Apre un nuovo tratto della strada Sila-Mare che però rimane l'eterna incompiuta
A distanza di quasi 35 anni dall'avvio dei lavori, lungo quella via che avrebbe dovuto ribaltare le aspettative dei centri della Sila Greca rimangono ancora tanti rimpianti. Ecco le fasi del progetto

LONGOBUCCO – Domani apre un nuovo tratto della Sila-Mare, la grande strada che – una volta terminata – collegherà la costa jonica all’altopiano della Sila in poco meno di trenta minuti: una rivoluzione per il turismo e una speranza per quel che resta dell’economia locale che questa strada la attende, ormai, da quasi 35 anni!
Domani, alle 11, verranno aperti al traffico i 5,5 km del tratto a monte, compresi tra il bivio di Destro/Manco e il bivio di Cropalati. Ma della “nuova” SS177 bis tutto si può dire, tranne che è una strada finita.
Progetto partito nel 1990
Il progetto, ricordiamo, è stato avviato nel 1990 dalla Comunità Montana Sila Greca. Inizialmente stimato in poche decine di miliardi di lire, l'investimento ha già superato i 100 milioni di euro (che pone grandissimi dubbia anche sulla sostenibilità dell'opera!). Una volta completata, la Sila-Mare si estenderà per circa 25 km dall'ingresso di Longobucco fino alla Statale 106.
All’appello, però, mancano ancora i 10 km del tratto a valle che collegano la strada traentina alla Statale 106 e poi manca il tratto intermedio a monte sul quale, da poco meno di un anno, l’Anas sta lavorando per riprisrtinarlo.
Il crollo del viadotto Ortiano dopo 9 anni dalla sua costruzione
In corso, infatti, ci sono i lavori di ricostruzione del viadotto Ortiano, lungo la strada Sila-Mare. La struttura, ricordiamo, era incredibilmente crollata (a nove anni dalla sua costruzione) il 3 maggio del 2023 sotto la piena del fiume Trionto. In un anno quella strada ha subito una rivoluzione copernicana. È passata prima dall’egida della Regione Calabria a quella di Anas diventando, di fatto la SS177 bis, dopodiché, grazie a questo passaggio di competenze il Ministero delle Infrastrutture è potuto intervenire direttamente per finanziare l’opera di ricostruzione del viadotto e della restante parte di tracciato crollata (sono stati stanziati 9 milioni di euro).
E proprio Anas Calabria, sotto la guida del massimo dirigente Francesco Caporaso (oggi anche commissario per la nuova Statale 106) sta cercando di fare il più in fretta possibile, rispettando – ovviamente – tutti i criteri progettuali, per restituire quel tratto di strada mancante di circa 3 km che è, di fatto, un "buco nero" lungo il tracciato. Una volta terminati questi lavori (che dovrebbero essere consegnati entro la fine della prossima estate) il percorso più ostico della Sila-Mare potrà essere interamente percorso.
La partita della Cropalati-Caloveto-Mirto
Poi c’è tutta la partita della tratta Cropalati-Caloveto-Mirto e quindi fino all’innesto con la Statale 106. Un progetto in divenire dal valore (stimato 3 anni fa) di 80 milioni di euro, già stanziati sul Fondo di Sviluppo e Coesione. Dal punto di vista funzionale, il nuovo collegamento è inquadrato come una Strada Extraurbana Secondaria di Categoria C, quindi ad unica carreggiata. Un progetto sostanzialmente “semplice” che dovrebbe attraversare l’area valliva del Trionto, inglobando anche quella che è tutta la rete dei sottoservizi. In questo momento per questo tratto di strada che dovrebbe misurare all’incirca 10 km è in itinere la fase progettuale.
Tutto reale... tutto effimero
Cosa c’è di operativo, quindi, sulla Sila-mare? Attualmente, sono aperti solo 9 km dal bivio Ortiano e fino a Longobucco ai quali, da domani, si aggiungeranno i 5,5 km tra Destro/Manco e Cropalati. Negli ultimi 33 anni, il progetto ha dovuto affrontare numerosi ritardi e interruzioni dovuti a difficoltà tecniche, ostacoli burocratici e carenze di finanziamenti.