Si pensa ad un InterCity per collegare Sibari al Frecciarossa Taranto-Milano
Stamani il vertice a Roma tra Trenitalia e la Regione Calabria. Presente Pasqualina Straface: «Una soluzione possibile implementando offerta con i nuovi treni ibridi». Resta un problema: l'ammodernamento della Sibari-Metaponto
ROMA – Un InterCity per mettere in connessione la Sibaritide e più in generale la Calabria del nord-est con il Frecciarossa Taranto-Milano. Sarebbe questa la soluzione al vaglio di Trenitalia per implementare il servizio ferroviario jonico. Non un servizio diretto, insomma, come si era ipotizzato nelle settimane scorse e del quale si era fatto interprete l’Eco dello Jonio insieme a diverse associazioni ed enti locali del territorio jonico, ma un treno semiveloce in coincidenza. Meglio di niente? Sì. Solo, però, se insieme a questa soluzione si mettono in campo tutte le strategie necessarie a potenziare la linea ferroviaria Sibari-Metaponto. La quale, nonostante sia elettrificata, non ha ancora la capacità strutturale necessaria per far viaggiare i treni ad alta velocità.
La soluzione di un nuovo treno IC è stata prospettata stamani a Roma dal presidente di Trenitalia, Stefano Cuzzilla e dal Direttore della Direzione Business Alta Velocità. Pietro Diamantini. All’incontro capitolino c’era, delegata dal Presidente Roberto Occhiuto, la consigliera regionale Pasqualina Straface, accompagna dal Commissario di ArtCalabria, Francesco Cribari.
«Si è trattato di un incontro proficuo – commenta la Straface - che ha visto come tema centrale le prospettive di implementazione della mobilità del nord est della Calabria e le modalità di congiunzione della linea jonica cosentina al Frecciarossa Taranto-Milano».
La soluzione su cui si sta lavorando – è la stessa Straface a svelarlo nella nota - è la creazione di un collegamento dalla stazione di Sibari alle linee del Frecciarossa Taranto-Milano attraverso uno dei nuovi treni ibridi di ultima generazione che stanno per essere messi in esercizio sulla linea jonica, «di fatto rendendo disponibile il servizio per tutta l'utenza della Calabria del nord». Soluzione, questa, aggiunge la consigliera forzista, che «sarebbe ottimale e permetterebbe al territorio di uscire dall'isolamento e di generare nuove e maggiori occasioni di sviluppo per un'area che si dimostra sempre più strategica per l'intero meridione».
Ma sarebbe questa anche una prima opportunità per restituire ai centri dell’Alto Jonio calabrese il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria che non solo, ad oggi, gli è concretamente negato ma suona anche come una beffa. E questo perché negli anni scorsi sono stati spesi tantissimi milioni di euro per l’ammodernamento delle stazioni ferroviarie di tutti i centri che si trovano stanziati sulla linea Sibari-Metaponto e che attualmente rimangono dei sepolcri imbiancati. Non si fermano treni e quei pochi che fanno fermata fanno registrare utenza minima. Questo, perché in quell’area della Calabria si sta perdendo la cultura del treno.
Dunque, la necessità impellente è quella di potenziare la linea altojonica calabrese portandola quantomeno a Rango C (come oggi lo è la linea Sibari-Crotone ma ancora non elettrificata) così che possano viaggiarci i treni ad alta velocità e così anche per consentire al nodo ferroviario di Sibari di acquisire ancora più centralità e strategicità, anche con l’installazione della nuova e tanto discussa bretella che dirotta il traffico della trasversale tirrenica sullo Jonio.
«Un passo necessario – lo definisce la Straface - per agganciare quella che è a tutti gli effetti l'area economicamente più sviluppata della regione e con prospettive di crescita ancora maggiori soprattutto nel settore del turismo all'alta velocità recuperando così un gap che in questo momento penalizza fortemente un territorio».