Il mago degli Unimog si trova a Corigliano-Rossano: ecco chi è Gianni Carnevale
Un talento che lo contriddistingue sin da giovane ma mai coltivato seriamente finchè arrivato alla pensione, si dedica anima e corpo a restaurare i motori, soprattutto quelli degli storici Unimog
CORIGLIANO-ROSSANO – Una passione travolgente e totalizzante. Questa la premessa della storia di Giavanbattista Carnevale, per gli amici Gianni, che grazie ad un talento innato per il disegno, è diventato uno dei più ricercati esperti di restauro e rinnovo di motori ormai troppo in là con gli anni per essere utilizzati.
«Le mie origini sono umili – ci dice Gianni – provengo da una famiglia contadina di Rossano, dove ancora il sistema padre-padrone era la regola». Oggi 66enne, ex dipendente Enel, inizia a restaurare motori a 13 anni, momento indimenticabile per lui.
«Non vivendo nell’agiatezza, non potevo permettermi una moto, allora ne trovai una buttata letteralmente nella spazzatura, la presi e la restaurai. Era una Ducati 85, iniziavo a realizzare un sogno e ho capito da allora, che tutto ciò che si muoveva su gomma, mi appassionava».
Ma a volte i sogni devono aspettare i tempi giusti per potersi realizzare appieno. Sicuramente Gianni, da quel momento, non ha più abbandonato la meccanica, unendo questa predisposizione al talento naturale da disegnatore, uscito fuori sin da bambino, coltivando tutto ciò nel tempo libero a disposizione.
«Per guadagnarmi da vivere ho iniziato a lavorare prestissimo, rinunciando al disegno e all’istruzione».
Lavorando in Enel, però, Gianni subisce un vero e proprio colpo di fulmine, appena vede per la prima volta un Unimog, il modello di autocarro fuoristrada, prodotto a partire dal 1948 e utilizzato soprattutto in agricoltura, ma anche come mezzo militari, ancora in dotazione negli eserciti sudafricano e neozelandese.
«Li usavamo in azienda per piantare i pali della corrente elettrica e me ne innamorai subito, tanto da iniziare a studiarne motore, cabina, tutto e alla fine ne comprai uno, su cui ancora oggi lavoro per trasformarlo in un camper». Un lavoro difficile da finire perché Gianni, anche se in pensione, ormai è un punto di riferimento per gli appassionati di questi possenti e costosi veicoli. Il suo consiglio è richiesto da tanti italiani ma anche da persone che lo contattano addirittura dal Canada, l’ultimo poco tempo fa, un signore di origine calabrese.
Una delle prerogative del nostro appassionato restauratore di Unimog, è che i progetti li disegna a mano, senza nessun supporto digitale. Non commercializza il suo talento, semmai lo mette a disposizione di chi appassionato, ne ha bisogno. Perché per lui la più grande soddisfazione è quella di essere apprezzato, riconosciuto per un talento che ha raffinato con il tempo e l’esperienza.
Un romanticismo che traspare dalle sue parole: «Senza un sogno da realizzare saremmo persone spente, perché sono proprio i sogni che mantengono in vita le persone. Il mio è questo, tra motori, disegni e la voglia di poter creare ancora di più. Così come so fare, semplicemente».