1 ora fa:Le Lampare attaccano: «A Cariati è tutto fermo. La realtà è fatta di immobilismo, atti vuoti e scadenze mancate»
5 ore fa:Triplice fischio: tutto sul calcio da Corigliano-Rossano e dalla Sibaritide-Pollino
9 minuti fa:Mormanno, sequestrati oltre 10 quintali di prodotti caseari: denunciato il titolare di una azienda
39 minuti fa:Il NurSind Cosenza contro l’ASP: «Inaccettabile il recupero degli straordinari. Un attacco alla categoria»
2 ore fa:Omicidio Youness, il Sindacato autonomo di Polizia si congratula con i colleghi
4 ore fa:Acqua persa, rete al collasso: ecco perché Corigliano-Rossano e Nord-Est calabrese rischia la sete perenne
39 minuti fa:VOLLEY - Corigliano Volley affronterà la Papiro Fiumefreddo Catania
3 ore fa:Dispersione scolastica a Cassano, Articolo21 chiede un Piano comunale per contrastare il fenomeno
2 ore fa:A Trebisacce riapre il micro nido “Biscottino”
3 ore fa:Ddl Bilancio, Cugliari (Cna): «Nella manovra penalizzate le micro e piccole imprese»

Schiavonea, la Copacabana della Calabria dove i bambini giocano scalzi e per strada

1 minuti di lettura

SCHIAVONEA (CORIGLIANO-ROSSANO) - Il calcio di oggi è diventato spettacolo per il business. C’è sempre meno spazio per la passione. Lo dimostra anche l’ultimo torneo: un Mondiale per Club organizzato in un momento assurdo della stagione, pensato più per il mercato che per i tifosi.

Si parla continuamente di ingaggi milionari, di trasferimenti record, ma si dimenticano le storie belle. Si dimentica la passione. Si dimenticano le origini umili di tanti calciatori che, rincorrendo un sogno, sono riusciti ad arrivare in alto.

I tempi stanno cambiando. C'è meno spazio per il sentimento. I giocatori cambiano maglia con facilità, si spostano da un continente all’altro inseguendo contratti più ricchi. Le bandiere, quelle vere, non esistono quasi più.

Eppure, in mezzo a tutto questo, c’è ancora chi riesce a farci emozionare. Come Rino Gattuso, che dalla grinta del campo è arrivato sulla panchina più prestigiosa d’Italia: quella azzurra.

E basta poco per riaccendere la fiamma. Una passeggiata sul lungomare a Schiavonea, e ti imbatti nella Copacabana della Calabria: un gruppo di ragazzini scalzi, che rincorrono un pallone di plastica da tre euro. Non ha traiettorie precise, non è griffato, ma basta a farli sognare.

Al posto delle porte, due ciabatte. I marciapiedi diventano campi da gioco. I genitori li chiamano, arrabbiati perché si è fatto tardi, ma loro non vogliono smettere. Gridano, combattono, esultano per un gol segnato tra le crepe dell’asfalto.

Che bello. È lì che vive ancora il vero calcio. È lì che nasce la passione.

Matteo Monte
Autore: Matteo Monte

Avvocato e giornalista. Da sempre appassionato di comunicazione, tra radio, televisione e carta stampata. La Provincia Cosentina, Il Piccolo, Calabria Ora, il Quotidiano del Sud, le esperienze sulla carta stampata. In tv conduttore ed ideatore per Telelibera Cassano di diverse trasmissioni sportive e non solo, Maracanà su tutte. Le passioni, la musica di Rino Gaetano, la Lazio, l'analisi tattica nel calcio ed i racconti di Jeffery Deaver.