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Tara Canyon 2025: quell'avventura off-road tra bellezza, solidarietà e panorami mozzafiato

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Qualcuno dice che la bellezza è sempre negli occhi di chi guarda. Affrontare la bellezza naturalistica delle montagne albanesi ha qualcosa di unico. Farlo in Off-road, insieme agli amici del club "Magna Grecia Off-Road" di Corigliano Rossano, alla ricerca di sempre nuove rotte e panorami mozzafiato è un'esperienza quasi catartica.

Ma affrontare la bellezza dei monti di Albania con il fine di portare aiuti umanitari a comunità isolate e bisognose rende questa bellezza un lenimento per l'anima e motiva fortemente lo spirito, donando al viaggio una luce del tutto particolare.

La Missione Umanitaria a Iballë: Cuore e Off-Road

Iballë è stata la comunità individuata per l'edizione 2025 della missione umanitaria annuale del club "Magna Grecia Off-Road", partita il 29 aprile e conclusa il 7 maggio. Questa località è posta in una valle lussureggiante, circondata da montagne che le fanno da corona. Ad arrivarci, dall'alto, si ha la sensazione che un Dio giocherellone si sia voluto divertire a darle forma scavandola ed incastonandola fra le alte montagne. La sensazione palpabile è che il tempo lassù scorra a un altro ritmo rispetto alle frenesie della modernità.

Una copiosa cena tradizionale, in un bellissimo quanto inaspettato agriturismo, accompagnata dall'immancabile "raki kumbulle" (grappa di prugne) ci ha ristorato della lunga e faticosa trasferta. Il mattino della consegna degli aiuti, dinanzi alle scuole del villaggio, ci ha accolto con un sole limpido e sincero come il colore degli occhi, sorpresi e sorridenti, dei tanti bambini accorsi. Donare direttamente nelle loro mani un attimo di gioia è un'emozione che segna nel profondo, ogni volta di più, i nostri animi. La speranza è che segni in positivo anche l'animo e lo spirito di questi fanciulli.

Sorprendente l'antica chiesa di San Michele, situata nell'area cattolica albanese, ottimamente restaurata. La sua maestosità ci racconta di una comunità storicamente importante, nonostante la lontananza dalle vie di comunicazione più frequentate. Un percorso Off-road di qualche ora ci ha offerto scenari indimenticabili e lo scorcio, dall'alto, del magnifico lago di Koman. La bellezza struggente dei luoghi merita assolutamente la visita. Una meta assolutamente da non perdere.

Verso il Montenegro: Kotor e il Canyon del Tara

Come da programma, ormai consolidato da oltre dieci edizioni, terminati i doveri della beneficenza ha avuto inizio il tour balcanico 2025. Lasciamo, non senza emozione, Iballë e ci avviamo verso il Montenegro percorrendo la strada magnifica che scende verso Scutari. Attraversiamo la bellissima Pukë con il suo lago e la sua natura rigogliosa e abbondante di corsi d'acqua. Sfiorando Scutari, alla nostra sinistra, ci avviamo verso il confine montenegrino alla volta di Kotor. Città fortificata, posta sull'omonima baia, è Patrimonio UNESCO e meta turistica ormai consolidata, presa d'assalto anche in periodi solitamente meno vacanzieri. Comunque, vale sempre una visita alla città, cinta dalle mura veneziane e ricca di moltissime chiese che narrano di una particolare devozione dei suoi abitanti passati e presenti.

La mattina successiva eccoci in viaggio verso la nostra destinazione principe del viaggio: il canyon Tara. La strada che conduce verso il parco del Durmitor, sito a circa 1.600 metri sul livello del mare, è fra le più famose d'Europa e infatti la troviamo frequentatissima da motociclisti e turisti, in genere, provenienti da tutta Europa. Bellissimo trasferimento che si conclude con l'arrivo nelle tipiche "casette di montagna" di Zabljak, dove sosterremo tre notti per due giornate di escursioni Off-road.

Il mattino successivo, desiderosi di avventurarci verso il canyon, già di buon'ora ci siamo mossi. Il percorso Off-road è magnifico, difficile e reso ancor più affascinante dal fango di copiose e recenti piogge. Il panorama sul canyon che ci offre un "belvedere" attrezzato di tutto punto, ha qualcosa di inimmaginabile. Il canyon sul fiume Tara è lungo un centinaio di chilometri e ha un dislivello di circa 1.300 metri. È il secondo canyon più profondo al mondo, dopo il Gran Canyon.

