesi di Oriolo, e Chiara Filomarino»1.
Relativamente alla concessione del privilegio di principe di Campana e conte di Bocchigliero, di cui parla il Pellicano Castagna riferendo di non conoscerne gli estremi precisi, ebbene, questi si ricavano, invece, dagli studi di Mario Falanga che al riguardo scrive che Bartolo Sambiase «ottenne da Re Carlo II il titolo di principe di Campana, precisamente il 10 aprile 1696 da Madrid, come si legge nella seguente nota: «…Regali Privilegio expedito in oppido Matriti sub die 10 mensis Aprilis 1696 et ex eo apparet quod Sacra Regia et (Catholica) Maestas Domini Nostri Caroli II Bene Merenti concessit Ill. e D. Bartolo Sambiase titulum Principatus super eius Terram Campane Prov. Calabrie Citra pro se, suisque heredibus et successoribus» (10)2. 

Le successioni feudali in casa Sambiase, ramo di Campana, continuarono con Felice Nicola nato in Calopezzati il 26 ottobre 1674 che subentrò al fratello per mancanza di prole con il titolo di 2° principe di Campana. Fu anche conte di Bocchigliero e 5° duca di Crosia. Il 20 settembre 1706 si intestò i possedimenti feudali riguardanti le terre di Campana e Bocchigliero insieme alla catapania e le terre di Crosia, Calopezzati con zecca e portulania, Caloveto e Pietrapaola, con zecca e il Casale di Mandatoriccio. Quanto citato lo si trova registrato nel Cedol. 75, al f. 114. Per privilegio conferitogli in Vienna il 5 novembre 1718, Felice Nicola acquisì il titolo di Grande di Spagna di 1a classe. Si unì con Cleria Cavalcanti, figlia di Antonio, 2° duca di Caccuri, dal cui matrimonio nacquero Giuseppe Domenico e Vittoria. Quest’ultima sposò Giuseppe Piccolomini d’Aragona principe di Valle. All’età di appena cinquant’anni Felice Nicola morì a Napoli il 24 giugno 1724. Le sue spoglie riposano nella Basilica Santuario di Maria Santissima del Carmine Maggiore. 

Alla sua morte l’enorme estensione feudale sopra richiamata, insieme alle diverse pertinenze, nonostante la sua giovane età, passò al figlio Giuseppe Domenico con il titolo di 3° principe di Campana, conte di Bocchigliero e 6° duca di Crosia. Secondo quanto ci trasmette M. Falanga fu proprio per la tenera età, che Giuseppe Domenico ebbe come procuratori la madre e lo zio paterno Francesco Antonio». (22)3. 
L’intestazione del patrimonio avvenne il 13 marzo 1726 e la registrazione è presente nel Cedol. 75, f. 300. Giuseppe Domenico nato a Calopezzati il 4 agosto 1709 fu, come il padre, Grande di Spagna di 1a classe. Patrizio di Cosenza e patrizio napoletano aggregato al Seggio di Portanova prese in moglie Eleonora Caracciolo, figlia del 5° duca di Vietri, Domenico e di Geronima Belprato, marchese dei Principi di San Vito. Dall’unione matrimoniale nacque Vincenzo Maria. Anche lui come il padre, morì a Napoli, all’età di 67 anni, il 9 febbraio 1776. 

Dopo Giuseppe Domenico l’enorme patrimonio con annesse le giurisdizioni, già ricordate in precedenza, finirono per successione nel dominio del figlio Vincenzo nato a Napoli nel 1754. Fu 4° principe di Campana, conte di Bocchigliero, 7° duca di Crosia. Vincenzo, l'11 marzo 1784, come si evince dal Cedol. 79, al f. 281t si intestò tutti i possedimenti feudali. Sposò Giovanna Ruffo-Colonna, figlia del duca di Baranello, Letterio Ruffo e di Giustiniana Colonna-Romano, 4a principessa di Spinoso, nonché sorella del Cardinale Fabrizio Ruffo. Dal matrimonio con Giovanna vennero alla luce: Giuseppe Maria nato in Calopezzati, il 1° giugno 1773, Ferdinando nato anche lui in Calopezzati il 6 maggio 1776, Giustiniana nata in Napoli il 22 ottobre 1777 ed Enrichetta.   

Il 21 novembre 1784, giovanissimo, all’età di appena 30 anni, venuto a mancare Vincenzo, nell’amministrare l’esteso patrimonio feudale delle terre di Campana e Bocchigliero con relativa catapania, Crosia, Caloveto, Calopezzati, Pietrapaola con zecca e portulania, il Casale di Mandatoriccio, come si ricava dal Cedol. 79, f. 413t, subentrò di diritto come erede il suo primo figlio Giuseppe Maria Sambiase, nato a Calopezzati il 1° giugno 1773. Ereditò anche il titolo di 5° principe di Campana, conte di Bocchigliero e 8° duca di Crosia. Quella di Giuseppe Maria, di fatto, fu l’ultima intestazione feudale registrata il 10 dicembre del 1789. Anche lui come il padre venne a mancare senza figli prematuramente, il 14 maggio 1797, alla giovane età di appena 24 anni.  
  
