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Mobilità ferroviaria, senza bretella (a Sibari) lo Jonio rischia di rimanere definitivamente in mutande

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CORIGLIANO-ROSSANO – La bretella di Sibari (o lunetta) è un’opera essenziale per far sì che la mobilità ferroviaria lungo lo jonio calabrese (già mortificata, boicottata e neutralizzata dalla concorrenza del trasporto su gomma) non resti definitivamente in mutante. Quel baffo di binari in congiunzione diretta tra l’asse jonico e quello Jonio-Tirreno consentirebbe ad un terzo della Calabria, quella che vive lungo il versante est e nord-est della regione, di riconnettersi alla linea Ten-T, quel corridoio Scandinavo-Mediterraneo importantissimo nelle dinamiche della mobilità tra il nord e il sud del continente.

Entrando nel particolare, l’intervento consentirà di: Estendere i servizi a mercato, attualmente attestati nella stazione di Sibari, verso Crotone; favorire l’accessibilità ai servizi ferroviari per un bacino d’utenza delle provincie di Cosenza e Crotone (circa 750.000 abitanti) e lo spostamento di una quota modale da gomma a ferro in modo da decongestionare le principali arterie stradali calabresi; Ridurre i tempi di percorrenza rispetto a servizi che prevedano l’inversione di marcia a Sibari.

Questo, in sintesi, quanto riportato nel progetto di Fattibilità tecnico-economica presentato nei giorni scorsi da Italferr ai soggetti interessati, tra cui il comune di Cassano (che ha già dato il suo diniego assoluto all’opera), per la realizzazione della nuova connessione tra le linee Metaponto-Reggio Calabria e Cosenza-Sibari.

 

Raddoppieranno i treni

Ma se da un lato si tratta di un progetto di sicuro valore per rivoluzionare il concetto di mobilità su rotaia dall’altro manca di alcune essenziali garanzie. Questa infrastruttura – è sempre scritto nel progetto - consentirà ai treni di accorciare di 20 minuti i collegamenti tra lo Jonio e il Tirreno e di effettuarli senza alcun cambio (es. da Rossano a Castiglione cosentino-Università si impiegherebbero 55’). Non solo, nelle previsioni del traffico merci/commerciale, con l’attivazione della lunetta a Sibari la movimentazione dei treni lungo l’intera tratta passerebbe dagli attuali 50 (tra frecciarossa, regionali, intercity e merci) ad oltre i 100 futuri convogli in transito quotidianamente. E questo è sempre scritto nelle carte del Pfte.

La Bretella ferroviaria di Sibari

 

Nel progetto mancano alcune garanzie

La rete Ten-T italiana

Mancano, però, delle garanzie. Già, perché, se da una parte a Bretella di Sibari aumenta traffico di treni e connetterebbe la costa jonica al resto della Calabria a nord, dall'altra c’è il rischio che molti altri centri (Pollino e Alto Jonio) vengano paradossalmente eliminati dalla carta geografica della mobilità su rotaia. Innanzitutto sarebbe opportuno che Rete Ferroviaria Italiana e il Ministero dei Trasporti chiarisse come è possibile che la Sibari-Metaponto, pur rientrandola nella rete Ten-T, rimanga ancora una ferrovia a Rango B (dove non possono viaggiare i treni ad alta velocità o comunque le velocità massime rimangono sotto i 140km/h). Secondariamente, non si può pensare di creare un corridoio diretto tra lo Jonio e il Tirreno ed escludere dal traffico una stazione strategica come Sibari che convoglia l’utenza del nord Calabria. Cosa fare? La soluzione logica – che è quella che chiedono come contropartita anche i sindaci, su tutti quello di Cassano Jonio, Gianni Papasso – è la consequenziale riattivazione della stazione di Cassano-Doria così che non si perda nulla in temini di numeri e passeggeri rispetto a Sibari. Questo, anche nell’eventualità di un “dirottamento” del Frecciarossa su Crotone.

 

I disegni del progetto

Ma cosa è la Bretella di Sibari? Abbiamo sviscerato il progetto di Italferr che è totalmente differente da quello immaginato negli anni ’80, all’epoca dell’elettrificazione e ammodernamento della Sibari-Cosenza. All’epoca si prevedeva un tracciato di 12 km che staccandosi dalla stazione di Thurio (Corigliano-Rossano) si sarebbe ricongiunto alla stazione di Cassano-Doria (Cassano Jonio).

La Bretella ferroviaria di Sibari - dettaglio

Lo sviluppo complessivo dell’intervento – si legge nel progetto - risulta essere pari a circa 1 km, con innesto sulla L.S. Reggio Calabria - Metaponto al km c.a. 123+345 e innesto sulla LS Sibari – Cosenza alla km c.a. 1+230 circa, ove i primi 285m c.a. sono in rilevato con altezza massima pari a circa 6 m. Proseguendo con l’avanzamento delle progressive, il tracciato si sviluppa in viadotto con una lunghezza pari a circa 330m che consente lo scavalco della SS106 (con campata a trave reticolare a via inferiore), della nuova viabilità in fase di realizzazione nel progetto di soppressione PL e del canale interposto tra le due arterie stradali. Nei restanti 386m circa, il tracciato si sviluppa in rilevato a meno di un ponte a travi incorporate che consente lo scavalco di un canale posto al km 0+712 circa della nuova bretella per poi ricollegarsi sulla LS Sibari-Cosenza… La velocità di tracciato massima è pari a 60km/h e ne consegue che i rispettivi allacci alle linee esistenti sono stati previsti tramite comunicazioni che consentono una velocità in deviata di 60Km/h oltre alla realizzazione dei tronchini di sicurezza.

Insomma, un binario elettrificato, di breve percorrenza, quasi nella pancia della Stazione di Sibari, che fungerà da deviatoio al traffico ferroviario. Ora bisognerà capire quanto il Gruppo Ferrovie dello Stato sappia mettere a frutto l’interlocuzione con il territorio dal momento che il progetto è transitato in Regione – a quanto pare senza obiezioni – pur avendo in corpo l’ostilità del Comune di Cassano Jonio.

La Bretella ferroviaria di Sibari - dettaglio viadotto
Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.