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Alto Ionio, bello e impossibile... da raggiungere. Soprattutto di domenica

3 minuti di lettura

ALTO IONIO - Continua la nostra inchesta sulla viabilità su ferro legata all'Alto Ionio cosentino. Nella scorsa puntata (Leggi qui) vi avevamo raccontato come fosse complesso raggiungere da qualunque paese della fascia ionica, posto dopo Sibari, Cosenza in treno, arrivando ad affermare che se Cristo si è fermato ad Eboli, il treni si sono fermati a Sibari.

Nella puntata di oggi facciamo un percorso diverso, inverso per dirla con esattezza, cercando di capire, se Rocca Imperiale, ultimo paese calabrese della fascia ionica prima di entrare in Basilicata, sia facilmente raggiungibile a meno da chiunque voglia bagnarsi nelle amene acque ioniche o vivere le atmosfere che queste realtà sanno regalare.

Consultando il sito di TrenItalia scopriamo per esempio che la mattina non è possibile raggiungere da Cosenza nessuna località successiva ad Amendolara.

Roseto Capo Spulico, Montegiordano e Rocca Imperiale sono raggiungibili solo nel pomeriggio.

Quindi, se per esempio qualcuno volesse venire da Cosenza sullo Ionio a fare un bagno d'estate, avrebbe una scelta di località limitate.
Ma andiamo ad analizzare il percorso.

Ammettiamo che il nostro punto di partenza sia Cosenza Centrale e la nostra metà Rocca Imperiale.

Siamo disposti a partire a qualsiasi orario e ad arrivare a qualsiasi orario.

Con un comodissimo regionale (FC658) in partenza all'ora di pranzo, 13.52,  giungiamo fino ad una seconda stazione di Cosenza, dove cambiamo treno, e prendiamo un secondo regionale (il 12866) che ci porta in 55 minuti a Sibari, dove come sappiamo, i percorsi su ferro vanno a morire, tipo cimitero degli elefanti.

Aspettiamo in stazione 30 minuti e possiamo prendere un autobus che ci porta a Trebisacce.

Raggiungiamo Trebisacce alle 15.50 e alle 15.55 prendiamo un secondo autobus che ci porterà con arrivo alle 16.20 a Rocca Imperiale, giusto in tempo per un bagno pomeridiano.

Due ore e mezza e quattro cambi dopo siamo giunti a meta. I cambi diventano tre se partiamo dalla stazione di Cosenza e non Cosenza da Centro.
L'altro ipotesi, sempre e sola riferita al pomeriggio, prevede la partenza da Cosenza Centro alle 17.39, il cambio di treno dopo 5 minuti alla stazione successiva di Cosenza che ci porta a Sibari alle 18.45, in un'oretta.

Lì restiamo fermi per un'ora e dieci, in attesa di autobus che ci porti un'altra oretta da Sibari a Rocca Imperiale, dove arriveremo alle 20.45, per fare un bagno illuminati dalla Luna, dopo tre ore di viaggio.

Facciamo ironicamente riferimento al discorso del "bagno" per sottolineare come sotto l'aspetto turistico dell'attuale sistema del trasporto su ferro, con i lunghi tempi di percorrenza e la necessità dei molteplici cambi, scoraggi il turista a visitare lo Ionio.

Questi dati fanno riferimento al pomeriggio... ma se volessimo arrivare di mattina per toccare le dolci acque ioniche baciati dal sole?

Sempre in base ai dati che ci riporta il sito di TrenItalia non è possibile arrivare a Rocca Imperiale prima delle 16.20 (Prima soluzione) o delle 20.45 (Seconda soluzione).

Lo stesso vale per Montegiordano e Roseto Capo Spulico.

Il paese più in là, andando da Cosenza in direzione Basilicata, sulla costa ionica al quale possiamo arrivare in mattinata è Amendolara, ma anche qui la soluzione non è proprio comodissima.

La partenza da Cosenza (non Centrale, per non aggiungere un secondo treno al calcolo degli scambi), alle 5.50, per tutti i mattinieri che amano vedere l'alba cosentina.
In un'ora e quindici con il Regionale 12862 si arriva alla mai troppo citata stazione di Sibari, e dopo 15 minuti di attesa c'è l'autobus che ci porta prima a Villapiana, poi a Trebisacce ed infine ad Amendolara, alle 07.55.

A quanto ci dice il sito di TrenItalia, non possiamo proseguire oltre.

In due ore e due cambi abbiamo percorso una novantina di chilometri.

Abbiamo verificato, per curiosità, quanti treni ci sono da Cosenza a Guardia Piemontese, sul Tirreno, e abbiamo scoperto che ce ne sono 5, con l'ultimo che arriva alle 13.53.
Due sono diretti e tre no, ma prevedono sempre lo spostamento in treno.


Infine, la domenica: ma se un turista o un cittadino curioso di visitare la costa ionica volesse arrivare a Trebisacce, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico o un qualsiasi altro paese da Cosenza e volesse farlo di domenica? Nulla da fare.

Dal sito di TrenItalia la soluzione non è prevista. L'unico punto di arrivo è Sibari, rispetto al quale sono previste diverse corse in partenza e in destinazione. Ma a Sibari ti devi fermare.

Dunque, delle due una: o c'è un errore sul sito di TrenItalia relativo alla possibilità di viaggiare in treno sull'Alto Ionio Cosentino; oppure Rfi non è accorta che esiste anche questo territorio... il che sarebbe particolarmente strano a fronte dei tantissimi fondi che sono stati investiti per il rifacimento delle stazioni ferroviarie, divenute in alcuni casi davvero splendide.

Quali soluzioni?

Attendiamo le risposte, tenendo conto che proprio nel giorno dell'uscita della prima puntata della nostra inchiesta, il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, in seguito ad un incontro con l'Amministratore delegato di TrenItalia, Luigi Corradi, ha dichiarato «Lavoreremo con Trenitalia e con il Gruppo Ferrovie dello Stato per avere già nel 2023 nuovi treni POP, nuovi Intercity, un collegamento migliore tra Crotone, l’alto Jonio e Sibari»

Che dire se non "Buon lavoro", nella speranza che quanto prima il territorio cosentino abbia l'opportunità, in relazione ai mezzi di trasporto su ferro, di scoprire che lo Ionio al Tirreno non ha nulla da invidiare… se non i treni.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.