Il pranzo, neanche a dirlo, è stato alla Magna Grecia sul greto del fiume Tara, il cui scorrere rumoroso ci ha fatto anche da pacifica colonna sonora. Momento di ristoro ma anche di condivisione e gioia profonda nel convivere tali emozioni. È questo lo spirito più vero e profondo che lega i soci del club "Magna Grecia Off-Road". Il tramonto ce lo siamo goduti sulle sponde del bellissimo "lago nero", che è parte del parco del Durmitor ed è coronato da alti picchi innevati. Davvero un magnifico spettacolo.

Esplorando il Parco del Durmitor e il Lago Piva

Il mattino successivo ci ha visti impegnati in un'altra escursione verso il lago del fiume Piva. Un'escursione ricca di percorsi Off-road, più o meno impegnativi. Abbiamo sfiorato i 2.000 msl con i picchi tutt'intorno che si arrampicano ben oltre questa altitudine. Ovviamente, come da tradizione, non ci siamo fatti mancare qualche inconveniente meccanico che ha richiesto interventi, anche impegnativi, in luoghi imprevisti e magnifici. La maestria meccanica di alcuni dei soci è riuscita a trasformare, dopo qualche ora di lavoro, queste difficoltà in ricordi piacevoli.

I paesaggi sono di una bellezza struggente. Una ripida stradina, ricca di tunnel scavati a mano nella roccia, ci ha condotto sulle sponde del lago dal colore turchese. Luogo ideale per il nostro pranzo alla Magna Grecia. Il pomeriggio un lento rientro verso Zabljak con molteplici escursioni Off-road ci ha regalato ulteriori deviazioni affascinanti e panorami indescrivibili. Il lavorio delle acque fra queste montagne ha qualcosa di magico. Concludiamo la giornata con una magnifica spaghettata, grazie al nostro chef ufficiale Francesco, che fa il paio, quanto a meraviglia, a quanto il Durmitor ci ha offerto in questi due giorni così intensi.

Ritorno in Albania: Spiritualità e Ritorno a Casa

Il trasferimento verso il nord dell'Albania ci ha visto ancora lungo il fiume Tara a godere di questa prorompente natura. Inaspettatamente, un'antica chiesa ortodossa ci ha ricordato come queste terre siano percorse da una spiritualità e religiosità cattolica che si è, per secoli, scontrata con l'espansione dell'Impero Ottomano. L'unica suora rimasta a presidio ci ha accolto con semplice cortesia. Un momento di profonda spiritualità che segna, anche questo, il tour 2025.

Attraversiamo il confine tra Montenegro e Albania e dopo pochi chilometri eccoci nel villaggio di Lëpushë, fra le Alpi albanesi. Ci ha accolto una giovane e sorridente coppia che conduce un bellissimo agriturismo in una delle zone più impervie dell'Albania. Un turismo di nicchia, ma sempre più numeroso, frequenta costantemente queste valli alla ricerca di un passato sempre più difficile da incontrare. L'accoglienza è semplice quanto calorosa e fraterna. La cena è gioiosa e ricca di cibo genuino con tante specialità delle montagne albanesi come, ad esempio, le torte rustiche di mais. Immancabile la "raki rrushi" (grappa di uva).

La strada che conduce da Lëpushë a Scutari è quella, ormai famosa, della serpentina di Vermosh. Tantissime le motociclette che incrociamo, nonostante un clima non ancora primaverile. Scutari, con il suo placido lago, ci accoglie con la sua calma eleganza. Le sue antiche strade, accoglienti e ricche di bar dove è piacevole sostare a chiacchierare. È il momento del relax e dello shopping. Il pranzo, un ottimo "byrek" in centro città, e poi un'ultima deviazione verso le spiagge di Velipojë per affrontare la nuovissima e panoramica strada, fiancheggiante il mare Adriatico, che conduce a Shëngjin, bellissima località marina famosa, in Italia, per i "centri migranti" recentemente costruiti dall'Italia. Dopo un breve caffè, da lì all'imbarco di Durazzo è tutta una tirata attraverso l'autostrada che conduce modernamente quanto velocemente verso sud.

Il momento del rientro è sempre un misto di emozioni contrastanti, ma il cuore già pulsa dell'emozione della prossima partenza.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.