Lorenzo, Francesco e Giuseppe: la storia di un’amicizia che supera le barriere
Quando l’inclusione è autentica può nascere qualcosa di straordinario. Al di là della violenza e della sopraffazione esistono storie di empatia e solidarietà che si rivelano un esempio per tutti

CORIGLIANO-ROSSANO – La storia che vi raccontiamo oggi, e che potrete ascoltare dalla viva voce dei protagonisti questa sera durante la puntata dell'Eco in Diretta, parla di un’amicizia autentica, nata tra i banchi di scuola, poi coltivata e cresciuta anche fuori dal contesto scolastico. È la storia di Lorenzo, un adolescente che ama definirsi “speciale”, circondato dall’amore e dall’affetto dei compagni di classe che, nel corso degli anni, hanno dimostrato profonda sensibilità e vicinanza.
A raccontarcela è la madre Rosanna che, insieme a suo marito, ha voluto omaggiare Giuseppe e Francesco – da sempre presenti nella vita del figlio - nel corso di una cerimonia a sorpresa organizzata venerdì scorso nell’aula Magna dell’Istituto frequentato dai ragazzi in cui è stato consegnato loro un premio per l’impegno e l’affetto dimostrati.
Un gesto simbolico ma ricco di significato che i genitori di Lorenzo hanno voluto fortemente si realizzasse perché – ci confessa Rosanna - «la nostra speranza è che questa storia possa essere un esempio per tutti i giovani».
L’urgenza che ha spinto i genitori in questa direzione nasce dalla volontà di ribaltare la narrazione non sempre positiva della società in cui viviamo, soprattutto in materia di inclusione. Violenza, sopraffazione, episodi di bullismo e vite ai margini costellano la cronaca restituendo solo le brutture di un sistema che, per fortuna, ha anche le sue isole felici.
«Giuseppe e Francesco, ma anche i compagni degli altri cicli scolastici, - ha ricordato ancora la madre - hanno sempre coinvolto Lorenzo facendolo sentire parte del gruppo. Per questo motivo vogliamo raccontare il bello di cui siamo stati testimoni. Durante il percorso ci sono stati momenti difficili ma grazie al loro aiuto e alla loro sensibilità non ci siamo mai sentiti soli e, soprattutto, abbiamo avuto modo di sperimentare che una via d’amore autentica è possibile. Siamo stati genitori fortunati e vogliamo testimoniarlo. Ecco perché abbiamo voluto renderli i veri protagonisti della storia».
La storia di Lorenzo e dei suoi compagni di classe ci mostra quanto i ragazzi, lontani da pregiudizi e condizionamenti, siano capaci di una forma di inclusione autentica e profonda. Spesso si pensa che l’inclusione debba essere programmata, strutturata. E, in parte, è vero: la scuola, la famiglia, le istituzioni hanno il dovere di educare al rispetto e alla diversità. Ma ciò che sorprende – e commuove – è che i ragazzi, se guidati da esempi positivi e lasciati liberi di conoscere l’altro, sono in grado di andare oltre le apparenze con una spontaneità che gli adulti, a volte, faticano a ritrovare e ad incarnare. Nel loro racconto non c’è retorica né forzature, ma solo il desiderio genuino di condividere dei momenti, di fare esperienze. Da lì si sviluppa qualcosa di molto più grande: il superamento delle barriere, non solo fisiche, ma anche relazionali e sociali.
È un promemoria potente per tutta la comunità: l’inclusione vera non si impone, si costruisce insieme, gesto dopo gesto. E una grande lezione ci arriva proprio da questi ragazzi che, nella loro semplicità, ci insegnano come farlo. Con naturalezza, empatia e il coraggio di guardare all’altro per quello che è, al di là dei pregiudizi.