A Giuseppe Maria successe de jure il fratello Ferdinando Sambiase, nato a Calopezzati il maggio 1776 con il titolo di 6° principe di Campana, conte di Bocchigliero e 9° duca di Crosia. Acquisito tutto il patrimonio feudale dei vari Stati intestati alla famiglia rimase in carica fino all’entrata in vigore delle leggi eversive sulla feudalità. Dalla consultazione del sito Nobili Napoletani si ricava anche un breve profilo della sua figura, ultimo maschio di questo casato che così riporta: «Sostenne suo zio, il Cardinale Fabrizio Ruffo, durante la spedizione del 1799, avviato al sacerdozio divenne militare. Soffrì il carcere per non aver voluto condannare un militare non meritevole di pena. Riabilitato col grado di Colonnello, sotto re Gioacchino Murat, partecipò alla campagna di Russia dove si segnalò ad Ormiana ed a Vilna, riportandone, oltre che una ferita, mutilazioni agli arti per congelamento. Prese parte alla battaglia di Tolentino, nella quale rimase gravemente ferito. Comandante Generale delle armi in Sicilia, morì a Palermo. Fu nominato Cavaliere del Real Ordine di San Gennaro»4. 

Dopo la soppressione della feudalità, morto Ferdinando, il 14 marzo 1830, a Palermo dove trovò degna sepoltura, si estinse il ramo Sambiase di Campana. A succedergli de jure, ma solo nel patrimonio nobiliare e nei titoli del casato, peraltro non riconosciuti ufficialmente, fu la sorella primogenita Giustiniana Sambiase col titolo di 7a principessa di Campana e contessa di Bocchigliero, 10a duchessa di Crosia (seconda donna dopo Vittoria Mandatoriccio ad avere tale titolo) e baronessa di Calopezzati, Caloveto, Mandatoriccio e Pietrapaola. Giustiniana sposò nel 1796 Marco Boncompagni Ludovisi Ottoboni, 8° duca di Fiano, ragione per la quale tutti i titoli dei Sambiase passarono nel citato casato Ottoboni. Giustiniana nata a Napoli il 22 ottobre 1777 morì a Roma il 16 giugno 1833. 

I titoli nobiliari continuarono ad essere tramandati sino agli inizi del precedente secolo secondo il seguente sviluppo tramandatoci da M. Pellicano Castagna che così scrive: «Alessandro Boncompagni Ottoboni, duca di Fiano, fu jure proprio l’8° principe di Campana ed indubitato erede degli altri titoli di cui sopra, per legittima successione materna. N. 1805; morto 29 agosto 1837. Sp. Costanza Boncompagni Ludovisi, dei pr. di Piombino e di Venosa. Marco Boncompagni Ottoboni, duca di Fiano, fu anche il 9° pr. di Campana e conte di Bocchigliero, 12° duca di Crosia ecc., per legittima successione paterna; viene riportato con questi titoli in “L’ARALDO”, 1893, p. 53. Fu Cav. Gerosolom., e Senatore del Regno. N. 1832; morto 29 marzo 1909. Sp. (1857) Giulia della stessa famiglia Boncompagni Ludovisi. La figlia primogenita D. Costanza, n. 1858, premorì al padre in data 11 novembre 1904. Essa ebbe due mariti: a) 1879 Mario dei pr. Ruspoli; b) 1888 Alessandro conte Cittadella Vigodarzere da Padova. Augusto Ruspoli, figlio di prime nozze di D. Costanza, successe nel titolo di pr. di 10° Campana e negli altri di casa Sambiase, come legittimo erede dell’avo materno, secondo il diritto nobiliare del Napoletano. N. 1880; morì improle nel 1912. Andrea conte Cittadella Vigodarzere, come figlio di seconde nozze della medesima D. Costanza ed in rappresentanza dei suoi diritti, successe per la morte senza figli del proprio fratello uterino, ed è quindi il legittimo intestatario dei titoli di 11° principe di Campana e conte di Bocchigliero, 14° duca di Crosia, 15° barone di Caloveto, Calopezzati e Pietrapaola. N. 1894; sp. (1929) Elisabetta Poli; ha due figli, Alessandro, (n. 1929) e Giorgio (n. 1931)»5.       

BIBLIOGRAFIA     
 M. PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, Vol. 1, A-CAR, Frama Sud, Chiaravalle Centrale (CZ) 1984.
2 M. FALANGA, Le successioni feudali dei Sambiase Principi di Campana e Duchi di Crosia, estratto da “Calabria Nobilissima” Anno XXXVI, n.80-81, [(10) Camera della Sommaria, Cedolari, vol. 75, f.115v.].
3 Ibidem, M. FALANGA, [(22) “Illustris D. Creria Cavalcante Principissa Campane et D. Franciscu Sambiase fuerunt dati curatores Illustri D. Ioseph Dominico Sambiase Duci Crosie et hodierno Principi Campane Minori” (A.S.N., loc. cit.)].
4 http://www.nobili-napoletani.it/Sambiase.htm
5 Ibidem, M. PELLICANO CASTAGNA, … .
 

Franco Emilio Carlino
Autore: Franco Emilio Carlino

Nasce nel 1950 a Mandatoriccio. Storico e documentarista è componente dell’Università Popolare di Rossano, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e socio corrispondente Accademia Cosentina. Numerosi i saggi dedicati a Mandatoriccio e a Rossano. Docente di Ed. Tecnica nella Scuola Media si impegna negli OO. CC. della Scuola ricoprendo la carica di Presidente del Distretto Scolastico n° 26 di Rossano e di componente nella Giunta Esecutiva. del Cons. Scol. Provinciale di Cosenza. Iscritto all’UCIIM svolge la funzione di Presidente della Sez. di Mirto-Rossano e di Presidente Provinciale di Cosenza, fondando le Sezioni di: Cassano, S.Marco Argentano e Lungro. Collabora con numerose testate, locali e nazionali occupandosi di temi legati alla scuola. Oggi in quiescenza coltiva la passione della ricerca storica e genealogica e si dedica allo studio delle tradizioni facendo ricorso anche alla terminologia dialettale, ulteriore fonte per la ricerca demologica e linguistica