La Bretella ferroviaria di Sibari e la guerra fredda tra Stasi, Papasso e… Gallo
Un retroscena inedito riporta alla ribalta un progetto di cui si era persa traccia e oggi rischia di far esplodere i delicati equilibri territoriali. L’infrastruttura aiuterebbe a togliere dall’isolamento Co-Ro ma i cassanesi non la vogliono
CORIGLIANO-ROSSANO – La bretella ferroviaria di Thurio (o sarebbe meglio dire di Sibari!) è ritornata recentemente alla ribalta del dibattito politico/istituzionale dei comuni della Calabria del nord-est celando – di fatto – una questione ben più ampia che ha concretamente aperto un raggelamento dei rapporti tra il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ed i suoi colleghi di Cassano Jonio, Gianni Papasso, e di Castrovillari, Mimmo Lo Polito. Perché?
Galeotto fu l’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra i primi cittadini del territorio cosentino per aprire una vertenza forte e unitaria con il Governo per la questione dell’Alta Velocità a Tarsia (ne abbiamo parlato qui). Incontro che venne misteriosamente disertato da Stasi provocando non pochi mugugni tra gli altri colleghi. E perché il sindaco corissanese ha disertato quella riunione è presto detto: l’assemblea avrebbe bocciato la proposta avanzata proprio dallo stesso Stasi di ricomprendere nell’istanza al Governo la realizzazione proprio della Bretella ferroviaria di Sibari. Quella che consentirebbe, sia ai treni della linea dell’Alta Velocità ma più in generale a tutti i vettori a lunga e breve percorrenza, di avere tragitti diretti fino a Crotone e Catanzaro senza la cosiddetta “rottura di carico” a Sibari.
In realtà, non c’è mai stata una convergenza reale su quello che è sempre stato un pallino di Stasi (avere una linea ferroviaria diretta su Co-Ro) che anzi ha avuto puntuali bocciature (e forse anche boicottaggi) da parte dei comuni “a nord”.
Ecco spiegato, allora, il perché – in un gioco di comunicati stampa capziosi e criptici – della improvvisa levata di scudi contro la soluzione alternativa studiata per bypassare la stazione di Sibari: tre prese di posizione forti e unitarie che in successione hanno visto prima scendere in campo il Comitato Rinascita di Sibari e ora anche il sindaco di Cassano Papasso ed il circolo di Forza Italia (leggasi l’assessore regionale Gianluca Gallo) della città delle Terme.
La levata di scudi di Papasso e Forza Italia
Il fatto è che la procedura tecnico-progettuale della Bretella di Sibari sta andando avanti. «La richiesta di esprimere parere - ha commentato il sindaco Giovanni Papasso - ci è arrivata in questi giorni, è stata già valutata e daremo parere negativo… Ci saremmo aspettati - ha concluso Papasso - da chi organizza le tratte e gli ammodernamenti ferroviari delle proposte per aggiungere e ampliare i collegamenti da e per la Piana di Sibari e l'Alto Ionio invece si cerca di togliere nel tentativo di far litigare i territori. Noi dobbiamo scongiurare ogni tipo di frizione. Difenderemo la Stazione di Sibari, l'ambiente e il futuro del territorio e della mobilità dell'area e chiediamo a chi svolge ruoli decisivi di darci una mano in tal senso». «È evidente – fa eco il commissario cassanese di Forza Italia, Francesco Ciliberto - come una decisione di tal genere sia fuori dal tempo e dal futuro, perché Sibari è sempre stata anello di congiunzione tra il corridoio adriatico, quello ionico e quello tirrenico. Non saranno progetti cervellotici, pensati in palazzoni lontani dal territorio e senza alcuna forma di consultazione, a cancellare tutto questo… La nostra posizione è chiara, netta: la stazione di Sibari non solo non si tocca, ma va potenziata. Per questo diciamo no alle ipotesi progettuali targate RFI, sostenendo convintamente la battaglia del comitato spontaneo e l'impegno della Regione Calabria, che sul punto ha già espresso ferma contrarietà, chiedendo anzi a RFI di garantire investimenti per l'ammodernamento ed il rilancio della stazione sibarita, con investimenti strutturali e l'inserimento in orario di nuovi collegamenti».
È sicuramente una responsabilità pesante quella che oggi si sta assumendo la comunità politica di Cassano Jonio che mira deliberatamente ad escludere tutto il basso Jonio da Sibari a Catanzaro (circa un terzo della popolazione calabrese), passando per Corigliano-Rossano e Crotone, di poter usufruire della mobilità ferroviaria veloce e diretta. Nonostante, la città delle terme possa trovarsi, proprio grazie a questo nuovo passante ferroviario, in una congiuntura territoriale strategica più unica che rara. Da un lato con la stazione di Sibari a fare da trait-d-union nel corridoio tirreno-adritico-jonico e dall’altro vedersi potenziare la stazione di Doria-Cassano che, a quel punto, potrebbe diventare lo scalo propedeutico di tutte le tratte a sud. Questo, ovviamente, al culmine di una concertazione che potrebbe vedere d’accordo tutti.
La "lunetta di Sibari"
Ma cosa è la Bretella di Sibari? In realtà parliamo di due progetti, l’uno (bretella di Thurio) partorito negli anni ’80 al tempo della realizzazione della connessione diretta tra Sibari e Paola (con il viadotto di Montalto uffugo) che prevedeva una deviazione lungo la Jonica, all’altezza della stazione di Thurio, in ricongiungimento alla stazione di Cassano-Doria. Un binario di circa 12km che avrebbe oltrepassato la SS106 ed il Crati che sarebbe dovuto servire anche al rilancio commerciale del porto di Corigliano (anche in quel caso si peccò di non lungimiranza nel vedere un’opportunità).
Il secondo progetto (bretella di Sibari), quello che sta prendendo piede negli ultimi tempi e che è in fase preliminare, riguarda, invece, un distaccamento dalla ferrovia Jonica al km. 124+457 presso il Deviatoio Estremo di Sibari Est posto in piena linea per poi percorrere un’ampia curva a sinistra avente raggio di circa 1450 metri, al termine della quale un breve tratto rettilineo conduce al Deviatoio Estremo Sibari Ovest, posto alla progressiva km. 2+280 della ferrovia Sibari-Cosenza.
Lo sviluppo totale del tratto di linea è di 2,44 chilometri. «Un intervento relativamente poco costoso (a grandi linee attorno ai 50 milioni di Euro) – spiegano dall’Associazione Ferrovie in Calabria - ma che potrebbe però ridisegnare la geografia ferroviaria di un intero territorio. Com’è noto, infatti, ad oggi un treno proveniente dalla linea Jonica a sud di Sibari, se dovesse proseguire la propria corsa verso Cosenza ed il Tirreno, sarebbe appunto costretto ad effettuare il cosiddetto “cambio banco” a Sibari. Ciò, si riassume in un allungamento dei tempi di percorrenza di almeno 15 minuti (dipende dalla tipologia di convoglio), quindi costi per l’impresa ferroviaria ma soprattutto scarsa appetibilità per l’utente».
Considerando il principale bacino d’utenza di riferimento, ovvero quello di Rossano-Corigliano, la presenza della “Lunetta di Sibari” permetterebbe di portare i tempi di percorrenza ferroviari tra Rossano-Corigliano e Cosenza, a non più di 45 minuti.